
Sorrentino, dalla porta all'attacco: gli altri che hanno cambiato ruolo in carriera
Nuova vita per l'ex portiere del Chievo, che ripartirà dalla Seconda categoria ligure giocando… in attacco! Non il primo caso di rivoluzione tattica per un singolo, dai terzini diventati attaccanti (come Bale) ai bomber diventati difensori. Gullit e Matthäus liberi. Giocatori schierati fuori ruolo e altri trasformati nei migliori al mondo nella posizione dove, un tempo, non giocavano

Il caso più recente è il suo. Prima l'annuncio del ritiro in diretta su Sky Sport nel corso di "Calciomercato L'Originale". Una vita tra i pali e un rigore parato a Cristiano Ronaldo.
SORRENTINO TORNA IN CAMPO
Poi il dietrofront, annunciato sui social: "Ho deciso di firmare per il Cervo, in seconda categoria. Farò l’attaccante. Con la speranza che il mister, mio padre, mi faccia giocare".
Ma chi sono gli altri ad aver cambiato ruolo in carriera?

GARETH BALE - Da difensore ad attaccante, o meglio: da terzino sinistro a ala d'attacco col "piede invertito". Celebre la sua tripletta realizzata col Tottenham contro l'Inter in Champions (dove da qualche tempo aveva già avanzato il suo raggio d'azione).
TUTTE LE NOTIZIE DEL MERCATO ESTERO
La trasformazione da terzino ad ala si completerà in breve tempo, e nel Real cambierà addirittura fascia per sfruttare il mancino a rientrare. Vincendo quattro Champions League.

ANDREA PIRLO - Pensi al cambio di ruolo e pensi a lui, "Maestro" del gioco e passato da trequartista a regista davanti alla difesa.

La prima intuizione fu di Carlo Mazzone. Poi replicata anche nel Milan insieme ad Ancelotti. Si trasformerà in breve tempo in uno dei migliori giocatori nel suo ruolo e, in definitiva, della storia del gioco.

FABIO GROSSO - Molto prima del Mondiale di Germania e dell'anno magico 2006. A ventitré anni giocava come trequartista, nei suoi anni in Eccellenza e poi in C2 a Chieti. Studente di Scienze Politiche e poi mattatore della promozione. Il Perugia lo nota e Serse Cosmi lo sposta sulla sinistra come terzino.

Come andrà? Lo ricordiamo tutti.

GIANLUCA ZAMBROTTA - L'altro terzino della squadra di Lippi in Germania. Nei suoi anni al Bari è una sorta di jolly d'attacco, dove agisce soprattutto come ala.

Quasi al contrario di Bale, in bianconero diventerà terzino, abilissimo su entrambe le fasce. E anche lui campione del mondo.

DANI ALVES - Altro caso opposto: il brasiliano si fa conoscere al grande calcio come esterno e terzino: Siviglia e soprattutto Barcellona, oltre a Juve e Psg.

Col suo ultimo ritorno in Brasile, al San Paolo, è iniziata una "nuova vita": numero 10 sulla schiena e posizione tattica da trequartista.

LOTHAR MATTHÄUS - All'Inter si presentò come un autentico tuttofare del centrocampo, eclettico, interditore dalla grande puntualità in zona gol. Difesa e attacco, un Pallone d'Oro e lo scudetto dei record con Trapattoni nel 1989.

Famoso è anche il suo passo indietro, in campo, come libero negli anni Novanta. Periodo del suo ritorno in Germania nel Bayern.

RUUD GULLIT - Forza fisica, tecnica. Tulipano rossonero insieme a Van Basten e, poi, a Frankie Rijkaard. Nel Milan gioca in attacco, segnando, vincendo un Pallone d'Oro e dominando.

Sarà con la maglia della Samp che tornerà a giocare da libero, come aveva fatto anche a inizio carriera nel Psv.

ROBIN VAN PERSIE - Cambiamento meno netto, ma pur sempre decisivo per tutte quelle squadre che hanno goduto dei suoi gol. A inizio carriera parte come ala nel Feyenoord.

Poi, in Inghilterra, eccolo affermarsi come punta. Non una cattiva idea, viste le quasi trecento reti in carriera.

DRIES MERTENS - Da ala d'attacco a uomo al centro dell'attacco. Van Persie vi ricorda qualcuno?

