I gol più belli visti su Sky Sport nel weekend

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Daniele Manusia

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Haaland in volo, Sibilli a giro e le altre prodezze viste nel fine settimana su Sky Sport. In questa selezione i migliori 6 per la redazione di Ultimo Uomo, ma alle 19 su Sky Sport 24 in Mondo Gol potrete rivederli proprio tutti

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La volée di Martinelli

Che fine aveva fatto Gabriel Martinelli? Dopo aver recuperato da un brutto infortunio al ginocchio che gli aveva fatto saltare la prima parte della scorsa stagione, l’attaccante brasiliano sembrava essere uscito dalle grazie di Arteta, un allenatore che nel rapporto con i propri giocatori sembra avere frequenti sbalzi d’umore. Martinelli non giocava titolare in campionato dal 22 agosto, quando l’Arsenal venne annientato dal Chelsea, e anche ieri, contro il Newcastle, il tecnico spagnolo gli ha lasciato appena l’ultima mezz’ora scarsa. Tanto gli è bastato per ricordarci del momento in cui la sua ascesa in Premier League sembrava ineluttabile. Ora che invece la sua posizione dell’Arsenal sembra compromessa è lecito chiederselo: basterà questa volée che ricorda i migliori gol di Samir Nasri per invertire nuovamente la rotta e riportare Martinelli al momento in cui ci chiedevamo dove lo avrebbe portato il suo talento?

 

Epifania Lanzini contro il Manchester City

Per uno che è chiamato “La Joya”, cioè il gioiello, era fin troppo tempo che Manuel Lanzini non brillava. È da qualche stagione che la sua carriera si è arenata su un ruolo da comprimario al West Ham, deludente come la neve sporca accumulata ai bordi del campo dell’Etihad. Anche quest’anno che il club londinese sta andando oltre qualsiasi aspettativa a Lanzini è lasciata al massimo la possibilità di entrare negli ultimi minuti, per vedere se almeno nei momenti in cui gli spazi si allargano e le forze svaniscono il suo talento è ancora in grado di incidere. Ieri, contro il Manchester City, mancavano pochi secondi al fischio finale e la partita era virtualmente chiusa. Su un cross dall’angolo destro dell’area di rigore respinto da Rodri sembrava dovesse spegnersi definitivamente e invece a quel punto è successo qualcosa. Fernandinho ha stoppato di petto in area senza più alcuna apprensione, ma a quel punto tra lui e la palla si è infilato Lanzini, che con un primo controllo di collo destro si è immediatamente messo in condizione di calciare verso la porta. Il numero 10 argentino per un attimo ha pensato di calciare al volo ma poi ha lasciato perdere. Dopo il rimbalzo l’occasione di regalare un’ultima scintilla sembra ormai svanita e invece il momento non è ancora passato. Lanzini si coordina in maniera vagamente meccanica, come una ballerina che prova i passi per la prima volta, e colpendo il pallone di collo piede lo mette sotto il sette alla destra di Ederson che si tuffa in quel modo goffo che hanno tutti i portieri senza scampo. Probabilmente non sarà la prima scena del film sull’incredibile rinascita di Lanzini, ma non è che dobbiamo far rientrare tutto in una qualche narrazione. A volte possiamo semplicemente goderci momenti di bellezza gratuita e senza scopo, dentro una sconfitta che altrimenti non avrebbe avuto nient’altro.

 

Haaland, tanto per cambiare

Erling Haaland non metteva piede in campo dal 16 ottobre, e poi in 16 minuti da quando ci ha rimesso piede ha segnato un gol, staccando un piede da terra su un cross di Julian Brandt per segnare il gol del 3-1. Dalla televisione è quasi sembrato sentirsi il tonfo del prato, quando i suoi 90 chili sono ricaduti al suolo, una palla da bowling sul pavimento. Poi è successa una delle cose difficili da spiegare che lo riguardano: si è avvicinato agli spalti, si è inginocchiato, e ha indicato una tifosa avversaria facendole l’occhiolino. Perché? Quella ha avuto la prontezza di spirito per fargli il gesto dell’ombrello. È sempre complicato capire cosa gli passi per la testa.



