De Rossi: "Tornerò in Argentina da allenatore del Boca Juniors"

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In una lunga intervista a 'La Nacion', l'ex capitano della Roma ripercorre la sua avventura in Argentina al Boca Juniors: "Ho dato poco ma questo club mi è rimasto nel cuore. Ho un'idea nella testa: tornare come allenatore"

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In questi giorni il nome di Daniele De Rossi è risuonato parecchio forte in tema di calciomercato. Con la Fiorentina interessata. Indipendentemente dalle voci, il suo futuro sarà comunque in panchina. L'ultima esperienza da giocatore con la maglia del Boca Juniors lo ha segnato particolarmente, per questo si è sbilanciato in un'intervista a 'La Nacion': "Ho nella mia testa l'idea di tornare in Argentina come allenatore del Boca - ha detto -. Potrò anche essere l'ultimo della lista, ma la mia idea è questa. Il giorno che firmai la rescissione del contratto ero negli uffici de "La Bombonera", improvvisamente ho alzato la testa e ho visto la Copa Libertadores in una vetrina e mi sono detto: non ho lasciato molto come calciatore, non ho lasciato nulla, per questo voglio tornare in questa squadra che porto nel cuore. Ho già detto a Paolo Goltz che mi farà da assistente".

Andato via solo per questioni di famiglia

De Rossi torna sulle motivazioni che lo hanno indotto a interrompere l'avventura in Argentina: "Mi mancava troppo mia figlia maggiore e io mancavo a lei, dovevo tornare. Nessuno avrebbe potuto convincermi a restare, neanche un genio come Riquelme che ha fatto di tutto per provare a trattenermi - ha aggiunto -. Hanno detto che sono venuto in vacanza? Non importa quello che dice la gente o i giornalisti, vanno in televisione e devono parlare. Così come gli ex giocatori. Io non direi mai una cosa del genere nei confronti di una persona che ha fatto il mio stesso mestiere. Non sarebbe rispettoso".

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I miei ex compagni li porto nel cuore

Sul titolo vinto dal Boca: "Ovviamente ho mandato messaggi a tanti miei ex compagni, ho detto che è stato tutto merito mio... - ha scherzato -. Non è vero non amo gonfiare il petto per qualcosa per cui ho fatto poco o niente, sarebbe irrispettoso per chi ha conquistato la vittoria. La verità è che sento molti miei ex compagni, specialmente Goltz, Soldano e Izquierdoz".

Il calcio argentino è un calcio degno

Quanto alla sua esperienza e al livello del calcio argentino: "E' un calcio organizzato, anche se non capisco il meccanismo del promedio per decretare le retrocessioni. Magari uno si aspetta di veder spogliatoi brutti, vetri rotti nei quartieri un po' più caldi, ma invece non è così. Io poi sono stato nel club più importante d'Argentina e sono stato benissimo". De Rossi ha giocato con due idoli dei tifosi argentini ovvero Gabriel Omar Batistuta e Carlos Tevez: "Batistuta? Ero un ragazzino quando ho giocato con lui, volevo solo abbracciarlo e baciarlo - ha spiegato - Tevez? Quando sei un campione e dicono che ormai non sei più di livello, giochi e zittisci tutti, e lui ha fatto così".

Mi affascina Bielsa

Tornando al futuro e al ruolo di allenatore: "Ho avuto Capello, Luis Enrique, Spalletti, cerco di prendere qualcosa da tutti loro - ha concluso-. E poi mi piacerebbe andare a Leeds a vedere Bielsa, i suoi allenamenti e parlare un po' con lui. E' l'allenatore che mi affascina di più".