Figc, il protocollo anti Covid per il settore giovanile e i dilettanti
La FIGC ha pubblicato il Protocollo con le indicazioni generali per la ripresa delle sessioni di allenamento collettivo e delle attività sportive di squadra, di base e agonistiche (tornei e campionati), dilettantistiche e giovanili (compresi il Beach Soccer, il Calcio a Cinque, il Calcio Paralimpico e Sperimentale), non regolamentate dai protocolli che disciplinano le competizioni di preminente interesse nazionale. Ecco tutte le indicazioni.
- Società Sportive affiliate alla FIGC che svolgono attività di base ed agonistica a livello dilettantistico e giovanile che gestiscono e utilizzano impianti e strutture sportive all’aperto
- operatori Sportivi (atleti, allenatori, istruttori, arbitri, dirigenti, medici e altri collaboratori)
- gestori degli impianti sportivi sedi di gare e allenamenti
- gestori dei Centri di allenamento federale e sede di raduni di squadre nazionali e rappresentative
- genitori o tutori legali degli atleti minori e gli accompagnatori di atleti disabili
- mantenere quanto predisposto in merito alla circolazione interna delle persone
- differenziare i punti di ingresso e punti di uscita della struttura
- effettuare la misurazione della temperatura corporea (non si può accedere se superiore ai 37.5°)
- mantenere per almeno 14 giorni il registro dei presenti
- valutare le misure tese a minimizzare la possibile compresenza di più soggetti nello stesso ambiente
- valutare l’eventuale installazione di barriere “anti-respiro”
- è obbligatorio informare tutti gli Operatori Sportivi delle modalità di utilizzo degli ambienti e dei locali con affissione di cartellonistica dedicata
- fornirli di tutti i materiali informativi per una corretta espletazione delle pratiche di prevenzione individuali
- dovranno essere installati presso la struttura “dispenser” di gel igienizzanti e resi disponibili i dispositivi di protezione personale
- la Società dovrà disporre di almeno un termometro a infrarossi e di sostanze igienizzanti
- acquisire e verificare le autocertificazioni necessarie
- visionare, analizzare, verificare ed eventualmente acquisire tutti i certificati per l’attività sportiva degli Operatori Sportivi
- mantenere il registro delle presenze
- collaborare anche con il gestore o rappresentante dell’organizzazione sportiva ed eventualmente con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione del rischio, alla predisposizione delle misure di tutela della salute degli operatori sportivi, alla formazione e all’informazione degli stessi
- l'obbligo di rimanere presso il proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37,5°) o altri sintomi influenzali
- l'obbligo di comunicare eventuali contatti con persone positive al virus avuti nei 14 giorni precedenti, rimanendo presso il proprio domicilio secondo le disposizioni dell'autorità sanitaria
- l'impossibilità di accedere all'impianto per i soggetti in quarantena
- l'obbligo di avvisare tempestivamente il rappresentante dell’organizzazione sportiva dell'insorgere di qualsiasi sintomo influenzale successivamente all'ingresso nel sito sportivo, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dai presenti;
- l'adozione delle misure cautelative per l'accesso al sito sportivo e l'espletamento della prestazione
- dovrà essere verificato che tutti i calciatori/allenatori che prendono parte alle attività siano in possesso del Certificato Medico per l’attività sportiva
- La riammissione di Operatori Sportivi, già risultati positivi all'infezione da COVID 19, dovrà essere preceduta da certificazione medica da cui risulti l'avvenuta guarigione
- Qualora sia attestata la presenza di pregressa infezione da SARS-COV-2, i calciatori/allenatori dovranno provvedere ad una nuova visita per il rilascio della certificazione di “idoneità sportiva a tornare a giocare”
- per le attività che prevedono uno spostamento tra regioni diverse è fortemente raccomandata, prima dell’inizio di tale attività, l’effettuazione di test antigenici rapidi
- essere individuate procedure di ingresso, transito e uscita con modalità, percorsi e tempistiche predefinite
- se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei mezzi stessi
- per le necessarie procedure di carico/scarico l’addetto deve rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro e indossare guanti e mascherina
- per i soggetti esterni occorre individuare servizi igienici dedicati
- L’accesso all’impianto sportivo dovrà essere limitato al minimo e sarà consentito ai soli Operatori Sportivi impegnati nell’allenamento. Eventuali accompagnatori non avranno accesso all’impianto.
