
Il fuoriclasse brasiliano diventa il nuovo ambasciatore del Barcellona, il club con cui ha vinto tutto. La sua tecnica, i suoi colpi e il suo modo di vivere lo sport sempre con il sorriso hanno incantato il mondo per anni

Vederlo giocare è stata una gioia per gli occhi, in pochi hanno saputo divertire ed entusiasmare il pubblico come Ronaldinho Gaúcho. Adesso seguirà il Barça in qualità di ambasciatore del club ma le sue giocate rimarranno nella storia del calcio –
Barça, Ronaldinho nuovo ambasciatore blaugrana
Classe 1980, Ronaldinho inizia la sua carriera con la maglia del Grêmio, squadra di Porto Alegre, la sua città natale. Il debutto risale al 1998 in un match di Coppa Libertadores. Dei suoi tre anni al Grêmio è memorabile il dribbling con cui umiliò Dunga, allora capitano dell’Internacional, in uno dei derby tra il club tricolor e i colorados –
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Nel 2001 Ronaldinho sbarca in Europa con la maglia del Paris Saint Germain. Nel club parigino, il brasiliano si distingue subito risultando il miglior giocatore della rosa e meritandosi la convocazione in nazionale per il Mondiale di Corea e Giappone del 2002 –
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Ronaldinho aveva già indossato la maglia delle nazionali giovanili verdeoro con le quali vinse un Mondiale under 17 nel 1997. Con la Seleção maggiore il primo successo è del 1999 con la Coppa America vinta in Paraguay –
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La consacrazione a livello mondiale arriva proprio nella Coppa del Mondo del 2002. Ai quarti di finale, contro l’Inghilterra, il fuoriclasse brasiliano è protagonista assoluto: prima serve a Rivaldo l’assist dell’1-1, poi beffa Seaman con una punizione storica da oltre 35 metri all’incrocio dei pali, infine si fa espellere –
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Il Gaúcho rientra in tempo per la finale di Yokohama contro la Germania. La scena è tutta per Ronaldo, il fenomeno, autore della doppietta che regala la coppa al Brasile, ma da quel momento in poi tutto il mondo inizia a parlare di Ronaldinho –
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Il 19 luglio 2003, esattamente un anno dopo il successo mondiale con la Seleção, il Barcellona ufficializza l’ingaggio del brasiliano strappandolo al Paris Saint Germain per 30 milioni di euro. È l’inizio di un binomio destinato a regalare spettacolo e successi al Camp Nou –
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Nel 2004 vince il Fifa World Player davanti a Thierry Henry e Andriy Shevchenko, premio che bisserà l’anno successivo. Ronaldinho, fino ad allora, era stato l’unico giocatore insieme a Ronaldo a riuscire nell’impresa –
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Nel 2005 vince anche Liga e Pallone d’oro. Ronaldinho si conferma il calciatore più forte del mondo e per lui arrivano, oltre al rinnovo milionario con il Barcellona, diversi contratti pubblicitari. È a tutti gli effetti un’icona a livello mondiale, la sua maglia è la più venduta del pianeta –
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L’apice con la maglia del Barcellona arriva il 19 novembre del 2005: al Santiago Bernabéu, Ronaldinho umilia il Real Madrid siglando due gol memorabili in cui mette a sedere tutta la difesa dei blancos prima di battere Casillas. Quel giorno il pubblico madrileno si alzerà in piedi per applaudire il numero 10, icona dei rivali più odiati –
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Nel 2006, a Parigi, il Barcellona vince la Champions League. Un trofeo che in Catalogna mancava dal 20 maggio 1992. Protagonista della cavalcata, manco a dirlo, è Ronaldinho anche se manca la sua firma nella finale vinta per 2-1 contro l’Arsenal –
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Nel frattempo, sotto l’ala protettrice del fuoriclasse brasiliano, nasceva la stella di colui il quale erediterà la maglia numero 10 del Barcellona: un ragazzo argentino di nome Lionel Messi –
