Lok Lipsia, 15enni in posa con saluto nazista: squadra sospesa

Calcio
"Contro i nazisti", ecco la foto pubblicata sui social dal club (Twitter @1fclokleipzig)
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È successo in una squadra del settore giovanile, di ragazzi nati tra il 2003 e il 2004. La foto è finita nelle mani di un dirigente, immediati i provvedimenti. Squadra sospesa fino al termine del campionato, allenatore licenziato e vice denunciato

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Una foto, 19 ragazzi sospesi, due allenatori licenziati e uno denunciato. È successo in Germania, nelle giovanili della Lok Lipsia, squadra della quarta serie tedesca. Il motivo è inquietante, perché i ragazzi nati tra il 2003 e il 2004 hanno deciso di scattarsi una foto di gruppo nella quale fanno tutti il saluto nazista. Un'istantanea che doveva circolare solo in qualche conversazione di Whatsapp, ma poi finita tra le mani di un dirigente. Pugno duro della società, che ha ritenuto intollerabile quando accaduto che, da quanto filtra, è stato incentivato da allenatore e vice allenatore. Entrambi sono stati dunque allontanati, il secondo denunciato con divieto di rientrare nel centro sportivo del club per sempre. 

I precedenti

La squadra è composta da un gruppo di 19 ragazzi, che potrebbero aver subito pressione dall’ambiente circostante. Non sono infatti nuovi i casi di neonazismo nella zona, con il Lok Lipsia stesso ad aver segnalato in passato alle autorità diversi tifosi sospettati proprio di neonazismo. Qualche mese fa, inoltre, un gruppo ultrà aveva tappezzato la città con foto di Anna Frank con la maglia del club rivale del Chemie Lipsia. La risposta del presidente del club Thomas Löwe è stata così immediata: “Siamo tutti scioccati. I ragazzi hanno commesso un errore gravissimo, ma non vogliamo perderli umanamente, e riportarli sulla retta via”. Il gruppo di giovani, sospesi fino a fine stagione, sono così stati tutti iscritti a un corso in tema di storia e ideologia. “Le discriminazioni non appartengono né al nostro club né allo sport, il nostro settore giovanile è composto da 250 giovani di 22 nazioni diverse, e siamo fieri di ciò”.