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È morto Franz Beckenbauer a 78 anni: le reazioni in diretta

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Il calcio è in lutto per la morte del grande Franz Beckenbauer: il leggendario calciatore tedesco è scomparso il 7 gennaio, la famiglia lo ha comunicato nelle ultime ore all'agenzia tedesca Dpa. Era malato da tempo e le sue condizioni si sono aggravate negli ultimi giorni

Le reazioni dal mondo

All'età di 78 anni è morto Franz Beckenbauer.

IL CALCIO (E NON SOLO) SALUTA IL KAISER

Mazzola: "Allo stadio Azteca mi disse: vediamo cosa sai fare..."

"Allo stadio Azteca, prima che cominciasse Italia-Germania, io arrivo a centrocampo, gli stringo la mano, lui mi guarda negli occhi e mi dice: vediamo cosa sai fare". È uno dei ricordi di Sandro Mazzola raccolti sulle pagine di Repubblica.

Boris Becker: "Franz aveva sempre un sorriso sulle labbra"

Parole commoventi anche da parte di un'altra leggenda dello sport tedesco, l'ex tennista Boris Becker: "Der Kaiser ci ha lasciati! - ha commentato su Instagram -- Era il mio modello/mentore e aveva sempre una spalla su cui appoggiarsi. Le mie più sentite condoglianze vanno a sua moglie e ai suoi figli! Franz aveva sempre un sorriso sulle labbra... Mancherai tantissimo a tutti! Ciao amico mio"

Beckenbauer e Becker su Instagram

Beckenbauer e Becker su Instagram (@borisbeckerofficial)

Infantino: "Non sarà dimenticato"

Il tributo del presidente della Fifa: "Una leggenda del calcio tedesco e mondiale, ha ottenuto successi e trionfi che sono rimasti impressi nella storia eppure, nonostante tutta la sua popolarità, 'Der Kaiser' è sempre rimasto modesto e con i piedi per terra. Il primo capitano a sollevare l'attuale trofeo della Coppa del Mondo nel 1974, avrebbe vinto il torneo anche come Ct della Germania nel 1990. La sua scomparsa è una perdita dolorosa sia per il calcio tedesco che per quello mondiale. Il caro Franz non sarà mai dimenticato"

Sammer: "Germania perde la sua personalità più grande"

Un altro ex interista (anche se per un breve periodo), Matthias Sammer, che con Beckenbauer condivide il "primato" della vittoria del Pallone d'oro da difensore, ha detto: "Franz era ed è il mio più grande idolo. A casa mia c'è ancora oggi un grande poster di lui con la Coppa Campioni in mano. Passare del tempo con lui è stato fantastico. La Germania ha perso la sua personalità più grande e importante"

Brehme: "Campioni a Italia '90 grazie a lui"

A proposito di quel Mondiale di Italia 90, l'ex interista Andreas Brehme l'ha ricordato così: "Diventammo campioni  del mondo grazie a Beckenbauer. Aveva tutta la rosa in mano, e noi avevamo  grande rispetto per lui. Tutti noi gli dobbiamo molto"

Beckenbauer Ct Mondiale, su Sky la docu-serie

Grandissimo giocatore, ma tra i suoi trionfi c'è anche quello che ogni allenatore sogna: la vittoria del Mondiale da Ct della sua nazionale. Il Beckenbauer allenatore ci riuscì proprio in Italia, nel 1990, al Mondiale in cui gli Azzurri si fermarono in semifinale ai rigori contro l'Argentina di Maradona (poi battuta in finale dalla Germania). Un'avventura raccontata nella la docu-serie "Italia 90 - Quattro settimane che hanno cambiato il mondo", disponibile on demand su Sky.

beckenbauer

Il ricordo della Fiorentina

Il Ct Nagelsmann: "Entrava in una stanza e la illuminava"

Il Ct della nazionale tedesca, Julian Nagelsmann, non ha dubbi nel definire Beckenbauer "il miglior calciatore della storia tedesca. La sua interpretazione del ruolo del libero ha cambiato il gioco". "Beckenbauer poteva fluttuare sul campo, come calciatore e poi come allenatore era sublime, era al di sopra di tutto. Quando entrava in una stanza, l'ambiente si illuminava. Fino alla fine è stato circondato da un'aura che nemmeno i problemi di salute e i colpi del destino che ha dovuto affrontare sono riusciti a scalfire. Sono grato e orgoglioso di averlo potuto conoscere e lo ricorderò con  affetto"

Rummenigge: "Unico in tutti i suoi ruoli"