Il tiro del pazzo di Ghislain Konan

Prima di questa giornata di Ligue 1 Brest e Clermont erano adagiata verso il fondo della classifica a 13 punti: era quindi una partita tesa e disperata, in cui nessuno dei ventidue in campo è riuscito a essere abbastanza calmo da segnare un gol. Finché al 91’ il terzino sinistro del Brest, Ghislain Konan, non ha trovato il tiro del pazzo. Uno di quei tiri che solo un difensore può fare, dove non viene ricercata la tecnica e la precisione, ma al massimo trovate per strada, a seguire da un pensiero violento. L’idea di prendersi la partita con la forza, in un modo o nell’altro; un tiro di collo sinistro bello pieno, il corpo che ha una piccola torsione come dopo una detonazione. Il Brest ora ha 16 punti e ha scalato la classifica, mentre il Clermont è dentro la zona retrocessione.

 

Georginio all’incrocio dei pali

Georginio è francese, ha 19 anni, è cresciuto nel Rennes ed è arrivato all’Hoffenheim a febbraio di quest’anno. Inizialmente ha giocato più che altro nella squadra B ma da qualche settimana è entrato in prima squadra. Contro il Greuther Furth, magari non proprio la più impenetrabile delle difese, ha segnato due gol e servito un assist. Il primo è un gol di testa sbucando dentro un’area iper affollata; il secondo è uno di quei gol a giro sul secondo palo che gli esterni offensivi che giocano a piede invertito tendono a trasformare in un trucco. Georginio è rapido e tecnico, porta palla affondando in diagonale come un alfiere negli scacchi; la difesa del Greuther Furth preferisce la preghiera all’azione e lo lascia andare. Georginio calcia non interrompendo mai la corsa, scavandoala palla dal basso verso l’alto e infilandola all’incrocio dei pali lontano.

 

Giuseppe Sibilli decide Brescia-Pisa

La prima palla che tocca Giuseppe Sibilli, dopo il suo ingresso in campo, se la conquista da sé. Andando in pressione su Cistana, quasi sulla riga di fondo, a sinistra, vicino al lato corto dell’area di rigore, prima Cistana lo dribbla fintando il lancio lungo di destro e rientrando sul sinistro, poi però scivola. Quando Sibilli si accorge che la palla è a sua disposizione non ci pensa due volte e mette un cross veloce e basso per Lucca al centro dell’area, che però intercetta Chancellor, che poco prima aveva lisciato un altro cross pericoloso al centro dell’area. Sulla respinta la difesa pasticcia ancora e Sibilli, di nuovo sul pallone, cade a terra chiedendo il rigore. Il commentatore dice: “In confusione totale la difesa del Brescia”. 

 

Il secondo tempo al Rigamonti, della sfida che ha determinato il primo posto nella classifica di Serie B, è stato dominato dal Pisa, che in questo modo si è ripreso la testa della classifica. E il gol partita lo ha segnato Sibilli, al secondo pallone toccato in partita, poco dopo l’ora di gioco. Il classico gol che sogna qualsiasi esterno che l’allenatore ha schierato “a piede invertito”, sulla fascia opposta rispetto al proprio piede forte, cioè. Sibilli (che in realtà può giocare anche al centro dell’attacco) riceve da Lucca a sinistra, a pochi metri dallo spigolo dell’area di rigore. Punta il difensore che ha davanti, sempre Cistana, si sposta la palla sul destro e calcia a giro sul secondo palo. Il tiro esce dal suo piede con una parabola perfetta, la palla sembra curvare su un immaginario scivolo ad acqua, superando Joronen ed entrando con violenza sotto la traversa. Dopo la partita Sibilli ha detto di non aver riflettuto prima di calciare, di averlo fatto istintivamente. «Lo avevo sognato», ha aggiunto, e un gol del genere, in effetti, è il sogno di qualsiasi attaccante che parte dalla panchina in una partita così importante.