Mancini compie 60 anni: "Lasciare la Nazionale una scelta sbagliata, sogno i Mondiali"

l'intervista

L'ex Ct ha rilasciato un'intervista a 'Il Giornale' in occasione dei suoi 60 anni. Dal pentimento per aver lasciato la Nazionale a un conto in sospeso: "Sogno di tornare per vincere i Mondiali". E ancora: "Alla Roma ci sarei andato. Senza Vialli, Eriksson e Mihajlovic ho il deserto nel cuore"

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"Lasciare la Nazionale è stata una scelta sbagliata, che non rifarei". Parole di Roberto Mancini che, in occasione dei suoi 60 anni, si è raccontato a 'Il Giornale' in una lunga intervista che ripercorre tutta la sua storia. "Quello che mi brucia di più - ha detto - è stata la mancata qualificazione ai Mondiali. Lasciare la Nazionale è stata una scelta sbagliata. Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così". Mancini ricorda alla perfezione la chiamata azzurra, una proposta accettata dietro consiglio dell'amico Gianluca Vialli: "Dopo un anno arrivò anche lui. Un’avventura straordinaria condivisa insieme. Il miglior coronamento di un’amicizia unica". E proprio con la Nazionale, ha un conto in sospeso. "Sogno di tornare per vincere i Mondiali".

"Roma? Per un bel progetto avrei detto sì"

Dopo l'esperienza in azzurro, è stato ingaggiato come commissario tecnico della nazionale saudita. "Non nego che, per un allenatore, la proposta di una cifra così alta– anche se inferiore a quella raccontata dai giornali, eh -, ti metta in crisi. Però non è stata determinante. Ha inciso, ma non è stato solo per quello che ho lasciato la panchina della Nazionale". Recentemente, era stato accostato anche alla panchina della Roma. "Non sono mai stato contattato, nessuna chiamata dalla dirigenza. Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti insieme, avrei risposto di sì". 

"Vialli, Eriksson e Mihajlovic mi hanno lasciato il deserto nel cuore"

Dalla carriera agli aspetti più intimi della sua vita. "Vialli, Eriksson e Mihajlovic mi hanno lasciato il deserto nel cuore. Non può immaginare nemmeno quanto mi mancano". Non gli piace molto il tempo che passa: "Amo immensamente Sohia, la figlia del mio primogenito Filippo. Ma non ero pronto a farmi chiamare nonno. Sono orgogliosissimo di mia figlia Camilla, ha superato molte difficoltà a causa del problema al volto che si porta dietro dalla nascita". Ed è proprio tra gli affetti più cari, a Jesi, che trascorrerà questo compleanno speciale.