"Franz ha riscritto la storia del calcio tedesco e ha lasciato un segno indelebile". È il ricordo di Karl-Heinz Rummenigge, storico presidente del Bayern Monaco ed ex compagno di squadra di Beckenbauer: "È stato il mio capitano al Bayern, il mio allenatore in nazionale, il nostro presidente al Bayern e in tutti questi ruoli non solo ha avuto successo, ma è stato unico. Come personalità, ha impressionato per il suo grande rispetto per tutte le persone, di fronte a Franz erano tutti uguali. Il calcio tedesco ha perso la più grande personalità della sua storia. Ci mancherà  moltissimo. Grazie di tutto, Franz!"

beckenbauer rummenigge

Il primo libero leader... che segnava anche

A Sky il ritratto di Giorgio Porrà, collegato da Genova per la serata dedicata a Luca Vialli: "Beckenbauer ha inventato la figura del libero che imposta il gioco e va addirittura a finalizzare. Piedi educatissimi, leadership e carisma esclusivo. Per questi ultimi aspetti, pur essendo giocatori diversi, Vialli e Beckenbauer possono essere accostati"

Rivera: "Non era un libero. Giocatore pieno di idee"

Un fantasista come Gianni Rivera ne esalta la capacità di sfornare idee, anche da libero: "È stato il più grande calciatore tedesco di tutti i tempi: ma attenti, non era un libero. Era un giocatore che occupava tanto spazio di campo,  da davanti alla difesa a dietro l'attaccante. E in tutto quel campo metteva le sue tante idee. C'era  anche lui, lì davanti alla porta, quando segnai il 4-3. Ricordo la sua faccia, più inc... di lui era solo il portiere, Maier. Poi però a fine partita ci salutò. Era un gran signore, anche fuori dal campo".

De Sisti: "Leggenda. Quasi ci segnò da infortunato..."

Un altro dei protagonisti di quella mitica partita, Giancarlo De Sisti, ricorda Beckenbauer così: "È stata una leggenda vera. Grande giocatore e grande tecnico e ci sono riusciti davvero in pochissimi. Un esempio per tante generazioni di  calciatori per la sua classe in campo e fuori dal campo. Sono triste come se mi fosse morto un parente. A lui mi lega la famosa semifinale  del Mondiale di Messico ‘70 quando superammo 4-3 la Germania e mi ricordo che lui si fece male a un braccio e giocò infortunato, nonostante tutto andò vicino a segnare e ci mise in grande difficoltà".

Gigi Riva: "Guardavo lui, non la partita"

Curioso l'aneddoto raccontato da Gigi Riva, che lo affrontò da avversario in Italia-Germania 4-3... senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso: "Era un fenomeno. In campo, in quella mitica semifinale, io non guardavo la partita: guardavo lui. Era bellissimo vederlo giocare. Abbiamo anche  parlato. Almeno, ci abbiamo provato: io gli ho detto: "Sei bravissimo".  Non so se avesse capito, ma rideva".

Il ricordo del Napoli

Veltroni: "E' stato il primo libero moderno"

A Sky Sport il ricordo di Walter Veltroni: "Il suo elemento distintivo era la modernità. Sono pochi i giocatori che segnano epoche della storia del calcio. Lo vidi per la prima volta al Mondiale del '66 e lì si capì che era di un altro pianeta. Interpretava il ruolo in maniera del tutto originale, è lui che ha cambiato il ruolo del libero: prima di lui ce n'erano altri di grandissima intelligenza ma non si avventuravano in zone non di loro pertinenza. Era uno di quelli che facevano vincere le proprie squadre"

Il ricordo della Lazio

Franco Baresi: "Io a disagio quando mi paragonavano a lui"

Quante volte, anche per il nome che portava, l'hanno paragonato a lui: "Franz" Baresi è stato libero elegante come Beckenbauer e lo ricorda come una fonde di ispirazione: "Icona, mito, un imperatore per come interpretava il ruolo. Tecnica, personalità, eleganza: lo ammiravo. Ha segnato un’epoca, per me fonte di ispirazione. Quando a volte mi paragonavano a lui, mi sentivo a disagio"

Il Bayern: "Il nostro mondo non è più lo stesso"

Il club di cui Beckenbauer ha cambiato la storia piange il suo mito e leggenda: "All’improvviso, il nostro mondo non è più lo stesso di prima: più scuro, più silenzioso, più povero. Piangiamo la scomparsa dell'incomparabile 'Kaiser', senza il quale il Bayern non sarebbe mai diventato il club che è oggi"

