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Tornare nel club in cui si è vinto tanto? Un’idea che ha accarezzato anche Mauricio Pochettino, che ha recentemente ammesso di considerare l’ipotesi di un ritorno sulla panchina del Tottenham, un giorno. La storia però insegna che non sempre la seconda parentesi è un successo
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E se Pochettino tornasse al Tottenham? A non escluderlo è lo stesso ex-allenatore degli Spurs, capace di portare il club a un passo dalla conquista della Champions prima dell'esonero dello scorso novembre. In fondo, tantissimi grandi della panchina ci sono già "cascati": e qualcuno è riuscito anche a ripetersi
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JOSE’ MOURINHO (Chelsea 2004-2007 e 2013-2015). Lo spunto potrebbe averglielo dato proprio l’allenatore che di Pochettino ha preso il posto sulla panchina degli Spurs, ma che ha il Chelsea nel cuore. Ci arrivò la prima volta da “Special One” e fu trionfo, la seconda da “Happy One” rivincendo la Premier ma lasciandosi tra le polemiche
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MARCELLO LIPPI (Juventus 1994-1999 e 2001-2004). In mezzo la parentesi nerazzurra, panni in cui non si trovò mai pienamente a proprio agio. E così, dopo l’addio con dimissioni del ’99 (dopo i 3 scudetti e la Champions vinti in 5 anni) la tentazione di tornare fu irresistibile, ed ebbe ragione: arrivarono altri 2 titoli
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FABIO CAPELLO (Milan 1991-1996 e 1997-1998). Addirittura due i ritorni per Don Fabio: quello in rossonero, richiamato da Berlusconi per risollevare il Milan dopo un’annata da dimenticare, fu un disastro. Nememno lui, l’uomo dei 4 scudetti e della Champions del 94, riuscì ad andare oltre il decimo posto
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FABIO CAPELLO (Real Madrid 1996-1997 e 2006-2007). Il secondo ritorno è quello al Real, dove era approdato proprio dopo il primo addio al Milan. Vince la Liga, e riesce a ripetersi addirittura un decennio dopo
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ROBERTO MANCINI (Inter 2004-2008 e 2014-2016). Dopo aver avviato il ciclo nerazzurro che con Mourinho raggiungerà il suo picco nell’annata del Triplete, sceglie il Manchester City e il Galatasaray. L’Inter ripensa a lui nel momento del bisogno, ma neanche al Mancio riesce il miracolo, con un quarto posto finale dopo un girone d’andata illusorio
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LUCIANO SPALLETTI (Roma 2005-2009 e 2016-2017). In mezzo l’esperienza all’estero (Zenit San Pietroburgo) anche per lui, che con la Roma era più volte andato vicino al titolo nella sua prima parentesi giallorossa e che non riesce a dire di no alla “richiamata” a distanza di 7 anni. Ancora una volta, però, sarà solo secondo posto
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ZDENEK ZEMAN (Roma 1997-1999 e 2012-2013). Tornato anche a Foggia, Lecce e Pescara, il suo ritorno più romantico è senza dubbio quello alla Roma, a 13 anni di distanza dai bei ricordi lasciati nei tifosi. Esperienza conclusasi con l’esonero a inizio febbraio
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ARRIGO SACCHI (Milan 1987-1991 e 1996-1997). Il Profeta capace di disegnare il Milan più bello di sempre non riesce neanche ad avvicinarsi alle meraviglie della sua prima esperienza rossonera, carica di trionfi e trofei. Un undicesimo posto in una delle stagioni più buie per il club. Per lui anche un breve ritorno a Parma (1985-87 e 2001), sempre senza fortuna
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GIOVANNI TRAPATTONI (Juventus 1976-1986 e 1991-1994). “Avversario” di Sacchi in quei fantastici anni Ottanta, il Trap si dedica all’Inter per 5 stagioni, ma prima e dopo c’è la Juve, club di cui è il tecnico più vincente di sempre (14 trofei): nella seconda parentesi, però, aggiunge “solo” una Coppa Uefa
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ZINEDINE ZIDANE (Real Madrid 2016-2018 e 2019-oggi). Ancora impossibile dire se la seconda esperienza di Zizou sarà meglio o peggio della prima, di certo quando ha accettato di tornare sulla panchina del Real cedendo al pressing di Florentino Perez sapeva che fare meglio di 3 Champions di fila sarebbe stata dura…
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JUPP HEYNCKES (Bayern Monaco 1987-1991, 2009, 2011-2013, 2017-2018). All’estero il punto di riferimento è lui, tornato e ritornato più volte e quasi sempre vincente, se si esclude la breve parentesi “ad interim” del 2009. Bene al primo giro (due campionati e Supercoppa), apoteosi al terzo, con il Triplete. E al quarto, un nuovo campionato
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LOUIS VAN GAAL (Barcellona 1997-2000 e 2002-2003). Impatto decisamente buono: arriva dall’Ajax e vince due volte di fila la Liga. Esperienza da Ct dell’Olanda e di nuovo Barça, ma questa volta è un flop, con l’esonero dopo pochi mesi
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FATIH TERIM (Galatasaray 1996-2000, 2002-2004, 2011-2013, 2017-oggi). Non c’è niente da fare, il Gala è casa sua e ad ogni ritorno è un successo: 8 campionati (più svariate coppe nazionali e una Uefa) vinti in 4 riprese. Solo in Italia (Fiorentina e Milan) non gli è andata altrettanto bene
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KENNY DALGLISH (Liverpool 1985-1991 e 2011-2012). Passano 20 anni tra le due parentesi, ma se la prima è un successo, con i 3 campionati e le 2 Coppe d’Inghilterra, la seconda non è altrettanto entusiasmante