
"The Office", in viaggio negli uffici degli allenatori tra lavagnette, schemi e ricordi
"Quando sono arrivato ho chiesto un ufficio. Non c'era. Adesso quando arriverà un nuovo allenatore troverà un bell'ufficio". Ipse dixit José Mourinho. Vetrate sui campi di allenamento, schermi, schemi e memorabilia. Avete mai visto i "covi" dei più grandi allenatori di ieri e di oggi? Da Ancelotti a Conte, passando per il primo ufficio di Alex Ferguson allo United nel 1986 e quello dell'Arsenal del 1938

CONTE AL TOTTENHAM - "Tactical revision". A regalarci una nuova incursione negli uffici dei più grandi allenatori del mondo è ancora Antonio Conte (come già aveva fatto all'Inter). Due scatti all'interno della propria "tana" nel centro del Tottenham. Immancabile lavagnetta (che ci ricorda tanto quanto giocavamo a Football Manager), appunti, dati, computer. Insomma, benvenuti nel centro strategico del manager degli Spurs.


CONTE ALL'INTER - Un mix di lavagne, schemi, un subbuteo e appunti sull'avversaria del momento, in quel caso il Parma. Ecco una foto del suo vecchio ufficio.

MOURINHO AL TOTTENHAM - Lo Special One è uno degli allenatori che tiene di più a 'costruire' il proprio quartier generale. Eccolo qui il suo personale (ex) studio agli Spurs, affacciato sui campi di allenamento: al muro di fronte la scrivania c'è una delle tante lavagnette usate per la tattica.

Alle spalle della scrivania invece, oltre ad altre lavagnette (utilizzate anche per fissare programmi e calendari), compaiono numerose foto di Mou mentre festeggia i tanti trofei vinti in carriera: alcune da solo con la coppa, altre insieme alla squadra e ad altre ancora con la sua famiglia. E non passano sottotraccia le sedie personalizzate: da quella in versione Batman a quella del Trono di Spade.

MOURINHO ALLA ROMA - Due scatti postati da José sui social del suo presente calcistico. Alle pareti tante foto, da un vecchio trionfo col Chelsea alla sua immagine in Vespa. Ma anche appunti, penne, pc.

FONSECA ALLA ROMA - Ricchissimo l'ufficio dell'ex allenatore della Roma. Una bacheca per fissare gli appuntamenti principali, poi una tv e tanti computer per analizzare al dettaglio la propria squadra e quell'avversaria.

POCHETTINO AL PSG - Su uno dei monitor sulla scrivania campeggia la foto del suo cane e una frase motivazionale: "Non scusarti mai per avere standard elevati! i giocatori che vogliono davvero avere successo li alzeranno per mettersi a confronto".

Nell'ufficio non può mancare il mate, tanto caro agli argentini, e alle spalle di Pochettino c'è anche una bottiglia di vino, da degustare magari dopo una bella vittoria.

Anche l'ufficio di Pochettino si affaccia sui campi di allenamento ed è presente, come prevedibile, una tv per studiare la propria squadra e quell'avversaria.

SIR ALEX FERGUSON AL MANCHESTER UNITED - Facciamo un salto nel passato: al tempo era da poco diventato manager del club, anno 1986. Entrò nel suo primo ufficio con televisore col tubo catodico e dei VHS posati sopra.

Circa trent'anni dopo uscirà dal suo ultimo ufficio con schermi piatti, tablet, droni, dati su dati e qualcosa come una quarantina di trofei. Qui uno scatto "a metà", siamo nel 1998.

RANGNICK ALLA REDBULL - Una foto di quando il tedesco (oggi sulla panchina del Man United) era alla guida della galassia RedBull. Ordine e precisione che potremmo definire "tedesche". In alto c'è una locandina ritoccata che lo vede nei panni di James Bond.

TUCHEL AL CHELSEA - Ecco il covo dell'allenatore del club campione d'Europa in carica, con una bella vista sui training camp.

ANCELOTTI AL CHELSEA - Quello che oggi è lo studio di Tuchel una volta era del mister italiano: alle sue spalle si scorgono alcune delle numerose lavagnette, tra cui una su cui è fissato quello che era il calendario dei Blues.