Il ricordo dell'Inter

Boninsegna: "Regista e uomo squadra nella partita del secolo"

Il ricordo di Boninsegna, avversario di Beckenbauer nella mitica Italia-Germania 4-3 del Mondiale 1970: "Il mio ricordo del grande 'Kaiser' è un ricordo messicano, quando allo stadio Azteca siamo riusciti a battere la grande Germania ai supplementari. Era la 'partita del secolo' e lui era il regista in assoluto, quello che dettava i tempi. Era il vero capitano in campo, il vero uomo squadra. È nell'Olimpo dei più grandi di tutti i tempi, per noi in quel periodo lo era. Nella semifinale mondiale 1970 cadde e si fece male ma poteva correre. Aveva la spalla al collo, sono immagini indelebili. A noi ci è andata bene, anche se quella partita c'è costata un po' la finale. Ma era la grande Germania, con grandi giocatori come lui"

Matthaus: "Perdo un caro amico"

Capitano della Germania nel 1990 (quando Beckenbauer era Ct), l'ex interista Lothar Matthaus ricorda così il Kaiser: "Per tutti era un grande, ma io ho perso un caro amico. Lo shock è profondo, anche se sapevo che Franz non si sentiva bene. La sua morte è una perdita per il calcio e per la Germania tutta. È stato uno dei più grandi da giocatore e da allenatore, ma anche fuori dal campo. Franz era una personalità eccezionale non solo nel calcio e godeva di riconoscimenti in tutto il mondo. Franz era una persona grande e generosa. Un caro amico ci ha lasciato. Mi mancherà, mancherà a tutti noi"

germania 1990

Galliani: "Elegante non solo come giocatore"

All'uscita dalla sede della Lega Serie A, Adriano Galliani ha ricordato così la figura di Beckenbauer. "L'ho conosciuto bene, era un signore. La sua morte mi ha colpito molto. Ho avuto occasione di incontrarlo tante volte, lui come persona era come giocava a calcio, elegante. Il giocatore era elegante e la persona era elegante, una persona super. Come era in campo era anche fuori dal campo". 

Fabio Capello: "Un perfezionista. Si lamentò dell'erba troppo corta..."

Fabio Capello: "Di Beckenbauer ho un ricordo in particolare, di averci giocato contro la Germania a Roma, pareggiammo. Alla fine lui si lamentò che l'erba era troppo corta e non riusciva a calciare bene di mezza punta, come calciava lui. Mi rimase sempre dentro questo aneddoto, era un perfezionista. Come persona l'ho incontrato così, senza parlarci. Come giocatore, ha vinto due volte il Pallone d'oro da difensore e ho detto tutto. Se ne va uno dei grandissimi del calcio"

Suo padre lo voleva avvocato, lui ha cambiato il calcio

Il più forte calciatore mai nato in Germania, uno dei più grandi di  sempre. Un mito di questo sport come Alfredo Di Stefano, Pelè, Diego Armando Maradona e Johan Cruyff.  Suo padre lo  voleva avvocato: per fortuna non gli diede ascolto...

Il mito del Kaiser in quel braccio al collo

beckenbauer

Voeller: "Ispirazione per più generazioni"

Il ricordo di Rudi Voeller: "Fonte di ispirazione per più di una generazione, rimarrà per sempre un faro del calcio tedesco"

Il ricordo della Uefa: "Ha plasmato il calcio tedesco come nessun altro"

Marianella: "Così cambiò la storia del Bayern (e del Monaco 1860)"

Massimo Marianella ricorda a Sky Sport come la storia del Bayern cambiò all'improvviso... "Perdiamo uno dei più grandi della storia di sempre, non credo ci sia mai stato un difensore centrale migliore di lui nella storia. Simbolo del Bayern Monaco, di cui ha cambiato la storia: il Monaco 1860, club rivale e all'epoca più forte del Bayern, aveva un accordo con la famiglia di Beckenbauer per portarlo nel club, da ragazzino; lui decise di non firmare quando, nel corso di una partita proprio contro i suoi futuri compagni del Monaco 1860, l'attaccante che lui marcava gli sputò addosso. Alla fine della partita disse 'Non posso firmare con un club che ha giocatori di così poca eleganza' e fu allora che il Bayern ne approfittò, cambiando la sua storia... e quella del Monaco 1860. Un tempo il difensore centrale era un randellatore che si attaccava alle caviglie dell'attaccante avversario; lui è stato straordinario per eleganza e visione. Se devo definirlo con un termine solo dico 'elegante': non c'è stato nessuno più elegante di lui"

