L'ex campione brasiliano, arrestato in Paraguay ad inizio marzo per il possesso di passaporti falsi, è tornato a parlare con un videomessaggio girato con il suo cellulare: "Sto bene". Accanto a lui Pablo, il suo "compagno" d'attacco
Ronaldinho si trova ancora nella prigione paraguaiana dove è entrato ad inizio marzo. L'ex campione brasiliano, attraverso un video che ha registrato con il suo cellulare, è tornato a parlare per rassicurare tutti i suoi tifosi: "Stiamo bene", le sue parole, pronunciate con l'immancabile sorriso stampato sul volto. Ha usato il plurale perché Dinho non era solo, ma accanto ad un altro detenuto: "Sono qui con il mio compagno, che è un attaccante - ha svelato - Pablo gioca molto bene e presto scenderemo in campo insieme". Non proprio il partner con cui siamo stati abituati a vederlo al Camp Nou, a San Siro o in tutti i più importanti stadi del mondo. Ma la vita di Dinho, attualmente, è questa. Fatta sempre di partite di calcetto, ma non su un campo verde bensì sullo sterrato di una prigione. Qui il detenuto più famoso di Asuncion passa le giornate sfidando chi, in questo momento, si trova nella sua stessa condizione, divertendosi anche con il footvolley.
Cosa è successo
Ma perché Ronaldinho si trova in prigione? L'ex attaccante, che ha festeggiato da poche settimane il quarantesimo compleanno, è stato arrestato ad inizio marzo a causa del possesso di passaporti falsi al suo arrivo ad Asuncion, in Paraguay, dove era giunto insieme al fratello e procuratore Roberto Assis per presentare il suo libro "Genius of Life" e partecipare ad iniziative benefiche. Arrestato due volte in 48 ore e recluso nella Agrupación Especializada de la Policía Nacional, l’ex campione di Milan e Barcellona si è fatto prestare un paio di scarpini da un poliziotto. Una parvenza di normalità in un contesto del tutto inedito.