Secondo il Times, l'ex giocatore, bandiera della nazionale iraniana, sarebbe stato arrestato dopo aver sostenuto la protesta delle donne nel suo Paese, in seguito alla morte di Masha Amini. Già nelle scorse settimane gli era stato sequestrato il passaporto
Ali Daei, il grande ex attaccante iraniano, sarebbe stato arrestato dopo aver sostenuto la protesta delle donne nel suo Paese in seguito alla morte di Masha Amini. A riferirlo è il Times, secondo cui l’ex giocatore, oggi 53enne, si trovava a Saqqez, la città natale di Masha Amini dove si è tenuta una manifestazione in sua memoria, al momento dell’arresto. Già nelle scorse settimane gli era stato sequestrato il passaporto, dopo che aveva rappresentato il suo Paese in occasione del sorteggio dei gironi dei Mondiali in Qatar.
Chi è Ali Daei
Ex capitano e simbolo della nazionale dell’Iran, di cui è il miglior marcatore nella storia, Ali Daei è noto anche per essere il secondo miglior bomber di tutti i tempi nella storia delle Nazionali, alle spalle di Cristiano Ronaldo. Gol a raffica, non solo in Patria: primo iraniano a giocare in Champions, approdò in Europa nel 1997 con i suoi baffoni scuri e continuò a segnare con Arminia Bielefeld, Bayern Monaco ed Hertha Berlino.
Capocannoniere all time di tutte le nazionali prima che Ronaldo gli prendesse quel record, Daei aveva messo a segno 109 gol in 149 presenze con la maglia dell'Iran, tra il 1993 e il 2006. Dopo il ritiro dal calcio giocato ha allenato anche la nazionale iraniana tra il 2008 e il 2009.
Un mito in Patria, ma anche un uomo capace sempre di prendere posizioni forti, ultima la scelta di dire apertamente la sua su Mahsa Amini e Hadis Najafi, le due ragazze morte in Iran nelle ultime settimane, protestando contro il presidente Ebrahim Raisi.
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Daei non è l’unico calciatore o ex calciatore iraniano che si è schierato: Hossein Mahini, giocatore ancora in attività è stato arrestato all'inizio di ottobre per aver manifestato le proprie simpatie nei confronti dei ribelli, mentre l'ex giocatore del Bayern Monaco Ali Karimi è stato raggiunto da un mandato di cattura a Dubai e avrebbe dichiarato di temere di essere rapito dal regime e riportato in Iran. C'è poi il caso dell'attaccante del Bayer Leverkusen Sardar Azmoun che ha pubblicamente appoggiato sui social network le rivendicazioni delle donne iraniane salvo poi cancellare il post.