Processo Dani Alves, la moglie lo difende: "Era ubriaco"
il processoNuovo capitolo a Barcellona del processo per stupro di cui è accusato Dani Alves. In tribunale è stato il giorno della testimonianza della moglie del calciatore Joana Sanz che ha confermato l'ultima versione data dal marito e cioè che la notte del 30 dicembre 2022, quella in cui sarebbe avvenuto il reato, rientrò in casa solo alle 4 del mattino, "molto ubriaco e puzzando di alcol"
Prosegue a Barcellona il processo per Dani Alves, l'ex difensore blaugrana e della nazionale brasiliana che è accusato di stupro. Oggi è stato il giorno della testimonianza in aula di Joana Sanz, la moglie di Dani Alves, e di altri tre amici del calciatore che hanno avallato nella deposizione, l'ultima versione data dal brasiliano che era ubriaco la notte del 30 dicembre 2022, quando la giovane di 23 anni lo accusa di averla stuprata. Alves inizialmente aveva negato di conoscere la vittima. Joana Sanz, sposata con Dani Alves dal 2017, ha dichiarato come teste a difesa, rispondendo alle domande dell'avvocato difensore del calciatore, Ines Guardiola, dopo aver affermato che "legalmente" non ha divorziato dal consorte. La modella, riferisce l'agenzia Efe, ha spiegato che il 30 dicembre il calciatore passò la giornata con gli amici in un ristorante e che credeva sarebbe tornato per cena, ma rientrò solo alle 4 del mattino, "molto ubriaco e puzzando di alcol". Quando entrò in camera da letto "urtò contro il comodino e crollò sul letto", per cui non poté parlare con lui. E, all'indomani, il marito "si svegliò tardissimo" e le raccontò che era stato a fare festa con gli amici in un ristorante, omettendo di essere stato nella discoteca Sutton. Fra gli altri testi che hanno avallato la versione dello stato di ubriachezza, Bruno, uno chef brasiliano amico di Alves, che era con lui anche quella notte in discoteca e quando il calciatore fu arrestato. E altri due amici che hanno confermato che il 40enne fuoriclasse brasiliano bevve "parecchio alcol" quella notte, tanto che preferirono che non guidasse l'auto