PAUL SCHOLES - Storia curiosa quella del "Silent Hero" di Old Trafford. Da giovane, e nei suoi primi passi nello United, gioca… da attaccante! Quando nel 1995 Cantona è squalificato per il famoso calcio al tifoso del Palace, il ventunenne Scholes inizia a ritagliarsi il proprio spazio nel club, segnando quell'anno ben quattordici gol.
VENTICINQUE ANNI FA IL CALCIO DI CANTONA AL TIFOSO
Ma sarà con l'infortunio di Roy Keane, nel 1997, che conquisterà il posto sulla linea mediana. Zidane lo definirà: "Il più grande centrocampista della nostra generazione e l'avversario più difficile da affrontare". Xavi "il più grande centrocampista centrale degli ultimi vent'anni".

MARCO VERRATTI - Parabola simile a quella di Andrea Pirlo. Anche lui inizia come trequartista, prima dell'intuizione Zeman a Pescara.

Da regista (e non solo), oggi, è uno tra i migliori al mondo.

JOHN CHARLES - In bianconero formerà, insieme a Sivori e Boniperti, il famoso "trio magico", segnando più di cento gol in bianconero da attaccante. Non tutti sanno che, a inizio carriera nel Leeds, esordì come centrale di difesa. Cambierà ruolo già nei suoi anni in Inghilterra.

GIAMPIERO BONIPERTI - Una vita nella Juve, uomo da quasi duecento gol e cinque scudetti. Due nei panni del bomber, poi altri tre facendo il famoso "passo indietro", suggerito nientemeno che da Gianni Brera. Che per lui conierà il neologismo "centro-campista" (all'inizio scritto col trattino).

KENNY BURNS - Ancor più clamorosa la girandola di ruoli dello scozzese, partito difensore centrale e convertitosi in attaccante negli anni Settanta al Birmingham. Gol su gol e l'incrocio col duo Brian Clough-Peter Taylor nel '77. Il neo promosso Nottingham lo compra e lui torna a giocare in difesa. Risultato? Vinceranno il campionato al primo anno, e poi due Coppe dei Campioni consecutive.

THIERRY HENRY - Dall'esterno al centro, con tanti ringraziamenti da parte dell'Arsenal. Il francese fallisce la sua parentesi juventina da giovanissimo, giocando spesso da esterno, come già aveva fatto nel Monaco.

In Inghilterra si affermerà come uno dei migliori centravanti di sempre.

FRANZ BECKENBAUER - Altro illustre esponente della scuola del "passo indietro", ovviamente inteso in campo e non in termini di qualità. Prima da mediano, poi - anche lui - da libero. E pioniere del difensore come primo creatore della manovra offensiva.

DANIELE MASSARO - Mediano, ala, punta. Tre ruoli e tanti gol, quando nel Milan di Sacchi prima, e Capello poi, si avvicina alla porta segnando reti pesantissime nella storia rossonera.

DAVID SILVA - Non solo cambi di ruoli definitivi. Tanti giocatori si sono trasformati, nel tempo, in autentici jolly al servizio dei propri allenatori. Lo spagnolo ne è un esempio, lui che può occupare qualsiasi posizione del centrocampo (da sinistra a destra e dal basso all'alto). Un altro caso? Joshua Kimmich - casualmente anche lui passato dalle dipendenze di Pep Guardiola -, abile su più fronti, tra la difesa, la mediana e l'esterno. Discorso simile per David Alaba. Senza contare i campionissimi come Messi e Ronaldo, ormai in grado di muoversi liberamente su tutto il fronte d'attacco.

I PIÙ RECENTI - Capitolo conclusivo sui cambi degli ultimi tempi, quelli di quei giocatori che hanno scoperto solo da poco la propria versatilità. Gianluca Mancini ha fatto molto bene nelle partite impiegato come centrocampista nella Roma, e Cristante è stato recentemente provato da Fonseca in una difesa a tre in Coppa Italia contro il Parma. Di Lorenzo, sotto la gestione Gattuso e al netto dell'emergenza infortuni, è passato da terzino a centrale di difesa. Discorso simile (ma da mediano a difensore) per Fernandinho nel City (sulle orme del suo ex capitano Kompany).
Saranno cambi definitivi anche per loro?