ANCELOTTI AL REAL MADRID - Ecco invece il suo ufficio coi Blancos. Immancabile il caffè, mentre a destra si nota uno dei ricordi di Ancelotti: l'esperienza da calciatore con la maglia del Milan.

BRIAN CLOUGH E PETER TAYLOR AL DERBY COUNTY - Foto dell'ottobre 1967, ritratti lo storico manager inglese e il suo fedele e geniale assistente nel loro ufficio solo un paio di mesi prima della sfida di FA Cup contro il fortissimo (e maledetto) Leeds United che segnerà la svolta della carriera di Clough. Da lì la voglia di rivalsa sulla squadra allenata da Don Revie e l'ascesa ai vertici del calcio inglese meravigliosamente raccontata nel libro (e poi film) The Damned United, Il maledetto United.

BOBBY ROBSON ALL'IPSWICH TOWN - Restiamo in Inghilterra. Le imprese compiute alla guida dei tractor boys gli valsero la chiamata con la nazionale, guidata ai Mondiali del 1986 e del 1990. Qui possiamo osservare appunti, riviste, un vecchio telefono con la cornetta, una bacheca colma di dati e articoli di giornale.

BERTOLINI ALL'ITALIA - Ecco in tutta la sua eleganza e prestigio la 'stanza privata' del Ct della Nazionale femminile. Un ufficio che rispecchia bellezza e valore della nostra federazione.

DEL BOSQUE ALLA SPAGNA - Un ufficio da 'campione del mondo'. È stato questo lo studio di Del Bosque da Ct delle Furie Rosse: qualche foto ed elemento di oggettistica personale ad abbellire la stanza.

LUIS ENRIQUE AL BARCELLONA - Questo era il suo ufficio ai tempi del triplete del Barça: vista sui campi di allenamento e tanti appunti e monitor di pc per studiare a fondo ogni aspetto di gioco insieme ai suoi collaboratori.

RIJKAARD AL BARCELLONA - Foto del 2005. L'ex tulipano rossonero si era seduto sulla panchina blaugrana da un paio d'anni. Di lì a poco avrebbe vinto la Champions, pianificando e fumando nel suo ufficio.

KLOPP AL LIVERPOOL - Elegante e raffinato: ecco lo 'studio privato' dell'allenatore tedesco. Un paio di foto alle sue spalle e qualche agendina per raccogliere appunti davanti alla splendida vista dell'AXA Training Centre.

PARDEW AL CRYSTAL PALACE - Un panorama green niente male anche per l'allenatore classe 1961 ai tempi del Palace (oggi è direttore tecnico al Cska Sofia). Al suo interno, invece, un po' di bloc notes e un piccolo computer per studiare avversari e tattiche di gioco.

MAALOUL ALLA TUNISIA - In foto l'ex Ct tunisino al Mondiale 2018, oggi alla guida del Kuwait. Uno spazio privato che ricorda più di quello di un ufficio tecnico, con una serie di scartoffie e appunti sparsi sulla scrivania. Sullo sfondo il calendario della Tunisia all'ultima Coppa del Mondo e la locandina della manifestazione, terminata poi a gironi per la Nazionale nordafricana.

GEORGE ALLISON ALL'ARSENAL - Una riunione tecnica nell'ufficio del manager, anno 1938. Allison guidò i gunners per oltre un decennio succedendo al leggendario Herbert Chapman.

BILL SHANKLY ALL'HUDDERSFIELD - Decisamente altri tempi e altri uffici. Lontanissimi dalla tecnologia di oggi. Una macchina da scrivere, un telefono, un posacenere e tanti appunti, quelli sì, ieri come allora. Qui era alla guida dell'Huddersfield (1959), nell'anno che lo portò a rivoluzionare il mondo del Liverpool che, con lui, inizierà il ciclo più vittorioso della sua storia. Shankly amava dire: "Molte persone credono che il calcio sia una questione di vita o di morte, non sono d'accordo. Posso assicurarvi che si tratta di qualcosa di molto più importante".