
Paolo Rossi, i compagni dell'82 con lui fino all'ultimo. FOTO
I campioni del mondo del 1982 hanno portato in spalla Pablito nel Duomo di Vicenza. Tanta commozione e la maglia della nazionale posata sulla bara dal presidente della Figc Gravina. Cabrini: "Non ti lascio andare". Collovati: "Se sono campione del mondo lo devo a lui". Altobelli: "Ai ragazzi consiglio di conoscere la sua storia". Tanti gli altri campioni presenti, da Baggio a Maldini

Presenti - tra gli altri - tanti campioni del mondo 1982: Cabrini, Tardelli, Conti, Oriali, Causio, Gentile, Collovati, Antognoni, Altobelli, Baresi, Graziani, Dossena, Selvaggi, Marini, Massaro. E ancora: Gravina, Roby Baggio, Paolo Maldini, Scaroni, Osti, Joe Barone, Galderisi, Manfredonia, Schwoch, Tacconi, Zanone. E gli ex giocatori del Real Vicenza Lelj, Carrera, Filippi, Verza, Briaschi.

Le parole di Cabrini: "Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico, un fratello. Insieme abbiamo combattuto e vinto, a volte perso, sempre con la voglia di rialzarci. Siamo stati parte di un gruppo. Già mi manchi, le tue parole, le tue battute, il tuo sorriso. Sono quelli come te che rendono bella l'amicizia. Grazie, perché se sono quello che sono lo devo anche a te. Sarai sempre dentro di me, ti prometto che staremo vicini alla tua famiglia, ma tu stai vicino a tutti noi. Ciao Paolo".
CABRINI: "PAOLO, NON TI LASCERÒ ANDARE"
Le parole di Collovati: "Penso di essere stato tra i primi a leggere questo messaggio alle tre di notte. Federica ci disse che era molto unito a noi e di non dimenticarlo, ma come potremmo dimenticarlo? Non volevo crederci, mi si è spezzato il cuore. Era un amico, un fratello, un giorno vinceva il Pallone d'Oro e quello dopo prendeva un caffè con chiunque. Era un personaggio amatissimo ma non lo faceva pesare. Se io sono campione del mondo lo devo in gran parte a lui".
VIDEO. IL RICORDO DI COLLOVATI
Le parole di Altobelli: "Avrei voluto essere anche io lì a dargli la mano per l'ultima volta. Io e Paolo siamo stati insieme tanti anni, eravamo due attaccanti. Lui era molto più forte di me. Negli allenamenti ho sempre cercato di copiare qualcosa da lui, ma aveva delle qualità naturali. Sentiva il gol. A tutti i ragazzi consiglio di vedere la sua storia e le sue partite, un esempio per come stare in campo, e di professionalità. Mi auguro che un giorno ci sia anche un nuovo Paolo Rossi che possa darci queste soddisfazioni".
VIDEO. IL RICORDO DI ALTOBELLI
Le parole di Beppe Bergomi: "Di quel gruppo vincente Paolo era un simbolo, non solo per quanto è riuscito a fare in campo ma anche fuori - riporta l'Ansa -. Le sue più grandi doti sono state l'umanità e la disponibilità verso tutti, ma anche la capacità di sorridere. Con lui ho condiviso l'esperienza da commentatori tv nel mondiale 2006, anche qui era un esempio per la moderazione nei commenti"
BERGOMI RACCONTA LA CHAT DELLA NAZIONALE '82: "NON LO DIMENTICHEREMO"
Le parole di Paolo Maldini: "Paolo per me è stato tante cose. Da 14enne un eroe. Poi un compagno di squadra, mi dava i passaggi quando non avevo la patente e mi ha dato tanti consigli. Per tutti gli italiani è un mito. Avendolo conosciuto mi rimane la sua leggerezza, un assoluto campione e una persona normale. Come calciatore per lui parlano i numeri, e questo già basta".

"Di Paolo ricordo la sua figurina di quando io ero poco più che bambino, poi ho avuto la fortuna di giocare assieme a lui. I suoi insegnamenti sono stati fondamentali nella mia carriera, lui è sempre stato un punto di riferimento in campo ma soprattutto fuori" - sono le parole riportate dall'Ansa di Giuseppe Galderisi, compagno di Pablito in nazionale e alla Juventus -. Mi mancherà tanto, sono sicuro mancherà a tutto il mondo del calcio".

"La sua grandezza essere un fuoriclasse, ma mai un personaggio. Ora ti allenerai nella Coverciano del cielo. Il suo ricordo più bello del Mondiale fu vedere la gioia data agli italiani. In campo era astuto come un serpente, ma in tutta la sua vita semplice come una colomba". E durante l'omelia monsignor Ruaro cita la canzone 'Orfani di cielo' di Renato Zero, una preghiera per gli artisti come era Pablito
VIDEO. L'OMELIA IN RICORDO DI PAOLO ROSSI
Le parole di Antognoni: "Paolo era il nostro punto di riferimento, in campo e fuori, con la sua allegria, la sua spensieratezza. Un ragazzo solare. Portarlo in spalla era il minimo. Dobbiamo essergli riconoscenti sempre. Per me, che di quella squadra ero il rifinitore, avere uno come lui era un vantaggio. Lo ricordiamo con tanto affetto. Siamo contenti che gli italiani stiano facendo lo stesso".

Il ricordo della moglie Federica Cappelletti dopo la funzione: "Paolo era una persona semplice, generosa. Ho ritenuto opportuno aprire il mio dolore, che racconta quello che era, la sua grandezza e i suoi sentimenti. La voglia di essere uno tra i tanti. Ricordare certe cose fa male, ma è giusto così. Paolo era della gente, di tutti. È giusto che tutti lo ricordino. Paolo non si è mai risparmiato. Amava il lavoro che faceva. Mi ha insegnato tanto, mi ha insegnato ad avere coraggio, ad affrontare i problemi col sorriso".