Futsal, Marcelinho: fuori dal campo la partita più importante

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Bomber del Pesaro e uno dei simboli dell'Italfutsal, da qualche mese Marcelinho sta affrontando la sfida più importante lontano dai palasport

Ha appena collezionato la presenza numero 100 con la maglia dell'Italservice Pesaro, ultima squadra a vincere lo scudetto del futsal, segnando 86 goal in tutte le competizioni. È Marcelo Padilha Gonçalves, per tutti Marcelinho, bomber del Pesaro con antenati italiani – i bisnonni di Treviso che di cognome facevano Andreoli e Giusto – e uno dei simboli dell'Italfutsal. In questi giorni Marcelo è impegnato con l'Italia, in ritiro a Coverciano, per preparare le prime due gare di qualificazione a Euro 2022 (che si giocherà in Olanda): giovedì 28 la trasferta in Montenegro, martedì 2 febbraio a Prato la sfida alla Finlandia. Da qualche mese, però, la sua partita più importante la sta giocando fuori dai palasport.

Marcelinho

La gravidanza travagliata della compagna Lia

Il 23 settembre scorso alle tre di notte, mentre Marcelo è in ritiro con la Nazionale a Novarello, squilla il telefono: è la compagna Lia, sta per dare alla luce i gemelli Beatrice e Cristiano. Si tratta di un parto prematuro, i due nascono più piccoli del dovuto e dopo una gravidanza travagliata (la piccola Beatrice non riusciva ad avere un corretto flusso sanguigno) la situazione resta delicata. "Avevano bisogno di particolari attenzioni - racconta – specialmente all'inizio. Dopo una quarantina di giorni siamo riusciti a portare Beatrice a casa, mentre Cristiano, che è nato con un problema al cuore e a un polmone, è ancora lì e non potrà uscire finché non si sarà stabilizzato". Con le stringenti precauzioni dovute al Covid-19, per un papà stare vicino al suo bambino in ospedale è complicato. "Non posso mai entrare, se non una volta a settimana e massimo per un'ora. È dura, ma prima e dopo ogni allenamento col Pesaro vado ad Ancona (quasi 200 km fra andata e ritorno, ndg) e mi presento sotto la finestra della stanza d'ospedale. Lia si affaccia, mi saluta da lontano e mi fa vedere il bambino con una videochiamata: non poter salire e abbracciarli è faticoso, ma sono sicuro che questi sforzi ne varranno la pena". In questi momenti difficili ci si aggrappa ai cari. I genitori di Marcelo sono in Brasile e così tocca ai suoceri il compito più importante: "Così come i miei, che purtroppo non possono venire in Italia in questo contesto, anche loro sono persone speciali, ma lo è anche tutta la famiglia dell'Italservice Pesaro che mi è sempre vicina". Marcelo, nonostante tutto, non ha mai saltato un allenamento, trovando nel calcio a 5 anche una forma di sfogo al grande stress accumulato in questo periodo. "Do sempre tutto me stesso con costante lavoro sacrificio: sono questi i valori che mi ha trasmessola mia famiglia, quelli che ho sempre portato sul campo".

La prima convocazione con l'Italia

Da settembre Marcelo ha un motivo in più per segnare, ogni suo gol è dedicato alla sua Lia e ai due bambini, in attesa della telefonata buona, quella che permetterà anche al piccolo Cristiano di andare a casa, mettendosi tutte le difficoltà alle spalle: "Aspettiamo finalmente una buona notizia. Ogni giorno il bambino è sottoposto a controlli diversi. Quando potremo tornare tutti e quattro a casa insieme sarà sicuramente il giorno più bello della nostra vita". Di strada, da quando giocava nel settore giovanile del Carlos Barbosa – la più importante società di futsal del Brasile – e faceva la spola fra l'Università e gli allenamenti, Marcelinho ne ha fatta parecchia, il suo non è stato certo il cammino più semplice del mondo, ma l'ambizione di poter diventare un professionista e il miglior giocatore di futsal possibile ha fatto la differenza, riuscendo a farlo emergere e meritandosi, a quasi 30 anni, la prima convocazione in Nazionale. "La maglia azzurra e l'Italia sono sinonimo di casa. Le mie origini, la mia famiglia, i miei bambini: il mio presente è qui ed è sempre qui che voglio scrivere il mio futuro", assieme a Lia, a Beatrice e a Cristiano, la sua tripletta più bella.