Nedved: "Per la Champions rinuncerei a tutto"

Calcio
Pavel Nedved ha rinunciato alla Nazionale per dare il massimo con la Juventus
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Il ceco non ha mai nascosto il suo sogno mai realizzato fino ad ora: "Mi piacerebbe tanto vincere questa coppa, siamo più forti dell'anno scorso e sia noi che i tifosi sentiamo dentro di volerla"

Sogno mai nascosto - Tutto per la Champions, il chiodo fisso di Pavel Nedved. Che per vincere la coppa dalle grandi orecchie rinuncerebbe a tutto, famiglia esclusa ovviamente. "Sì - dice il ceco a Juventus Channel - rinuncerei a tutti i piaceri della vita, alle partite di golf con Alex e Camo, a tante cose... A parte mia moglie e i bambini ovviamente. Mi piacerebbe tanto vincere questa coppa, sia noi che i tifosi sentiamo dentro di volerla tanto. Sono contento che siamo riusciti a tornare in Champions, era fondamentale. Ora sono molto felice". Felice in una Juventus che gli piace molto: "Credo che siamo messi meglio dell'anno scorso, sono arrivati giocatori azzeccati, la società ha fatto una ottima campagna acquisti e sono tornati anche giovani che possono giocare subito. Siamo competitivi, poi è ovvio che le altre non dormono. Sono tutte squadre di grande livello, faremo fatica a starle dietro ma siamo pronti e con un pizzico di fortuna possiamo pensare in grande".

Senza paura - Dalla serie B alla Champions, in due anni: "Io ci credevo tanto, anche se quando siamo partiti in B ero distrutto. Era difficile crederci, tornare in Europa in due anni lo vedo come un piccolo miracolo. Non è stato facile ma siamo stati veramente bravi a restare uniti tutti, giocatori e società". Paura di qualche squadra in particolare in Champions? "Paura no, anche se lo Zenit come squadra di terza fascia è ottima. Un bell'osso. Inutile parlare del Real, mentre dobbiamo stare attenti anche al Bate. Ma tornando a casa nostra, in serie A e Champions, ci siamo detti che ora non ci fa paura niente. Dopo quello che abbiamo fatto siamo forti dentro adesso, non temiamo nessuno. Possono anche batterci, ma dovranno sudare molto".

La promessa - "Se vinciamo al Champions vado pure a Tokio (al Mondiale per club, ndr), anzi vado ovunque...". Nedved l'intramontabile, ma lui non si sente una bandiera: "Le bandiere vere sono quelle come Alex (Del Piero, ndr), come Gigi (Buffon, ndr). Giocatori che hanno dato tanto a questa maglia, gli voglio tanto bene perchè ho imparato tanto qui". Intanto il campionato della Juve è cominciato con un suo gol, quello di Firenze. "E' stato bello, anche se devo dire che il merito è stato tutto di Grygera: è stato molto bravo a darmi quella palla lì, io dovevo solo metterla dentro. Per una volta sono arrivato puntuale sul pallone...". Ma il gol più bello segnato con la Juve qual è stato? "E' difficile da scegliere, posso dire tutti ma quello che ho segnato al Perugia il giorno che ho avuto il Pallone d'oro mi è piaciuto tanto".

Futuro con i bambini - Avanti e indietro, lottando su ogni pallone. A Nedved le energie non mancano mai... "Ma è sempre più difficile trovarle, alla mia età bisogna lavorare bene e riposare tanto. Si impiega molto a recuperare le energie, quest'anno sarà dura con la Champions e più partite ravvicinate". Presente in campo, e il futuro? "Ho idee ben chiare, ma preferisco non parlarne troppo. La gente saprà tutto al momento giusto, per ora penso solo a concentrarmi bene sui nostri obiettivi. Potrei comunque allenare i bambini, con la Juve ne abbiamo parlato, c'è questa possibilità". Numero 11, perché? "Quando sono arrivato il 18 che avevo alla Lazio non era libero, ma nemmeno lo volevo. Volevo cambiare totalmente e alloraho scelto l'11 perché l'avevano avuto grandi campioni della Juve, come Bettega. Ero onorato di averlo, mi ha poi portato grande fortuna".

Rinuncia obbligata - Una battuta anche sulla Nazionale: "Mi manca, c'è tanta nostalgia ma ho dovuto fare delle scelte due anni fa. Quando siamo scesi in B, vista l'età ho dovuto dosare le energie. A qualcosa bisogna rinunciare se si vuole giocare ancora qualche anno col proprio club". Poi l'ultima domanda: qual è stata l'emozione più grande alla Juve? "Ce ne sono state tantissime, sempre. Abbiamo vinto molto, credo che la più grande debba ancora arrivare. Ci spero, lavoreremo su quello e poi festeggeremo insieme".