Tra tattica e mercato, il bilancio del calcio estivo di Juve, Roma, Inter e Milan
International Champions CupConclusasi la International Champions Cup, è tempo di bilanci per le italiane che vi hanno preso parte. Non sono mancati gli esperimenti e le note positive, ma gli allenatori preferiscono concentrarsi su quello che ancora non va
È il calcio d'estate, la sua funzione è quella: sperimentare, cercare soluzioni, dare sfogo alle proprie idee all'interno di una zona di comfort in cui è permesso ancora sbagliare. Le italiane impegnate nell'International Champions Cup appena conclusasi, e i loro allenatori in particolare, l'hanno onorato rispettandone la "filosofia". Tante le novità e i buoni propositi per la stagione, ma inevitabilmente non sono mancati erroracci e meccanismi su cui c'è ancora da lavorare. Facciamo un bilancio del calcio estivo messo in mostra da Roma, Milan, Juventus e Inter?
ROMA, squadra ancora da "pastorizzare"
Risultati:
Roma-Tottenham 1-4
Barcellona-Roma 2-4
Real Madrid-Roma 2-1
Sempre a segno, ma troppi gol presi, ben 8 in tre partite. Di Francesco ha sperimentato, certo, ma al momento viene naturale immaginare che si concentrerà soprattutto sulla fase difensiva, nei prossimi giorni. Molte distrazioni e un approccio alla gara che ha lasciato a desiderare in tutti i match: non è un caso che in tutte e tre le partite la Roma abbia preso gol nei primi 10' (da Llorente dopo 9’, da Rafinha al 6’, da Asensio dopo appena 2’). Un problema di concentrazione "globale" che va a sommarsi ai tanti errori individuali collezionati nel corso di questa ICC: Santon che non segue Lucas Moura contro gli Spurs o Marcano che puntato da Bale gli concede il sinistro anziché portarlo sull’esterno, giusto per citare due dei più grossolani.
Ma amichevoli del genere servono proprio per migliorarsi. E allora Di Francesco ne ha approfittato per lavorare su alcune idee che porta avanti da tempo: ha voluto rivedere Schick esterno d’attacco per qualche spezzone di partita e ha urlato nelle orecchie a Kluivert (provandolo sia a destra che a sinistra) martellandolo di continuo, trattamento riservato al giovane olandese proprio perché crede nelle sue qualità. Infine Pastore: l'argentino, al quale è chiaro fin dal suo arrivo che in questa Roma farà la mezzala, è l'uomo a cui ci si affida per raggiungere la porta percorrendo il corridoio centrale (l'altro modo è con i terzini, che abbiamo visto spesso e volentieri fare tutta la fascia per arrivare sul fondo, Kolarov e Florenzi su tutti). L'obiettivo è una Roma "pastorizzata", in cui le giocate illuminate dell'argentino e la sua capacità di vedere varchi inesistenti agli occhi degli altri tagliano il campo in verticale.
MILAN, c'è da aggiustare la mira
Risultati:
Milan-Manchester United 1-1 (9-10 d.c.r.)
Tottenham-Milan 1-0
Milan-Barcellona 1-0
Due i dati su cui vale la pena concentrarsi, mettendosi nei panni di Gattuso. È un Milan a cui non è semplice fare gol (solo due subiti, e Bonucci ha giocato solo la prima gara, per cui la difesa era quella "definitiva") e che crea una gran mole di gioco che però non viene tradotta in reti fatte. Aspettando il vero Milan (quello con Higuain al centro dell'attacco), i rossoneri hanno tirato tanto, nel corso della ICC, spesso più delle avversarie di turno. Di questi tiri, però, pochi finivano in porta, pochissimi in rete. Alcuni numeri, per avere un'idea: contro il Tottenham, 16 tiri tentati e 5 in porta; contro il Manchester United, 17 tentati e 4 nello specchio, contro il Barcellona 8 e 5. Totale: 41 tiri fatti, 14 in porta, 2 gol. Una rete ogni 20 tiri è un dato che Higuain può di sicuro aiutare a migliorare. Nel frattempo, anche Gattuso si inventa qualcosa di nuovo e sperimenta Calhanoglu mezzala, con risultati convincenti.
