
Il 15 marzo del 44 a.C, Giulio Cesare viene accoltellato alle spalle da diversi senatori romani. Tra loro, riconosce il figlio Bruto al quale rivolge la famosa frase latina che oggi si utilizza per indicare l’amara sorpresa nello scoprire che qualcuno ha tradito la fiducia altrui e tra i fuoriclasse del pallone non mancano gli esempi

Higuaín è l’ultimo caso eclatante ma nella storia recente del calcio sono in tanti ad aver “accoltellato” alle spalle i propri tifosi: da Figo a Ronaldo passando per Campbell e Goetze. La lista è davvero lunga…

Gonzalo Higuaín - È stato il tradimento dell’anno, a Napoli non perdoneranno mai la fuga del centravanti argentino alla Juventus. Con i suoi 36 gol in campionato aveva fatto sognare i tifosi azzurri ma quando ha firmato il contratto con il club bianconero l’idillio con la città s’è spezzato per sempre

Ronaldo – Era l’eroe dei tifosi dell’Inter, l’orgoglio di una squadra intera. Quando Ronaldo è passato al Real Madrid, per i supporter nerazzurri il colpo è stato durissimo ma quando dalla Spagna è tornato in Italia per vestire la maglia del Milan, il tradimento è stato totale. Sommerso dai fischi di San Siro, Ronaldo segna (ed esulta) sotto la Nord. Quel derby però lo vincerà l’Inter per 2-1

Zlatan Ibrahimovic – Idolo della Juventus, passa all’Inter dopo la retrocessione dei bianconeri. Vince (quasi) tutto con i nerazzurri prima di andare al Barcellona. Torna all’ombra della Madunina ma stavolta per indossare i colori del Milan. La carriera di Ibrahimovic non è certo monogama e se c'è qualcuno a cui è meglio non affezionarsi questo è proprio Zlatan

Luis Figo – È stato calcolato che i fischi del Camp Nou a Luis Figo la notte del suo ritorno a Barcellona con la maglia del Real Madrid hanno superato in decibel un aereo in fase di decollo. Questo fa capire come hanno preso i tifosi blaugrana il passaggio dell’idolo portoghese ai rivali di sempre. Quando si parla di fiducia mal riposta verso un proprio beniamino non si può non pensare a Luis Figo

Luca Toni – Se riporti una città in Serie A dopo tanto tempo, segni 50 gol in due stagioni e hai una tifoseria ai tuoi piedi, cambiare squadra non è certo il gesto che la “tua” gente si aspetta da te. Quando Luca Toni lascia Palermo per andare alla Fiorentina, i tifosi rosanero considerano un vero tradimento quello dell’attaccante modenese, reo di abbandonare la Sicilia per una società non così superiore. Il giorno del suo ritorno al Barbera furono distribuiti 32 mila fischietti per far sentire a Toni il disappunto di una città intera

Angelo Ogbonna – Simbolo di un Torino nuovo che si candida come protagonista in Serie A dopo tanti anni difficili, Angelo Ogbonna fa come Federico Balzaretti qualche anno prima: lascia i granata per firmare con la Juventus

Sol Campbell - Beniamino e capitano del Tottenham, il centrale inglese rifiuta il rinnovo con gli Spurs e, da svincolato, si accorda con i rivali di sempre dell’Arsenal. Con i Gunners vince numerosi titoli diventando il nuovo idolo di Highbury ma dalle parti del White Hart Lane alla parola “traditore” associano sempre il nome di Sol Campbell

Cesc Fábregas – Se Campbell diventa idolo dell’Arsenal per aver tradito i nemici storici del Tottenham, Fábregas è adesso odiato dai tifosi dei Gunners per aver fatto quasi la stessa cosa. Il catalano nasce calcisticamente a Londra dove arriva ad indossare da giovanissimo la fascia di capitano. Decide di tornare a “casa” al Barcellona giurando che se mai fosse tornato a Londra, l’avrebbe fatto soltanto per l’Arsenal. Quando si ripresenta nella City con la maglia del Chelsea, non è difficile capire come abbiano reagito al Fly Emirates