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Il 15 luglio 2008, al termine di una lunga trattativa, Ronaldinho lascia il Barcellona per raggiungere l’Italia. Lo acquista per circa 25 milioni di euro il Milan e ad accoglierlo ci sono 40 mila tifosi a San Siro. L’ex Barcellona sceglie la maglia numero 80, anno della sua nascita, visto che la 10 era sulle spalle di Clarence Seedorf –
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Nel progetto di Galliani e Berlusconi, l’ex pallone d’oro doveva formare un tridente stellare con i connazionali Pato e Kakà e proprio su assist di Kakà arriva il primo gol del Gaúcho con la maglia rossonera. È un gol pesantissimo perché arriva nel derby contro l’Inter e sarà la rete decisiva –
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Ronaldinho lascia il Milan dopo due stagioni e mezza. I tifosi rossoneri probabilmente non hanno mai visto il fuoriclasse che aveva incantato a Barcellona, tuttavia, il brasiliano lascia l’Italia con 26 reti e diverse giocate che tutt’oggi spopolano sui social e su YouTube –
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Terminata l’avventura al Milan, Ronaldinho decide di tornare in patria dove ad attenderlo c’è il Flamengo. La firma per il club più popolare del Brasile non è andata giù ai suoi ex tifosi del Grêmio che sognavano il ritorno del miglior giocatore della storia del club tricolor. Con i rubronegros Dinho vince un campionato carioca e segna 28 gol in 72 presenze totali –
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A giugno del 2012 l’Atlético Mineiro annuncia l’ingaggio di Ronaldinho che, vista l’impossibilità di prendere la numero 10 già assegnata, decide di indossare la maglia numero 49 per omaggiare la mamma nata proprio in quell’anno –
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Nel 2013, sempre con l’Atlético Mineiro, Ronaldinho vince la Coppa Libertadores grazie al successo ottenuto ai rigori contro l'Olimpia de Asunción. Con a questa vittoria diventa il primo calciatore in assoluto a vincere nel corso della sua carriera il Mondiale, la Coppa America, il Pallone d'oro, la Champions League e la Coppa Libertadores –
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Nel 2014 Ronaldinho decide di lasciare il Brasile e il 5 settembre viene ufficializzato il suo ingaggio da parte dei messicani del Querétaro. L’esordio con la maglia nerazzurra non è dei migliori, infatti il brasiliano sbaglia un rigore e la sua squadra viene sconfitta per 1-0 dal Tigres. L’ex pallone d’oro lascerà il club dopo un solo anno con 29 presenze e 8 gol in tutte le competizioni –
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L'11 luglio 2015 torna in Brasile e firma un accordo di un anno e mezzo con la Fluminense. La stella di Ronaldinho, però, ha smesso di brillare da tempo e dopo sette presenze in campionato, senza segnare alcun gol né procurare assist, il 29 settembre annuncia la rescissione del contratto con il club di Rio –
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Dopo la rescissione con la Fluminense, Ronaldinho ha decide di concedersi un periodo di pausa in attesa di ulteriori offerte. Nel frattempo, firma contratti per singole partite di esibizione. Per lui s’era parlato anche di un possibile approdo alla Chapecoense dopo il disastro aereo in cui è stata coinvolta la squadra brasiliana –
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Alla fine Ronaldinho ha deciso di accettare la proposta del Barcellona e di diventare ambasciatore del club. Il brasiliano dice così addio al calcio dopo aver vinto tutto. La sua tecnica, la sua classe e le sue giocate - sempre con il sorriso stampato in volto - hanno fatto innamorare tifosi e avversari. Adesso porterà in giro il nome del club che l’ha reso grande ma gli amanti del calcio non possono fare altro che ringraziarlo. Obrigado, Dinho.
Barça, Ronaldinho nuovo ambasciatore blaugrana