- Per gestire correttamente il check-in di Operatori Sportivi e addetti all’evento dovranno essere individuati uno o più punti di accoglienza
- Il medico competente o Medico Sociale o il DAP dovrà verificare l'acquisizione delle autocertificazioni e prendere nota delle presenze
- provvedere al suo isolamento in un locale dedicato in attesa dell’intervento dei sanitari
- richiedere l’assistenza immediata di un medico
- eseguire un’indagine epidemiologica per l’identificazione dei contatti avuti dal soggetto
- pianificare una pulizia profonda e sanificazione dell’area d’isolamento dopo il suo utilizzo
- in caso di diagnosi accertata da Covid-19, è necessario avvertire immediatamente l’ASL di competenza
- le persone addette al primo soccorso sportivo potranno avvicinarsi, attuando le procedure previste, alla persona da soccorrere
- il soggetto che interviene dovrà indossare mascherina e guanti e fornire gli stessi DPI al soggetto che necessita assistenza qualora questo ne sia sprovvisto in quel momento
- tale soggetto, se le condizioni lo permettono, dovrà essere accompagnato dal soccorritore in uno spazio destinato al primo soccorso per una più completa valutazione e l’eventuale trasporto presso il Pronto Soccorso
- tutti gli altri presenti nell’impianto dovranno rispettare l’opportuno distanziamento
- In caso di trasporto presso il Pronto Soccorso, il medico di riferimento, se non presente presso la struttura, dovrà essere tempestivamente informato per permettere l’assistenza e il corretto monitoraggio
- arrivo all'impianto in momenti differenti ed in aree separate (laddove possibile)
- implementazione di percorsi differenziati e distinti per l’accesso per garantire ampia separazione tra le persone autorizzate all’accesso nella zona
- adattare i tempi alle circostanze (ad esempio, inizio operazioni di pitch recognition 5 minuti dopo l’arrivo dell’ultima squadra e in maniera differenziata tra le due squadre)
- adattare le attività alle circostanze
- ridurre al minimo gli assembramenti
- igienizzare gli strumenti e gli apparati
- l’ingresso in campo dovrà essere previsto in momenti separati per evitare contemporanea occupazione del tunnel o dei corridoi
- Nessun accompagnamento da parte di bambini
- Nessuna mascotte
- Nessuna foto di squadra
- Nessuna cerimonia pre-gara con altre persone
- Nessuna stretta di mano
- Apposita modalità di schieramento congiunto delle squadre che consenta il distanziamento
- Il lato delle panchine deve rimanere il più possibile "pulito" (eccezioni possibili: eventuali rappresentanti Procura Federale e/o FIGC, paramedici posizionati esternamente alle panchine)
- Rimodulazione - ove possibile - delle panchine, prevedendo la distribuzione alternata dei componenti
- Opzioni per espansione panchina riserve: in tribuna (se c'è accesso diretto al campo) o sedie/panchine aggiuntive per espandere le panchine normali; occupare se necessario parti della tribuna
- Mantenere le squadre in aree separate del terreno di gioco o dell’impianto sportivo, e controllare che venga rispettato il distanziamento e vengano indossati i DPI
- I kit e le distinte gara dovranno essere posizionate su un tavolino all’esterno
- Per dialogare con gli ufficiali di gara, i calciatori/calciatrici dovranno rigorosamente rispettare la distanza sociale prevista (1,5 m)
- È raccomandato lo spostamento degli arbitri con mezzi privati o propri