Il presidente della FIFA Infantino ha stilato un primo bilancio del proprio lavoro all'International Sports Conference di Dubai: di VAR ma non solo, ecco tutte le tematiche toccate
Work in progress. Ma con razionalità, determinazione e soprattutto volontà. Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha tracciato un primo bilancio del suo lavoro all'International Sports Conference di Dubai. In primo piano, ovviamente, la tanto discussa Video assistenza arbitrale. "Non tutti hanno capito che il cambiamento è necessario abbiamo una grande storia, dobbiamo concentrarci sulle cose positive, sistemando i problemi che ci sono". Sul Var Infantino non lascia spazio a fraintendimenti e spiega: "Ora tutti sanno se l'arbitro ha commesso un errore a parte una persona: l'arbitro stesso. Gli è stato proibito di sapere se ha fatto questo errore. Servono almeno dei test per capire se possiamo aiutare l'arbitro ed evitare conseguenze negative dentro e fuori il campo. Il direttore di gara può chiedere il Var, oppure sono gli arbitri davanti ai monitor a segnalare il caso. Questo può aiutare: al Mondiale per Club è stato un test positivo, 30 secondi aiutano tanto a decidere meglio, un fischio può decidere una finale del Mondiale".
Mondiale a 48 partecipanti - "Il calendario deve essere lo stesso, sappiamo che i giocatori di club fanno tante partite, ma noi possiamo aumentarle perché non ci sono solo il calcio europeo o sudamericano. Si giocherebbe negli stessi giorni di oggi e bisognerà vincere almeno due gare per passare il turno. Chi vince giocherà 7 partite in 32 giorni, ma ci sarebbero 80 partite, 16 in più di adesso".