Ashley Cole – Da Ashley a “Cashley” il passo è breve se cresci con la maglia dell’Arsenal e decidi di lasciare la squadra che ti ha lanciato per accettare il (ricchissimo) contratto offerto dai rivali cittadini del Chelsea. Quella di Ashley Cole è stata una vera pugnalata alle spalle dei tifosi

Robin Van Persie – “He scores when he wants” (segna quando vuole) cantavano i tifosi dell’Arsenal per omaggiare il bomber olandese Robin Van Persie. Peccato però che ad un certo punto il loro idolo ha deciso di andare a segnare non contro ma per il Manchester United. Un tradimento bello e buono

Emmanuel Adebayor – Poco prima dell’addio di Robin Van Persie, un altro attaccante aveva lasciato l’Arsenal in maniera a dir poco polemica. Adebayor firma per il City, segna contro i suoi ex compagni e fa 100 metri di corsa per andare ad esultare sotto i suoi ex tifosi. Non contento, lascia il City ma torna in Inghilterra poco dopo per giocare con il Tottenham

Carlos Tévez – Quando si dice scontentare tutti. Carlos Tévez aveva già deluso i tifosi del Manchester United quando passò ai rivali del City, poi va alla Juventus con cui vince due scudetti e sfiora l’impresa in Champions League. Lascia i bianconeri per tornare “a casa” nel suo Boca. Una scelta di cuore che commuove ma che dura un solo anno, finché Tévez non accetta i milioni cinesi dello Shanghai Shenhua. Dalle parti della Bombonera non l’hanno presa benissimo

Manuel Neuer – Nato e cresciuto nello Shalke 04, il portierone tedesco è oggi un idolo del Bayern Monaco. Il suo passaggio da Gelsenkirchen alla Baviera fu però visto come una pugnalata dai tifosi visto che neppure i suoi nuovi supporter vedevano di buon occhio l’arrivo del futuro campione del mondo con la Germania ma lui decise di andare lo stesso

Mats Hummels – Si forma calcisticamente nel Bayern ma è il Borussia che crede in lui che lo fa diventare uno dei migliori centrali del mondo. Hummels come ringrazia? Torna nel club più ricco e vincente di Germania lasciando il Dortmund che lo aveva lanciato e i tifosi che lo avevano amato

Mario Goetze - Percorso inverso ma stessa sostanza per Mario Goetze. Lui, a differenza di Hummels, è un prodotto del vivaio giallonero di Dortmund e con questa maglia raggiunge l’apice della sua ancor giovane carriera. Neppure Goetze però riesce a resistere alla chiamata del Bayern e lascia il Borussia salvo poi tornarci pochi anni dopo quando rapporto con la “marea gialla” era già rotto

Kenny Miller – Se provieni dal Rangers Glasgow la prima cosa che dovresti sapere è che se passi al Celtic i tifosi non la prenderanno bene. Quando poi lasci biancoverdi e ritorni sull’altra sponda dell’Old Firm, allora infiammi una città intera. Kenny Miller ha abbandonato entrambe le squadre di Glasgow per passare ai rivali, un vero record

Maxi Pereira - Tre campionati portoghesi, una coppa di Portogallo, una Supercoppa di Portogallo e cinque Coppe di Lega, 212 presenze. Tutto ciò con la maglia del Benfica. Peccato che “El Mono” Pereira se ne sia dimenticato quando ha deciso di firmare un contratto con i rivali di sempre del Porto

Romário - Idolo indiscusso dei tifosi del Vasco da Gama, lascia il Brasile per l'Europa. Quando torna lo fa con i rivali del Flamengo facendo infuriare i suoi ex tifosi. Poi passerà anche alla Fluminense, la squadra più odiata dai rossoneri carioca. Insomma, Romário è riuscito a far esultare ma anche a deludere un po' tutti

Ronaldinho - A Porto Alegre era già tutto pronto per il ritorno del figliol prodigo. Dopo i successi in Europa, i tifosi del Grêmio erano certi di riabbracciare quel ragazzino nato in città e diventato il più forte di tutti con il Barcellona. Ronaldinho però sceglie l'Atlético Mineiro spezzando il sogno "tricolor". Tu quoque, Ronaldinho...