L'allenatore del Porto, Sergio Conceiçao, fa esordire il figlio Chico nel derby contro il Boavista. Un quarto d'ora, caratterizzato da un rigore guadagnato (e poi sbagliato da un compagno) e da una rete propiziata (poi annullata) per il classe 2002: l'immagine che resta è il bellissimo abbraccio e gli occhi lucidi con il padre dopo l'illusione del gol
Il risultato finale, nonostante la rimonta nel secondo tempo, è un ulteriore mezzo passo falso in ottica titolo. Quel che resta, però, è la storia che emoziona e lascia un’impronta indelebile sul derby di Porto. La sfida cittadina dei Dragoes contro il Boavista (finita 2-2), ha regalato infatti un debutto speciale (con un pizzico di rammarico per il mancato lieto fine) per il giovane Chico Coinceçao, gettato nella mischia a un quarto d’ora dal termine dal papà Sergio, ex Lazio e Inter da giocatore e da quattro stagioni allenatore del club campione in carica in Portogallo. Quindici minuti in campo per il classe 2002, sufficienti tuttavia per far intravedere le qualità e provare a cambiare il corso del match a favore dei suoi: un rigore guadagnato (il secondo della serata) e poi fallito da Sergio Oliveira all’86’, poi tre giri di orologio dopo la percussione in area e conclusione piazzata su cui c’è stata la respinta del portiere e il gol in ribattuta di Evanilson, annullato dal Var per un fallo di mano dello stesso brasiliano. La vittoria in rimonta – il Boavista vinceva 2-0 – non è arrivata, ma resta la prestazione di Chico e quel meraviglioso abbraccio con Sergio dopo la giocata che aveva propiziato il possibile 3-2: una lunga corsa e poi l’incrocio degli sguardi con gli occhi lucidi, prima di affondare fra le braccia del papà...
Chi è Chico Conceiçao
L’orgoglio di una famiglia, sancita in quell’abbraccio. L’eredità calcistica tra Chico e Sergio Conceiçao, però, non è solo una questione di Dna, perché tra i due c’è anche una discendenza tattica: anche il 18enne è un esterno destro di centrocampo, con caratteristiche leggermente più offensive, ma a differenza del padre predilige il piede mancino e tende più ad accentrarsi che non ad arrivare sul fondo. Il figlio d’arte è cresciuto inizialmente nel settore giovanile dello Sporting Lisbona, prima di un anno alla Padroense e il passaggio nel vivaio del Porto nell’estate 2019, due anni dopo il ritorno di Conceiçao senior nelle vesti di allenatore. Subito un grande impatto con i pari età e poi si è aggregato con il Porto B, con cui quest’anno ha firmato 4 reti e 2 assist. Tecnico, veloce e con una grande capacità nel dribbling, ha meno fisico rispetto al padre ed è un aspetto che soffre in alcuni duelli individuali, ma secondo Sergio Conceiçao è nella fase difensiva che deve migliorare. Tutte premesse per un’altra storia bellissima, tutta da scrivere nei prossimi anni.