Da Roberto Carlos a Ibrahimovic, quando la fisica prova a spiegare i gol impossibili
Oggi, 14/3, è il "pi greco day". Ma si festeggia anche l'anniversario della nascita di Albert Einstein. Lo celebriamo con il ricordo di alcuni dei più bei gol "impossibili", che forse anche lui si sarebbe divertito a spiegare scientificamente. Dalla "banana" di Roberto Carlos alla "maledetta" di Pirlo, fino al rigore perfetto di Shearer: tanti studiosi ci hanno provato, arrivando anche a formule che però non potranno mai cogliere pienamente la magia del calcio
di Vanni Spinella
Eccola: semplice, chiara, definitiva. È la formula matematica del gol perfetto, e basterebbe conoscerla per trasformare ogni tiro in rete. L'hanno elaborata alcuni studiosi del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Leicester e prende in considerazione tutte le grandezze fisiche che concorrono a determinare la traiettoria del pallone, e cioè la densità dell’aria p, il raggio della sfera R, la sua velocità v, la sua massa m, la distanza x percorsa e la sua velocità angolare w (quanto velocemente ruota su se stessa)
LA PUNIZIONE "A BANANA" DI ROBERTO CARLOS
Di certo non si sarà messo a fare calcoli il terzino brasiliano prima di quella che resta forse la punizione più spettacolare della storia, il 3 giugno 1997 in Francia-Brasile. Roberto Carlos calcia da 30 metri, il pallone prende un effetto incredibile, deviando dalla traiettoria rettilinea iniziale di quasi 6 metri e dando l'impressione di finire nettamente a lato; poi all'improvviso curva verso la porta ed entra sotto gli occhi di uno sbigottito Barthez
Così l'ha spiegata la fisica, considerando tutte le variabili: rincorsa (centrale, come se Roberto Carlos volesse tirare addosso alla barriera), punto d'impatto del pallone, velocità (circa 115 km/h), rotazione, attrito dell'aria. Gli studiosi hanno scoperto che soprattutto nelle punizioni da lunga distanza quest'ultimo gioca un ruolo fondamentale dato che la resistenza offerta dall'aria rallenta il pallone così tanto da modificare la traiettoria della curva e in questo modo il pallone può prendere le direzioni più imprevedibili
E se non ci fosse stata la rete a fermare la palla? La scienza ipotizza che forse avremmo assistito alla creazione di una spirale... "La forma della traiettoria è simile a quella del guscio delle lumache, con la curvatura che aumenta man mano che la palla viaggia", le parole dei fisici francesi Clanet e Quere, che anni dopo hanno provato a spiegarsela. "Nel tiro di Carlos da 35 m, buona parte della traiettoria è stata visibile. La curva della traiettoria, apparentemente contraria alle leggi della fisica, stava quindi semplicemente seguendo un percorso naturale"
IL RIGORE PERFETTO DI SHEARER
(((X+Y+S)/2)x((T+I+2B)/4))+(V/2)-1.
Questa è invece la formula grazie alla quale si può essere sicuri al 100% di segnare un calcio di rigore. Elaborata presso l'Università John Moores di Liverpool, trova la sua realizzazione nel mondo reale il 30 giugno 1998, quando Alan Shearer in Inghilterra-Argentina trasforma un rigore imprendibile: tiro a incrociare e botta secca sotto all'incrocio. Non serve la fisica per dire che rigori così non si parano...
Nella formula, X e Y sono le coordinate del pallone rispetto al centro e rispetto al suolo, S è il numero di passi nella ricorsa, T il tempo che deve passare tra il momento in cui si piazza la palla sul dischetto e quello in cui la si calcia, I il tempo tra il primo movimento del portiere e l’arrivo della palla, B la posizione del piede al momento del tiro, V la velocità della palla. Nella realtà dei fatti si scrive "gol"
LA "MALEDETTA" DI PIRLO
Specialista assoluto, capace di segnare su punizione in qualsiasi modo. C'è stata una fase della sua carriera, però, in cui a Pirlo piaceva giocare con "l'effetto Magnus", inventandosi "la maledetta". La palla sale, scavalca la barriera, e poi spiove giù rapidissima, all'improvviso, infilandosi sotto alla traversa quando il portiere ormai l'ha battezzata fuori
Se la scienza spiega l'effetto Magnus con il grafico sopra raffigurato, Pirlo nella sua biografia raccontava così la sua "maledetta": "La palla andava calciata da sotto, usando le prime tre dita del piede. E il piede andava tenuto il più dritto possibile e poi rilasciato con un colpo secco. In quel modo la palla in aria restava ferma e, a un certo punto, scendeva velocemente verso la porta, girando con l’effetto»
Tra le più belle della sua carriera, anche una punizione che... non fu gol. Il 15 giugno 2014, in Italia-Inghilterra del Mondiale in Brasile, Pirlo calcia alla sua maniera spiazzando completamente Hart, che vede il pallone cambiare traiettoria all'improvviso e poi, per sua fortuna, cadere sulla traversa. La faccia di Hart dice più di mille parole e formule matematiche
LA SUPER ROVESCIATA DI IBRAHIMOVIC
Il 14 novembre 2012, in Svezia-Inghilterra 4-2 Ibra fa poker ma il gol più bello è quello con cui la chiude al 91', un pallonetto in rovesciata da 30 metri che scavalca il portiere e che non si era mai visto prima.
David Sumpter, professore di matematica all'Università di Uppsala, in Svezia, ha calcolato che "la palla è stata colpita a 16 metri al secondo e con un angolo di 40°. Scegliendo di calciare a una velocità relativamente bassa, Zlatan ha potuto sfruttare un margine di errore più ampio sull'angolo di lancio, dato che qualunque valore tra 30 e 50 gradi avrebbe fatto arrivare la palla in rete. Se la avesse colpita con una forza maggiore, la tolleranza dell'angolo sarebbe stata molto più piccola"
"Anche a testa in giù, Zlatan è riuscito a ridurre al minimo le probabilità di errore", conclude Sumpter. Ma è improbabile che mentre era in volo Ibra abbia tirato fuori la calcolatrice. Ecco come la spiega lui nella sua biografia: "Hart la colpisce male di testa, la palla si alza e spiove verso di me. Me ne frego di quello che sta succedendo intorno, resto tutto concentrato sul pallone e penso solo a posizionare le spalle nella direzione della porta, perché così sono sicuro che, se calcio la palla all'indietro, finirà tra i pali". Più semplice, no?
LA PUNIZIONE PERFETTA DI BECKHAM
Si dice che il suo segreto dipendesse dalla postura. Braccio largo per bilanciare l'angolo della gamba, inclinata di 45°, busto tenuto perpendicolare al terreno di gioco. Gli venne dedicato anche un saggio scientifico sul calcio, intitolato "Perché l'Italia vinse ai rigori con l'Olanda e Beckham tira punizioni imparabili?"
La risposta alla seconda parte del quesito sta nel "giro in avanti" che Beckham dava alla palla, proprio con quella particolare postura
LA PUNIZIONE IMPOSSIBILE DI MARADONA
E poi ci sono gol che nemmeno la fisica riesce a spiegarsi... Come quella che il 3 novembre 1985 disegna Maradona: con la foltissima barriera della Juventus piazzata ad appena 5 metri dal punto di battuta, infila all'incrocio un calcio di punizione a due in area
Se parliamo di gesti inspiegabili nel calcio, poi, basta aprire il cassetto dei ricordi ed ecco "il tiro combinato" di Holly e Tom
Per non parlare della "catapulta infernale" dei gemelli Derrick, due che avrebbero meritato una laurea honoris causa in fisica