Luis Suarez salva un suo tifoso che aveva minacciato il suicidio in Uruguay
IN URUGUAYIn vacanza in patria assieme alla moglie Sofia Balbi, l'attaccante dell'Inter Miami è stato coinvolto dalle forze di polizia locali in un'operazione di salvataggio di un tifoso suo omonimo. Il signore, 49 anni, era salito su un albero con una corda a sei metri di altezza con l'intenzione di volersi suicidare. Dopo una "trattativa" durata circa 18 ore, l'intervento di Suarez è stato decisivo per evitare la tragedia
Un signore di 49 anni, Luis, è salito su un albero alto sei metri con una corda in mano, nella città di Ciudad de la Costa, in Uruguay, minacciando di impiccarsi se la moglie non si fosse presentata sul posto. Secondo il racconto di alcuni media locali, la moglie non si è mai fatta viva, ma in compenso è arrivato in suo soccorso Luis Suarez, suo omonimo e soprattutto suo idolo. L'attaccante ex Barcellona, che si trovava in vacanza con la moglie Sofia Balbi, è stato contattato proprio per aiutare l'uomo a desistere dalle sue intenzioni assieme a una squadra di psicologi e poliziotti specializzati. Ci sono volute 18 ore, ma a quanto pare proprio l'intervento del giocatore è stato risolutivo.
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La dinamica del salvataggio
Il 49enne, disarmato ma con una corda stretta intorno al collo, ha più volte minacciato di lanciarsi dall’albero su cui era salito nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 gennaio. Intorno all’una del sabato, le forze di polizia hanno richiesto l’intervento di una squadra specializzata nella negoziazione in casi di suicidio, appartenente alla Guardia repubblicana. Dopo oltre tre ore di tentativi per instaurare un dialogo proficuo, la squadra speciale si è tirata indietro, dichiarando addirittura fallite le trattative. A quel punto è toccato ad alcuni specialisti della ONG Studi di Psicologia Sociale. Insieme alle forze di sicurezza del vicino comune di Canelones, psicologi e poliziotti hanno provato in tutti i modi a convincere Luis a scendere dall'albero.
L’ultimo tentativo, quasi quello della disperazione, è stato provato sabato mattina, con la chiamata a Luis Suarez una volta appresa la notizia che fosse in città. L'affetto e il calore umano mostrati dal giocatore, oltre probabilmente alla tensione e alla stanchezza accumulate, si sono rivelati fondamentali per evitare che la situazione degenerasse.
La testimonianza dei soccorritori
Suarez non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda, ma lo hanno fatto alcuni psicologi e poliziotti presenti sulla scena. A Telenoche, su Canale 4, una delle psicologhe della ONG ha spiegato: “Suarez si avvicinato e ha cercato di parlare in modo empatico con l’uomo, facendogli sentire la nostra comprensione e spiegandogli come ci sia sempre una speranza. Si è avvicinato perché è una persona molto umana e lo ha confermato”. Anche un agente di polizia ha spiegato: “Non ha esitato un secondo a venire”.