Italia agli Europei 2024, le ultime notizie dal ritiro della Nazionale
Stasera l'attesa sfida con la Spagna (diretta alle 21 su Sky e NOW) e una vigilia senza particolari novità dal ritiro azzurro. Tutti a disposizione dopo la rifinitura, con Spalletti che ha provato lo stesso undici messo in campo contro l'Albania. "Servirà una voglia matta e l'ardire di voler comandare il gioco", ha detto il Ct a Sky Sport e in conferenza. Rivivi tutta la giornata della Nazionale
In corso Croazia-Albania
Alle 17 ci sarà l'allenamento degli azzurri. Ora in corso, invece, l'altra sfida del girone tra Croazia e Albania.
L'intervista di Folorunsho a Sky Sport
Qual è il tuo rapporto con Spalletti, non solo intimo ma anche tattico? Cosa vi chiede in particolare a voi giocatori tra le linee?
"Il mister a me specialmente chiede di lavorare di più su questi fraseggi nello stretto perché non sono il mio forte, sono un calciatore prevalentemente fisico e lui sta cercando di abbinare questa fisicità con questo fraseggio e migliorare questa tecnica"
Folorunsho: "Un sogno che si realizza"
Sei la sorpresa dei 30, come la stai vivendo?
"La sto vivendo bene. Come un ragazzo che un anno fa a quest'ora aveva appena giocato i playoff per andare in Serie A e un anno dopo si vede catapultato all'Europeo, e addirittura debuttare. È un sogno che si realizza dopo tanto lavoro e tanti sacrifici, mi spinge a lavorare di più"
Michael Folorunsho ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni:
Cambia la caratura dell'avversario, cosa può cambiare per voi o la mentalità è sempre quella di giocare a calcio?
"Sicuramente noi abbiamo delle individualità importanti, noi dobbiamo sempre provare a fare la partita a prescindere dall'avversario. Loro avranno molta più qualità dell'Albania, non che l'Albania non ne abbia perché ha fatto una partita importante contro di noi, ma sono due partite diverse. Dobbiamo scendere in campo e dare il massimo, sappiamo che possiamo metterli in difficoltà"
Spalletti in conferenza stampa
Come ti sembra l'atmosfera qui in Germania?
Folorunsho: "È una sensazione bellissima trovare gli italiani che sono qui in Germania, pronti sempre ad abbracciarci e a sostenerci ogni volta che usciamo dall'albergo. Abbiamo regalato loro un sorriso nella partita d'esordio e vogliamo che siano orgogliosi di noi".
È l'11^ incrocio con la Spagna in un grande torneo, lo considerate un derby?
Spalletti: “No, sono tutti derby. Quando gioco un Europeo sono partite che non capiteranno più, passano per non ripassare e gli do quell’attenzione che devo. Tenteremo di fare la stessa partita fatta con l’Albania. Vogliamo misurarci contro una squadra forte come la Spagna per vedere il nostro livello di calcio contro una delle squadre più forti che ci sono. Ora valuteremo, anche contro squadre forti nelle qualificazioni abbiamo cercato di fare un calcio propositivo di possesso palla. Sono convinto che se diamo il pallino a loro ne usciamo male, quindi tenteremo di fare la nostra partita e comandare il gioco. Vedremo se saremo in grado di farlo anche contro la Spagna”.
Come si allena la concretezza?
Spalletti: “Tenteremo di fare ugualmente la partita. Bisogna essere bravi a fare questi cambi di velocità per portare a casa quel vantaggio che ci siamo procurati con l’inizio dell’azione. Quando si arriva davanti al portiere siamo già a dama, cioè biisogna fare gol ma prima bisogna arrivarci. La tranquillità di poter fare quasi sempre gol è difficile. Poi bisogna sempre parlare anche di coraggio, emozione, responsabilità. Si fa un’analisi corretta e tentare di mettere a posto la semplicità dell’esecuzione quando siamo lì. Che è una cosa semplice. Va trattata così e non come complessa altrimenti diventa tutto difficile. Quando ci troviamo lì dobbiamo pensare che è la cosa più semplice fare gol, altrimenti poi si va a caricare quell’emozione che hanno i ragazzi nel giocare questa partita. Folorunsho la sera pensa a giocare la partita, non ad altro, per quello che è il suo percorso, siamo sicuri. Sarebbe sbagliato fargli sembrare tutto più pesante e difficile”
L’approccio come sarà? Sarà un calcio più propositivo o aggressivo ragionando?
Spalletti: “Il tentativo va fatto. Bisogna sistemare alcune cose ma dipende sempre da dove si trova il blocco squadra. Anche se non ci siamo riusciti in qualche partita la lettura abbiamo provato a non cambiarla. Li dobbiamo pressare e pressare forte, perché poi nei tempi più corti c'è la possibilità di giocare più puliti e alla Spagna gli devi dare fretta. Il tentativo è quello, pressarli ed essere più bravi di loro a giocare la palla. Poi c’è tutto dentro la partita. Non possiamo giocare solo in ripartenza, loro hanno Rodri e noi Jorginho davanti alla difesa. Rodri si abbassa e diventa il quinto difensore, fa sempre quello che chiede la situazione. Jorginho non va bene per fare il quinto difensore. Ci vuole struttura, scocca, fisico, lui è un calciatore più di qualità. Si cerca di mettere insieme tutte queste notizie e caratteristiche e qualità che si hanno per tirare fuori una prestazione che somigli il più possibile a quello che si vuole fare”
A chi vuoi dedicare questo Europeo? Perché solo a 26 anni a questi livelli?
