Hall of Fame della Pro Vercelli, la serata per celebrare le Bianche Casacche

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Sara Cometti

Sara Cometti

Lunedì 25 novembre il Teatro Civico di Vercelli ha inaugurato la Pro Vercelli Hall of Fame, per celebrare le 250 figure che hanno scritto la storia del club dal 1892 a oggi. L’obiettivo è stato rappresentare un ponte tra passato, presente e futuro omaggiando e riaffermando la memoria della Pro Vercelli: non solo come squadra di calcio, ma come simbolo culturale, storico e di eccellenza sportiva

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Lunedì 25 novembre 2024, il Teatro Civico di Vercelli ha accolto un pubblico caloroso ed entusiasta per la presentazione ufficiale della Pro Vercelli Hall of Fame, un Pantheon celebrativo di 250 figure – tra giocatori, tecnici e dirigenti – che hanno scritto la storia del club dal 1892 al 2024. Un progetto ambizioso, quasi un unicum in Italia, nato dalla collaborazione tra il Panathlon Club, il Comune di Vercelli e l’FC Pro Vercelli 1892, che ha trasformato questa serata in uno spettacolo indimenticabile, alla presenza di ex giocatori, familiari (riuniti oltre 140 tra campioni o loro eredi) e appassionati della gloriosa storia delle Bianche Casacche.

La nascita della Pro Vercelli Hall of Fame

Una serata carica di emozioni e significato, organizzata da Alex Tacchini, storico della Pro Vercelli, ideatore e direttore artistico del progetto, in collaborazione con il Panathlon Club e il Comune, questa celebrazione ha avuto l’obiettivo di onorare il patrimonio calcistico del club che tra il 1908 e il 1922 conquistò ben sette scudetti.

Un momento di particolare impatto è stato l’intervento di Paola Piola e Paola Castigliano, figlie di due leggendari campioni del club, che hanno offerto un commosso ricordo dei loro padri. Altrettanto significativa è stato la lettura di un brano inedito dedicato a Luigi Bozino, ex presidente della Pro, della FIGC e vicepresidente FIFA negli anni ’20, interpretato dall’attore vercellese Federico Grassi, vincitore del Premio Nazionale Franco Enriquez 2024. 

La voce del passato: l’intervista di Guido Ara

Uno dei momenti più toccanti è stato lo svelamento di un documento straordinario nella sua particolarità: la rarissima testimonianza audio di un giocatore azzurro dei primi anni del secolo scorso, Guido Ara, figura simbolo della Pro Vercelli, con sei scudetti vinti e una carriera come giocatore e allenatore di livello internazionale. L’intervista, risalente al 1975 e realizzata a Firenze dal giornalista e manager romano Alberto Giacopello pochi giorni prima della sua scomparsa, è stata custodita per decenni e riprodotta per la prima volta in pubblico. Nel toccante audio, l’87enne Ara rievocava i fasti del passato e concludeva intonando l’inno della Pro, scritto dal padre, Ettore Ara, oltre 65 anni prima.

Legami internazionali e riconoscimenti

L’evento ha inoltre sottolineato il prestigio internazionale della Pro Vercelli, testimoniato dalla presenza di Marcelo Solarino, direttore degli Affari Esteri del Palmeiras, club brasiliano fondato nel 1914 come Palestra Italia, proprio in onore delle Bianche Casacche. Durante la serata sono stati omaggiati protagonisti di epoche diverse, come i giocatori che hanno partecipato alla storica promozione in Serie B del 2012 ed è stato anche assegnato il prestigioso premio “Leone d’Argento Panathlon 2023/24”, attribuito a Mattia Mustacchio, miglior giocatore della scorsa stagione, che ha ricevuto il riconoscimento per il contributo dato alla recente storia del club dal presidente del Panathlon Agostino Gabotti.

Una celebrazione della storia e un ponte verso il futuro

La Pro Vercelli Hall of Fame rappresenta un tributo alla grande tradizione calcistica del club, vincitore di sette scudetti tra il 1908 e il 1922, ma non si limita a celebrare i successi sportivi: rappresenta anche un ponte tra passato, presente e futuro, evidenziando l’importanza di questo club nella storia del calcio italiano e unendo generazioni attraverso i valori di questo sport. Parallelamente, è stato annunciato un percorso museale a cielo aperto, un progetto promosso da “La Stampa” e il Comune, che prevede la creazione di sette tappe nei luoghi simbolo della città legati ai trionfi della Pro Vercelli: “La città dei leoni”. Sette luoghi come sette scudetti, ciascuno segnalato con una targhetta e un codice QR per leggere direttamente sul proprio smartphone un pezzetto di storia di quell'angolo di città e raccontare dove è nata la leggenda della Pro, dalla nascita agli scudetti, fino al mito di Piola e di Castigliano, passando per la piazza che fu primo campo di gioco. Questo itinerario, che comprende piazze e monumenti iconici, pensato anche per valorizzare il marchio Pro Vercelli, si presta a diventare un’attrazione turistica e culturale per raccontare una delle più grandi epopee sportive italiane di inizio secolo scorso, il secolo del calcio. La Hall of Fame e il progetto museale a cielo aperto rappresentano un tributo a una squadra che ha scritto pagine di storia del nostro calcio. Un omaggio alla memoria e un’occasione per riaffermare il ruolo della Pro Vercelli non solo come squadra di calcio, ma come simbolo culturale, storico e di eccellenza sportiva, mantenendo vivo il legame con la città e continuando a ispirare nuove generazioni.