I gol più belli visti su Sky Sport nel weekend

video

Daniele Manusia

MANCHESTER, ENGLAND - AUGUST 28: Gabriel Jesus of Manchester City celebrates with teammate Jack Grealish of Manchester City after scoring their 3rd goal during the Premier League match between Manchester City and Arsenal at Etihad Stadium on August 28, 2021 in Manchester, England. (Photo by Simon Stacpoole/Offside/Offside via Getty Images)

Una bella azione di Gralish, Wirtz che aggira il portiere, una magia di Cardona e altri grandi gol dai migliori campionati trasmessi da Sky Sport

Eccoci arrivati alla prima pausa per le Nazionali di questa stagione, il momento migliore per scendere dal treno dell’attualità e prendersi un attimo per ammirare un po’ il paesaggio. I gol che sanno farci venire l’acquolina in bocca sono dappertutto in Europa, basta saperli trovare. Ecco, questa rubrica che inizia oggi e ci accompagnerà per tutta la stagione nei giorni successivi alle giornate di campionato sarà una piccola esposizione di bellezza. I migliori gol dei campionati trasmessi su Sky, insomma: Serie B, Bundesliga, Premier League e Ligue1. Tra Messi, Haaland, CR7 e Lukaku ci sarà molto da ammirare. Partiamo. 

 

Davide Adorni di testa, Cittadella - Crotone

Dentro una partita pazza, il Cittadella vince la sua seconda partita su due, cominciando nel migliore modo possibile la nuova era post-Venturato. È stata una partita offensivamente dominata dai due giovani Antonucci e Okwonkwo, ma infine chiusa da questo colpo di testa di Davide Adorni, eterno centrale difensivo del Cittadella. Più di 100 presenze dal 2017, è il suo sesto gol e forse il più bello della sua carriera. Adorni sembra camminare per caso sul secondo palo, e sempre per caso sembra trovarsi sulla corsa un calcio d’angolo per caso calciato troppo lungo. Senza neanche cambiare passo più di tanto, con la maggiore nonchalance possibile, impatta con la tempia sul secondo palo una palombella imprendibile per Festa.

 

Lorenzo Colombo a giro, Spal-Pordenone

Se vi steste chiedendo come sta Lorenzo Colombo, piccolo centravanti gigante di proprietà del Milan, beh, ha appena segnato un gol meraviglioso con un tiro a giro di sinistro. Se vi steste chiedendo se Colombo è mancino, sì, è mancino. È il primo gol con la SPAL e il secondo in Serie B, dopo l’unico segnato nello sfortunato prestito alla Cremonese nella seconda parte della scorsa stagione. È stata una partita semplice per la squadra del tecnico catalano Ruiz, facilitata dalla precoce espulsione di Camporese del Pordenone. Tuttavia, pur in dieci uomini, la SPAL ha giocato un calcio offensivo brillante che la segnala già come una delle squadre di culto da seguire in questa stagione di B. Allenatore catalano, giovani interessanti, gioco di posizione. Da tenere d’occhio anche Demba Seck, esterno destro mancino con una spiccata capacità di associarsi con i compagni. Quello di Colombo è stato il secondo gol della partita, poi ne sono arrivati altri tre (ha segnato pure Emmanuel Latte Lath, ve lo ricordate?).

 

Irvin Cardona à la Bergkamp, Strasburgo-Brest 

Forse vi ricorderete di Irvin Cardona per il gol segnato a settembre 2020 contro il Digione, una sforbiciata acrobatica che sembrava uscita da Shaolin Soccer, con Cardona - francese di origine maltese a dispetto del cognome sudamericano - sospeso a mezz’aria un po’ oltre il secondo palo e la palla che, colpita di collo pieno dal basso verso l’alto, quasi stacca la rete dai ganci con cui è fissata alla traversa. Non è un attaccante tra i più prolifici del campionato francese (appena 8 gol in campionato la scorsa stagione) ma la classe di Cardona è indiscutibile. Una conferma arriva dalla partita che il suo Brest ha perso (1-3) contro lo Strasburgo. Il suo è il gol del momentaneo 1-1 e sembra una citazione di quello segnato Bergkamp contro il Newcastle, nell’ormai lontano 2002. Lancio dalla difesa, sponda di testa del compagno e Cardona mette giù la palla con il collo sinistro, girando su se stesso come una ballerina nel carillon, mentre un difensore avversario va a vuoto tentando il contrasto. La finalizzazione di esterno, un rasoterra preciso sul secondo palo, è la firma elegante sotto un piccolo capolavoro.