Condò: "La sua rivalità con Cruyff come quella Messi-Ronaldo"

A Sky Sport il ricordo di Paolo Condò: "Fu uno dei 3 a riuscire a fare una cosa eccezionale come vincere il Mondiale sia da giocatore sia da allenatore. La prima cosa che viene in mente è la grande rivalità con Cruyff: erano i leader di Ajax e Bayern, vinsero tre Coppe dei Campioni ciascuno e poi si scontrarono anche nella finale del Mondiale 1974, quando l’Olanda dopo un minuto era già in vantaggio e la Germania rimontò con Beckenbauer grandissimo regista non solo difensivo. Nella finale del 1966 marca Bobby Charlton da centrocampista, lo ricordiamo col braccio al collo nella mitica Italia-Germania del 1970. Quando mi viene chiesto un accostamento alla grandissima rivalità Messi-Ronaldo, l’unica cosa di paragonabile che mi viene in mente è quella tra lui e Cruyff. E poi i due Palloni d’Oro: vincerlo per un difensore è impresa rarissima, lui ci riuscì due volte. Se oggi si parla di ripartenza dal basso, lui fu un antesignano di questo tipo di calcio"

beckenbauer cruyff

Sacchi: "Da oggi siamo tutti più poveri"

"Oggi è un giorno triste per il mondo del calcio. Perdiamo una leggenda del nostro sport. Grandissimo da calciatore e poi anche da allenatore. Dispiace di più perché era ancora abbastanza giovane, anche se sapevo che era malato da un po' di tempo. E' una grande tristezza, siamo tutti più poveri". Così all'Adnkronos l'ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana Arrigo Sacchi ha ricordato Franz Beckenbauer

Quella partita con la spalla fasciata

L'Equipe ricorda Beckenbauer aprendo il proprio sito con un'immagine-simbolo del campione tedesco: la partita è la mitica Italia-Germania Ovest 4-3 giocata il 17 giugno 1970 allo Stadio Azteca. Un fallo di Cera procura a Beckenbauer una lussazione della spalla, ma il difensore tedesco decide di restare in campo e gioca con un braccio legato al busto da una fasciatura

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Il messaggio della famiglia

"È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer è morto serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia", ha annunciato la famiglia. "Vi chiediamo di piangere in silenzio e di astenervi dal fare domande", recita la nota diffusa dalla famiglia dell'ex campione tedesco

La notizia della morte di Beckenbauer sulla stampa tedesca

Bild.de apre la sua versione online con la morte di Beckenbauer 

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La morte avvenuta nella giornata di ieri

A dare le triste notizia è stata l'emittente tedesca Ard citando fonti della famiglia e precisando che la morte è avvenuta nella giornata del 7 gennaio. Era malato da tempo e negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate.

Nell'Olimpo del calcio con i grandissimi

Due Mondiali, uno da giocatore (1974) e uno poi da Ct della Germania (1990), due Palloni d’Oro, vinti giocando da difensore, più tutta una serie di trofei con il suo club, il Bayer Monaco: 3 Coppe dei Campioni, una Intercontinentale, una Coppa delle Coppe,  5 campionati, 4 Coppe di Germania. Una leggenda non solo per il calcio tedesco, un simbolo del calcio mondiale per più di un decennio a cavallo tra fine Anni Sessanta e metà Anni Settanta. Basti pensare che ancora oggi, il suo nome, è il termine di paragone (inarrivabile) quando si parla di difensori capaci di fare la storia. Un nome da “Olimpo del calcio”, con Maradona, Pelé, Cruyff. Per molti, il più grande difensore della storia del calcio

Il "Kaiser" della difesa

Con la sua eleganza e disinvoltura in campo, ha ridefinito il ruolo di libero, nascendo calcisticamente come centrocampista centrale e poi arretrando in virtù di doti di leadership e visione di gioco fuori dal comune. La sua personalità gli valse il soprannome di 'Kaiser'.

Addio a Franz Beckenbauer: il calcio perde una leggenda

Franz Beckenbauer è morto all'età di 78 anni. Per tutti 'Der Kaiser', Beckenbauer è una leggenda del calcio tedesco. Da giocatore è stato campione del mondo nel 1974 e da allenatore aveva vinto il Mondiale del 1990. Negli ultimi anni Beckenbauer aveva sofferto di gravi problemi di salute e si era ritirato dalla scena pubblica. Viveva in Austria nella zona di Salisburgo.

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