Lutto per Francesco Totti, è morto il papà Enzo

Calcio

Lutto per l'ex capitano della Roma: è morto il papà Enzo all'età di 76 anni. Secondo l'Ansa tra le cause della morte ci sarebbe anche il Covid-19. Il messaggio del club giallorosso sui social: "Il nostro abbraccio va a Fiorella, Francesco, Riccardo e a tutta la famiglia"

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Lutto per la famiglia di Francesco Totti: Enzo, il papà dell'ex capitano e numero 10 giallorosso, è morto oggi, all'età di 76 anni. Come riporta l'Ansa, tra le cause ci sarebbe anche il Covid-19. Secondo quanto si è appreso, Enzo Totti era ricoverato allo Spallanzani di Roma da alcuni giorni - fa sapere sempre l'Ansa. Sarebbe stato affetto da varie patologie e, risultato positivo al Covid-19, era scattato nei giorni scorsi il ricovero nell'istituto per le malattie infettive della Capitale, dove oggi è deceduto. 

"Tutto quello che mi hai insegnato, lo sto trasmettendo ai miei figli"

Papà e figlio erano molto legati. Lo scorso marzo Francesco aveva scritto su Instagram: "Tutto quello che mi hai insegnato, lo sto trasmettendo ai miei figli, ai tuoi nipoti. Grazie per tutto papà mio, anzi sceriffo", così come era soprannominato. Enzo era un ex impiegato di banca che amava seguire la Roma e le partite del figlio. E ancora: la pizza alla mortadella che offriva ai giocatori nello spogliatoio, la presenza fissa anche ai ritiri estivi, battute e consigli, il suo soprannome di "sceriffo" con cui tutti lo chiamavano. L'abbraccio di tutto il mondo del calcio va alla moglie Fiorella, mamma di Francesco e Riccardo. E ai sei nipoti di Enzo.

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"Credo che il primo ad aver percepito la dimensione del mio talento sia stato proprio papà Enzo. Diminutivo di Lorenzo, ma lo chiamano Sceriffo perché ama tenere tutto sotto controllo, e di qualsiasi cosa uno abbia bisogno, tempo mezz’ora e lui la procura: insisteva sempre per portarmi a piazza Epicuro, dove c’è il mercato, perché lì giocavano i ragazzi più grandicelli, e quindi il test era più duro. Mi accompagnava in piazza e, sapendomi timido, chiedeva direttamente lui se potevo aggregarmi. All’inizio c’era qualche reticenza, mi vedevano piccolo e temevano di farmi male, ma a un adulto è difficile dire di no. Così venivo aggiunto a una formazione e in breve, davanti allo sguardo sornione e soddisfatto di papà, succedeva che la partita venisse interrotta perché il mio ingresso l’aveva squilibrata. "Rifamo le squadre", e immancabilmente il primo chiamato ero io.

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Sui social il messaggio della Roma dopo la notizia: "Ciao Enzo. Il nostro abbraccio va a Fiorella, Francesco, Riccardo e a tutta la famiglia Totti".