Ciao Bisteccone
il ricordo ©LaPresseIl ricordo di Giampiero Galeazzi, morto all'età di 75 anni. Per tutti "Bisteccone", è stato un giornalista sportivo molto amato e popolare. Resteranno nel cuore di tutti le sue telecronache di canottaggio e tennis, oltre alle sue interviste ai calciatori festanti negli spogliatoi
Occupava lo schermo con una mole che prima di tutto lo rendeva simpatico. Una romanità che gli semplificava ogni battuta, fino a renderne alcune irresistibili. Ma Giampiero Galeazzi non era solo quello, anche quando la frizione glie era slittata verso l’entertainment.
Giampiero era per tutti “Bisteccone”, un accrescitivo più che un diminutivo. Erano anni di Monopolio Rai, una scuola giornalistica indimenticabile che rendeva quelli veramente bravi come lui un eroe per tutti.
Tutti abbiamo provato ad imitarlo, a fare la sua voce con i suoi “andiamo a vvincere”…perché Galeazzi era anche oltre il racconto dell’evento. Nel Pantheon degli immortali è entrato a Seul, 1988, quando insieme ai fratelli Abbagnale non c’era solo Peppiniello Di Capua ma il suo tifo, i suoi incitamenti, le sue urla al limite dell’angina pectoris che hanno scritto un pezzo della storia del racconto sportivo.
Come dimenticare poi le sue lunghissime telecronache di tennis, spesso accanto ad Adriano Panatta con il quale oltre al commento tecnico dopo un po’ era quasi naturale deragliare su un terreno fatto di confidenza e leggerezza.
Giampiero Galeazzi era anche quello che entrava negli spogliatoi e intervistava Maradona e Platini con i fumi delle docce ancora caldi. Con lui tutti volevano parlare, li sovrastava con la mole mantenendo il rispetto per la loro grandezza. Che era anche quella di Galeazzi. Uno che è nato con la tv in bianco e nero e che grazie a internet tutti ascolteranno e vedranno con un sorriso.