Baggio: "Penso ancora al rigore di Italia-Brasile. Nel 2002 meritavo la convocazione"

Calcio

L'ex campione racconta la sua carriera: "Ripenso ancora al rigore sbagliato nel 1994, non l'avevo mai tirato così. Un'altra delusione è stata nel 2002: meritavo di essere convocato. L'addio a Firenze? Non lo volevo, mi sono portato avanti un peso per anni. Vorrei giocare oggi, penso a quanti gol avrei fatto"

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La carriera di Roberto Baggio è stata ricca di sensazioni contrastanti. Gioia e sofferenza, soddisfazione e delusione. Una in particolare, quella per il rigore fallito al Mondiale del 1994: "Non ne ho mai tirato uno così in vita mia, forse uno alto ma non così tanto sopra la traversa – ha dichiarato lo stesso Baggio al Festival dello Sport, evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport – A volte prima di andare a dormire ancora ci penso. La mancata convocazione nel 2002 è stata un'altra delusione profonda, simile a quella di Pasadena, e forse per questo ora vivo lontano dal calcio. Per una volta faccio la figura del presuntuoso, ma avrei meritato la convocazione a quel Mondiale. In me c'era tanta voglia di riscatto proprio per quel rigore calciato alto nel '94. Ho avuto un'operazione e sono tornato dopo 77 giorni in campo. Meritavo di andarci anche solo senza giocare, a parte che avrei giocato...".

"L'addio a Firenze? Mi portai un peso avanti per anni"

Un altro momento importante della sua carriera fu l'addio da Firenze, che portò a tre giorni di guerriglia in città. "Non avrei voluto andarmene, eppure mi sentivo colpevole per quello che stava accadendo – racconta – Tanta gente finì all'ospedale, una magra consolazione fu che Pontello lo ammise ma io mi portai un peso avanti per tanti anni”. Sul rapporto con gli allenatori, invece, aggiunge: “Ho avuto grandi maestri, a volte i rapporti si sono incrinati per qualche screzio. Forse perché la gente mi voleva bene, c'era sempre tanto affetto intorno a me: se giocavo bene si parlava di me, altrimenti criticavano perché non mi facevano giocare. Ma non ho mai fatto niente per mettermi davanti agli altri, ho sempre cercato di fare il mio meglio per la squadra. Mazzone? Mi ha insegnato la semplicità, requisito che già avevo. Forse per questo siamo entrati subito in sintonia".

"Vorrei giocare oggi, avrei fatto tanti gol"

Baggio parla poi dei campioni di oggi: "Cristiano Ronalo, Messi, sono tutti fenomeni. Dybala ha qualità incredibili, Neymar è divertente. Come si fa a non definire fenomeni calciatori così? La Juve ha preso Sarri, un allenatore che a Napoli ha fatto vedere un bel calcio ma ci vuole tempo. Mi piacerebbe giocare oggi, quando vedo l'arbitro che tira la linea della barriera penso a quanti gol avrei potuto fare. Ma non soltanto io, anche Zico, Mihajlovic e tanti altri".