JUVENTUS, adesso la ciliegina
Risultati:
Juventus-Bayern Monaco 2-0
Benfica-Juventus 1-1 (3-5 d.c.r.)
Real Madrid-Juventus 3-1
Partiamo subito dicendo che Cristiano Ronaldo non si è visto, ma non dovrebbe essere un problema per Allegri inserirlo. Per questo motivo lui ha lavorato "sul resto", su un 4-3-3 in cui si tratterà solo di aggiungere la ciliegina nella casella del centravanti. Intanto, in questa ICC estiva, quel posto l'ha occupato il giovane Favilli (doppietta al Bayern) e la Juventus si è divertita a "scoprire" le doti dei suoi futuri campioni, applaudendo anche il super gol di Clemenza contro il Benfica. Nel 4-3-3 Allegri ha voluto provare tutte le soluzioni che gli vengono consentite da giocatori eclettici come Alex Sandro e Cancelo. Contro il Bayern abbiamo visto il portoghese terzino con Alex Sandro esterno nel tridente d'attacco. Ruoli capovolti contro il Real, quando il brasiliano è arretrato sulla linea di difesa, mentre l'ex interista ha fatto l'ala sia a destra che a sinistra, risultando tra i migliori. Cosa è mancato in definitiva a questa Juventus? Forse i gol, perché ce ne saremmo aspettati qualcuno in più. Ma quelli fanno rima con Cristiano Ronaldo.
INTER, prove di 9+10
Risultati:
Chelsea-Inter 1-1 (6-5 d.c.r.)
Inter-Lione 1-0
Atletico Madrid-Inter 0-1
Un'Inter in crescendo, che ha fornito la prova più convincente nell'ultima gara, contro l'avversario più ostico perché squadra rodata e difficile da forare. I nerazzurri sono riusciti a far breccia nel muro dell'Atletico Madrid grazie a un capolavoro di Lautaro, al quale Spalletti ha però riservato più bastone che carota, perché i colpi di genio sono inutili se poi non si lavora in modo adeguato per la squadra, tenendo su la palla e proteggendola quando si mette la testa fuori dalla propria area. Messaggi con il chiaro scopo di stimolare l'argentino a fare ancora meglio, a non adagiarsi sulle ottime prestazioni estive che lasciano il tempo che trovano: vale il discorso fatto per Di Francesco e Kluivert, gli allenatori fanno così con i giovani in cui vedono qualcosa di speciale.
Lautaro è senza dubbio speciale, piace la facilità con cui vede la porta e ancor più l'atteggiamento con cui si è messo al servizio dell'amico Maurito, re indiscusso dell'area di rigore. Spalletti ha così studiato e provato la soluzione con Lautaro "alla Nainggolan" approfittando dell'infortunio che ha fermato il belga. Il 10 dietro al 9 ha funzionato, con i due che si sono cercati spesso, vogliosi di collaborare. L'idea di base resta sempre quella di cercare imbucate in verticale direttamente per la punta o per gli esterni che poi devono andare al cross dal fondo, e in questo sistema si è sdoppiato Asamoah, altra bella sorpresa, riscopertosi ottima mezzala contro il Chelsea (molte giocate partivano proprio da lui) e esterno sinistro nei tre dietro a Icardi contro l'Atletico (suo l'assist per Lautaro). Tra le note positive, il desiderio (specie contro l'Atletico) di giocare la palla con personalità, senza buttarla via, esibendosi in un paio di uscite dall'area ben orchestrate; tra quelle negative, l'assenza - che a tratti si è sentita parecchio - di un direttore all'altezza, capace di dettare i tempi e illuminare i momenti grigi della gara. In alcune lingue si dice Modric, per indicare un giocatore così.