Paolo Rossi, il ricordo di Cabrini: "Non ti lascerò andare"

ADDIO PABLITO

Il ricordo durante il funerale: "Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico e un fratello. Ti prometto che starò vicino alla tua famiglia, ma tu stai vicino a tutti noi". E Altobelli: "Ai ragazzi consiglio di conoscere la sua storia"

L'ULTIMO SALUTO A PABLITO PORTATO IN SPALLA DAI COMPAGNI DELL'82

Antonio Cabrini legge nel Duomo di Vicenza il suo ricordo. Il ricordo dell'amico Paolo Rossi. Un foglio scritto a penna, con qualche cancellatura. Probabilmente scritto di getto e col cuore. La voce rotta dall'emozione. "Ciao Paolo, non mi sembra vero che non sei più tra noi - ha detto Cabrini, commosso -. Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico, di quelli che incontri e diventano amici per sempre. Un fratello. Le emozioni che abbiamo condiviso ci hanno regalato sensazioni impagabili. Insieme abbiamo combattuto e vinto, a volte perso, sempre rialzandoci e con la voglia di guardare al prossimo traguardo. Insieme abbiamo conosciuto il vero significato di questa parola. Siamo stati parte di un gruppo. Quel gruppo. Il nostro gruppo. Non credevo ti saresti allontanato così presto. Pensavo avremmo camminato ancora insieme. Ti vedo ancora scartare furtivamente una caramella senza farti notare, con la rapidità che ti era riconosciuta da tutti. Già mi manchi, le tue parole di conforto, le tue battute, i tuoi stupidi scherzi, le nostre litigate, le tue improvvisate e il tuo sorriso. Mi manca davvero tutto di te. Perché sono quelli come te che rendono bella l'amicizia - ha continuato Cabrini -. Oggi voglio ringraziati amico mio. Grazie, perché se oggi sono quello che sono, lo devo anche al meraviglioso amico che sei stato. Ciao Paolo, sappi che non ti lascio andare. Sarai sempre dentro di me. Ti prometto di stare vicino a Federica e ai tuoi figli, ma tu stammi vicino. Rimani vicino a tutti noi. Ciao".

Altobelli: "Avrei voluto dargli la mano per l'ultima volta"

Il ricordo anche nelle parole di Alessandro Altobelli, terzo marcatore della finale contro la Germania Ovest dopo che il primo gol l'aveva segnato proprio Paolo Rossi: "Noi dell''82 abbiamo una chat dove ci sentiamo tutti i giorni, dove parliamo e discutiamo. Cerco sempre di creare una conversazione. Era un periodo dove lo sentivamo poco. Ho cercato di coinvolgerlo con qualche argomento particolare, ma non rispondeva. Abbiamo cercato di capire se fosse successo qualcosa e sperato fino all'ultimo che stesse bene, poi l'altra sera la conferma quando sua moglie ci ha scritto alle due di notte. Avrei voluto essere anche io lì a dargli la mano per l'ultima volta - ha detto Altobelli -. Io e Paolo siamo stati insieme tanti anni, eravamo due attaccanti. Lui era molto più forte di me. Negli allenamenti ho sempre cercato di copiare qualcosa da lui, ma aveva delle qualità naturali. Era sempre al posto giusto nel momento giusto. Sentiva il gol. Cercavo di stargli vicino perché il pallone passava sempre dove c'era lui. A tutti i ragazzi consiglio di conoscere la sua storia e vedere le sue partite, un esempio per come stare in campo e di professionalità. Mi auguro che un giorno ci sia un nuovo Paolo Rossi che possa darci queste soddisfazioni".