Covid, il nuovo protocollo per la ripresa dell'attività sportiva

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La commissione tecnica del ministero della Salute ha approvato all’unanimità il nuovo protocollo per la ripresa dell'attività sportiva degli atleti agonisti guariti dal Covid. Tra le nuove indicazioni c’è anche la distinzione tra malati asintomatici, con malattia lieve o moderata (ricovero ospedaliero) e casi gravi

IL NUOVO PROTOCOLLO PER LO SPORT - CORONAVIRUS, DATI E NEWS LIVE

Via libera al nuovo protocollo. La circolare per la ripresa dell'attività sportiva degli atleti agonisti guariti dal Covid è stata approvata all’unanimità dalla commissione tecnica presso il ministero della Salute. Il documento si basa sul 'Return To Play' della Federazione medico sportiva (Fmsi), che riduce gli esami sanitari per il ritorno all'attività. Si legge nella circolare che, tenendo in considerazione l’evoluzione epidemiologica e la funzionalità della terza dose di vaccino (che va assolutamente incentivata, in quanto barriera e protezione dalla malattia severa), le conclusioni sono queste:

  • Gli atleti con malattia e guarigione da Sars-Cov-2 accertata vengono distinti in: malati asintomatici, con malattia lieve o moderata (ricovero ospedaliero), e casi gravi.
  • I malati asintomatici vengono a loro volta distinti in base all’età (under/over 40), alla presenza o meno di fattori di rischio (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) e al completamento dell’iter vaccinale, riducendo il numero degli esami previsti per il rientro all’attività per i soggetti under 40 e senza particolari rischi. Per tutti gli altri invece, oltre a visita ed ECG basale, si raccomandano ulteriori approfondimenti, tra cui il test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo, non prima di un determinato lasso di tempo dal riscontro dell’infezione, anche questo legato all’anamnesi del paziente.
  • Più severo invece il controllo sugli atleti al rientro da malattia sintomatica moderata o grave, per cui vengono disposti oltre agli accertamenti di base, anche esame spirometrico ed esami ematochimici, oltre ad eventuale visita specialistica di riferimento.