 

Paqueta sale in cielo, Nantes-Lione

Il gol che decide la partita tra Nantes e Lione lo segna Moussa Dembelé, ma la giocata più bella, immediatamente precedente, è di Lucas Paqueta. L’ex giocatore del Milan si è trasformato per una frazione di secondo in Ibrahimovic, controllando di petto un lancio lungo, salendo in cielo anzi per anticipare col petto un difensore. Il controllo a seguire di sinistro, con cui si lascia il difensore alle spalle, è fluido e senza soluzione di continuità, peccato solo che Lafont, il portiere del Nantes, gli neghi il gol che si era costruito. Ma bene che Dembelé sia rimasto lì vicino per capitalizzare e al tempo stesso valorizzare la giocata di Paqueta. Questo rapporto di prossimità tra la bellezza più assoluta di cui è capace, e l’incapacità poi di trasformarla con costanza in qualcosa di concreto, sembra riassumere bene il talento del centrocampista brasiliano, chiamato alla stagione della verità nel Lione di Bosz.

 

Woo-Yeong Jeong spacca la porta, Stoccarda-Friburgo

La Bundesliga ha un rapporto speciale con i giocatori asiatici e giapponesi in particolare: se siete appassionati del genere e pensate che il futuro del calcio sia a Est, il campionato tedesco è quello che fa per voi. Tra i giovani talenti da tenere d’occhio quest’anno, in questo senso, c’è anche Woo-Yeong Jeong, ala sudcoreana del Friburgo. Acquistato quando era ancora giovanissimo dal Bayern Monaco, Jeong ha passato i primi anni nelle squadre giovanili del club bavarese in attesa della sua occasione, che alla fine però si è rivelata essere appena un paio di presenze nella squadra maggiore. Dalla scorsa stagione è al Friburgo, dove continua a vivere di fiammate. Questa doppietta allo Stoccarda è una di queste: il secondo gol, in particolare, arrivato con un tiro di controbalzo da dentro l’area dopo la respinta del portiere, è quella che più sembra bruciare la rete della porta. Se ci fate caso, dal suo sinistro sembrano esplodere dei lapilli quando con il collo mette il pallone violentemente sotto la traversa. 

 

Florian Wirtz con le ali ai piedi, Augsburg - Bayer Leverkusen 

Florian Wirtz ha solo 18 anni eppure è già da qualche tempo che ci si aspetta che diventi la next big thing del calcio tedesco. Da gol come questi - il definitivo 1-4 che chiude la partita - si può capire perché: la leggerezza della corsa nonostante le gambe da fenicottero, la lucidità nel capire come superare il portiere in corsa in una frazione di secondo, la delicatezza tecnica con cui aggira l’avversario con un minimale tocco d’esterno e poi mette il pallone in porta; tutte queste caratteristiche, quindi, all’interno del corpo di quest’ala iper-cinetica e tecnica al tempo stesso con il viso da monaco del Nome della Rosa sono qualcosa di irresistibile. Wirtz è arrivato per restare e soprattutto per farci dire tra le labbra “ma come ha fatto” a quasi ogni singola partita giocata.

 

Pablo Fornals e Antonio fanno fuori la difesa, West Ham - Crystal Palace 

Come vorresti il tuo gol “di squadra”? Più o meno così. Antonio e Fornals mandano al bar tutta la difesa del Crystal Palace senza sforzo apparente, con cinque tocchi in due all’interno dell’area di rigore. Uno di quei gol in cui non devi neanche cercare l’angolo della porta, perché il portiere l’hai tolto dall’equazione. Guardate Fornals, non sembra neanche stare su un campo da calcio, nel campionato più intenso del mondo. Si limita a toccare il pallone due volte, come stesse giocando con i figli e il cane nel giardino di casa. Menzione speciale per il filtrante che avvia l’azione di Benrahma: un gioiello. 

 

L’assist di Grealish per Gabriel Jesus, Manchester City - Arsenal 

So che dovrebbe essere una rubrica in cui si esaltano i gol, il gesto finale, la grandezza di una acrobazia, di uno slalom, di una bomba sotto il sette. Ma l’assist possiamo considerarlo parte integrante di un gol, no? Qui Grealish ci ricorda rapidamente perché il City ha investito 100 milioni di sterline per il suo cartellino, la capacità di un talento come il suo di creare anche in un contesto di gioco molto preciso come quello della squadra di Guardiola. Quanti gol abbiamo visto segnare al City con l’esterno che arriva fin quasi l’area piccola e poi mette un pallone dietro per il tap-in dell’attaccante? Centinaia, ma questa volta per la sua riuscita serve il pensiero laterale di Grealish, la sua capacità di toccare il pallone come fosse solo suo. Il suo tocco d’esterno destro, in anticipo sui movimenti della difesa che invece pensava avrebbe usato l’interno sinistro per mettere il pallone in mezzo - è semplice ma fondamentale, rapido ma preciso. Insomma, anche nelle cose più facili, Grealish è un piacere.