
Paolo Rossi, il saluto di Perugia: la cerimonia all'interno dello stadio Curi. FOTO
All’interno dello stadio Curi, Perugia ha salutato Paolo Rossi con una cerimonia privata in campo: cori e striscioni per Pablito. Intanto la moglie commenta il furto avvenuto nella loro villa di Bucine mentre si teneva il funerale a Vicenza: “Infangato nel giorno in cui l’Italia lo piangeva”

Una cerimonia privata, all’interno dello stadio. Paolo Rossi è tornato a Perugia, città che ha sempre amato e in cui ha giocato nella stagione 1979-80, e che oggi gli ha reso omaggio dopo il funerale che si è tenuto a Vicenza
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Pochi presenti, dentro al Curi, oltre alla famiglia di Pablito. Molti però quelli che hanno atteso l’arrivo del feretro a Pian di Massiano con bandiere e uno striscione: “Ciao Pablito Rossi”. Poi la cerimonia in campo

Non sono mancati gli applausi e i cori dei tifosi. La moglie, la giornalista perugina Federica Cappelletti, ha commentato: “Sono orgogliosa. Paolo ha sempre amato Perugia, grazie per l’amore che è tornato indietro”
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A nome della città, il sindaco Andrea Romizi ha salutato Pablito. “È stato un esempio, ha scritto pagine importanti della memoria di Perugia”

Al termine della cerimonia, il feretro di Paolo Rossi è stato portato al cimitero di Perugia per la cremazione

Intanto, la moglie di Pablito ha commentato la notizia del furto avvenuto nella loro casa di Bucine, in provincia di Arezzo, mentre a Vicenza si stavano celebrando le esequie. “Non bastava la morte di Paolo e lo stress di queste giornate massacranti, non bastava il dolore di tutti noi – ha detto Federica Cappelletti a QN - Hanno voluto infangarlo anche nel giorno in cui tutta Italia piangeva. Potrebbero essersi portati via anche 100mila euro e non me ne fregherebbe niente. Ma è il gesto che stordisce”
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