Superlega, dibattimento concluso alla Corte di Giustizia europea: sentenza a inizio 2023

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In Lussemburgo, dove si è riunita, la Corta di Giustizia Europea ha discusso il caso “Superlega”. Come previsto nessuna sentenza: il primo parere dell’avvocato generale del tribunale UE è atteso per dicembre, mentre la sentenza definitiva dovrebbe arrivare a inizio 2023

SUPERLEGA-UEFA, IL PARERE DELL'AVVOCATURA UE: LE NEWS LIVE

Si è concluso in Lussemburgo il dibattimento davanti alla Corte di giustizia europea sul caso della Superlega e del presunto monopolio illegale di Uefa e Fifa nell'organizzazione delle competizioni internazionali. Lo ha comunicato la stessa Corte di giustizia Ue. In aula davanti alla Corte, che è composta da 15 giudici, il dibattito è proseguito (tramite gli avvocati rappresentanti delle parti: Superlega, Uefa, Fifa). Come era previsto, non c’è stata nessuna sentenza. Un primo parere dell'avvocato generale del tribunale Ue - non vincolante - è infatti atteso per il 15 dicembre, mentre la sentenza definitiva, che potrebbe stravolgere la governance del calcio dei prossimi decenni, dovrebbe arrivare all'inizio del 2023.

La vicenda

I club della Superlega (Real Madrid, Barcellona, Juventus) attraverso un tribunale di Madrid hanno citato in giudizio FIFA e UEFA perché -secondo l’accusa- entrambe le federazioni hanno una posizione dominante, essendo entrambe beneficiarie dei diritti economici sui contratti televisivi, e del potere di impedire l’organizzazione di altre competizioni calcistiche al di fuori del loro controllo. In questo modo, si va a eliminare la potenziale concorrenza e si limitano le scelte dei consumatori. Questa ipotesi è stata formulata attraverso 6 domande che sono state poste all’attenzione della corte europea.

I prossimi sviluppi

Nelle prossime settimane, la Corte coinvolgerà un avvocato generale incaricato di produrre un documento-guida, che potrà essere utilizzato dalla Corte di Giustizia, ma assolutamente non vincolante nel giudizio finale, che spetta esclusivamente alla Corte. Il caso Superlega può diventare un caso scuola in ambito sportivo, come pochi altri casi nel corso dei decenni, al pari di Walrave and Coch (ciclismo, e diritto comunitario 1974), la sentenza Bosman (calcio, 1995) e il caso Meca-Medina (ciclismo, doping 2006).