Folorunsho: "Ogni calciatore deve affrontare il suo percorso e io ho fatto il mio, non lo cambierei con quello di nessun altro. Semplicemente prima tante persone hanno pensato che non fossi pronto, io ho continuato a lavorare e ora mi sento pronto per affrontare certe sfide che prima pensavo fossero troppo grandi. La dedica va a mia mamma e alla mia famiglia"
Questa Spagna è più difficile da analizzare rispetto a quella che ha vinto dal 2008 al 2012?
Spalletti: "Penso siano simili. Questa squadra porta la palla in avanti un po' più velocemente, sono un po' più diretti, ma dipende da chi gioca come attaccante. Ne hanno 3 attaccanti che hanno competenze diverse: Morata è il migliore a correre dietro, non è pigro e in termini di metri percorsi e velocità i suoi numeri sono incredibili. Lui porta la palla in avanti, poi hanno due ali a cui piacciono le situazioni uno contro uno e uno dei problemi che incontreremo sarà quando riusciremo a fare la partita nella loro metà campo per le preventive sulle ripartenze, a campo aperto sono micidiali”
Si identifica nello stile di gioco della Spagna?
Spalletti: "Mi piace molto. Hanno uno stile offensivo, un certo numero di giocatori che pressano alto. Quindi, come ho detto prima, dovremo fare un buon lavoro per trovare un uomo libero il più rapidamente possibile, altrimenti saremo costretti a fare un passaggio lungo verso la nostra linea d'attacco. Ci sono molte nazionali che giocano un calcio offensivo e la Spagna è una di queste, ma non è l’unica"
Cosa le preoccupa di più della Spagna?
Spalletti: "Mi preoccupa di più il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la porta della possibilità di vincere la partita è il livello che facciamo noi. La Spagna sa fare cose che sono importanti e a volte dovremo subirla, ma le intenzioni devono essere di quelle giuste. Abbiamo rispetto per la storia e la qualità della Spagna, sarebbe un errore pensarsi più forti di quelli che si è, ma noi abbiamo le possibilità di giocarci la nostra partita"
Non ha la sensazione che la chiave, oltre che tattica, sia anche molto tecnica? Vuole di più nell’iniziativa personale?
Spalletti: “Bisogna riuscire a trovare equilibrio non solo a livello tattico. Dieci calciatori che dribblano non si possono sostenere, Yamal è più bravo a fare quello ma ha meno disponibilità quando deve ripiegare. Bisogna saper fare entrambe le fasi. Dobbiamo mettere a posto delle cose ma siamo sulla buona strada, perché abbiamo preso qualche ripartenza di troppo, se ci metto anche le qualificazioni. Poi oltre al singolo e l’individualità c’è la squadra, poi se uno ha l’accelerazione con massimo 34 e gli altri 29, loro hanno tempi di reazione inferiori. Se saremo bravi penseremo a cosa fare nell’uno contro uno"
In questa partita è in gioco anche la sua identità tecnica?
Spalletti: “Noi siamo vestiti da Giorgio Armani. C’è la voglia di confrontarsi contro una delle scuole calcio più importanti. Non dovremo avere rimpianti, sarà più difficoltoso ma si va lì vestiti bene e disposti a sporcarsi se ci fosse bisogno”
Dove ti vedresti in campo con la Spagna?
Folorunsho: "Io la giocherei anche in porta. L'importante è dare un contributo alla squadra, io mi farò trovare pronto in qualsiasi zona del campo, poi sarà il mister a collocarmi nella zona giusta se pensa che potrò aiutare la squadra"
Un anno fa giocavi i playoff in B col Bari, sognavi di essere qui oggi?
Folorunsho: "Era impossibile per me pensare di essere qui 12 mesi fa, non lo avrei mai potuto immaginare. Alla base di tutto ciò c’è il duro lavoro. Non ho mai smesso di sognare e questo mi spinge a dare il meglio. Quando arrivi a un certo livello devi lavorare ancora di più per assicurarti di rimanerci. Per me questo è solo un altro punto di partenza"
Si cambierà qualcosa per affrontare la Spagna che sembra ora più pragmatica?
Spalletti: "La Spagna è diventata questa perché ha fatto sempre lo stesso calcio ed è diventata così riconosciuta perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità del calciatori. Si parla di calcio internazionale, di confronto con scuole di calcio più definite. Per arrivare a quei livelli bisogna fare quello che hanno fatto loro, riproporre sempre la stessa idea di calcio. Una volta si tenta di giocare a pallone e si riesce a stare nella loro metà campo. Ma il tentativo di fare la partita c’è. Loro hanno tutto da un punto di vista di caratteristiche individuali e di squadra. Dovranno essere più alti i tempi di reazione nostri, il ritmo è quello. Secondo me con la Croazia hanno vinto perché loro picchiano sempre allo stesso modo e appena la Croazia ha avuto delle pause loro sono entrati dentro. Noi dobbiamo essere bravi a mantenere sempre lo stesso livello”.
Pensi di cambiare tanto? È la partita più importante della tua carriera?
Spalletti: "Questa volta la formazione ve la dico domani. Non la dico il giorno prima perché non mi è arrivata nessuna notizia su chi gioca degli altri. È una delle partite più importanti della mia carriera, va messa a quel livello lì. Tutti hanno una storia da raccontare, questa è una di quelle partite che può determinare quella storia"
Chi è il rigorista dell'Italia?
Spalletti: "Scamacca, Retegui, Dimarco. Poi secondo me li sa battere anche Calafiori e Jorginho. Tanto se ne batte uno o due per ora, bisogna sempre avere quello di scorta se il tiratore iniziale non se la sente"