Lo Monaco a Mourinho: ''Vergognati'', Palazzi lo deferisce

Calcio
Continua la polemica tra Lo Monaco e Mourinho
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L'ad del Catania replica al portoghese: ''Scandaloso ostentare i suoi introiti pubblicitari di fronte ai 'piccoli'. Il mio nome? Ora credo che se ne ricorderà''. Maroni: le istituzioni sportive intervengano. Il dirigente al ministro: predica fuori luogo

Non ci sta, incassa e contrattacca, questione di onore. José Mourinho ha colpito nell'orgoglio Pietro Lo Monaco che non chiude la polemica scatenata con il tecnico dell'Inter. L'ad del Catania risponde per le rime alla replica ardita del portoghese, obbligato a vincere con l'Inter pena "un mesto ritorno nel suo Paese".

Prima pagina - Il dirigente etneo ha ribadito come non sia mai stata sua intenzione farsi pubblicità attraverso il nome di un tecnico definito il "più chiacchierone del continente" ed ha stigmatizzato il riferimento fatto da Mourinho agli introiti che riceve per la pubblicità: "Che vergogna ostentare il fatto che lui guadagna anche con gli sponsor  e sbattere ciò in faccia a me, ai catanesi e a tutti i piccoli che certamente identifica tutti insieme con la sua insopportabile aria di superiorità e con il suo disgustoso disprezzo".

Nome errato - Inoltre Lo Monaco risponde all'ironia fatta dal portoghese sul suo nome: "Non mi chiamo semplicemente Monaco, ma credo che adesso Mourinho si ricorderà il mio nome". Ed ancora giù duro: "Io ho conquistato tutto quello che ho raggiunto con il lavoro mio e dei miei uomini, gestendo con oculatezza assoluta quanto permetteva il portafoglio dei miei presidenti, certo meno gonfio di quello dei suoi, senza badare alle luci dei riflettori".

Profezia - "L'Inter, e lo dico con vera convinzione - aggiunge l'ad del Catania - ha l'organico più forte d'Europa ed ora Mourinho è costretto a vincere, vedremo. In caso contrario non credo che il campionato italiano perderà granché". Poi sulla gara del suo Catania: "La sua squadra, fino a prova contraria, ha vinto contro di noi grazie a due autoreti. Incredibile la carambola della prima, mai dimostrata la validità della seconda. Immaginate, a porte invertite, se avessero dato per buono il secondo gol (autogol) al Catania? Per favore, siamo seri, Mourinho! Quello che ho detto a commento della gara lo confermo tutto - conclude Lo Monaco - l'equità dell'espulsione di Muntari, la nostra sudditanza psicologica e probabilmente quella di qualcun altro".

Giustizia sportiva - Il procuratore federale, Stefano Palazzi, ha deferito alla commissione disciplinare l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco. A far scattare il provvedimento le dichirazioni del dirigente etneo sul tenico dell'Inter, Mourinho, giudicate "idonee a costituire, direttamente o indirettamente, incitamento alla violenza"

Interviene Maroni - "Mi aspetterei che Figc, Lega e giudice sportivo intervenissero, perché qui si istiga alla violenza". Il pesante botta e risposta tra l'ad del Catania, Pietro Lo Monaco, e l'allenatore dell'Inter, Josè Mourinho, è arrivato anche alle orecchie del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che si è detto "stupito di fronte a certe dichiarazioni". "Non ho titolo per parlare- ha aggiunto- ma quando un dirigente dice che bisognerebbe prendere a bastonate sui denti un allenatore avversario, allora le istituzioni sportive dovrebbero intervenire e prendere delle decisioni. Mi sembra proprio che certe parole siano una istigazione alla violenza. E se le dichiarazioni che arrivano dall'alto sono queste - ha concluso Maroni- io non mi stupisco se poi qualche tifoso esagitato lo fa".

La replica al ministro - "La sua è stata una predica fuori luogo". Pietro Lo Monaco ne ha anche per il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il quale in mattinata aveva chiesto un intervento delle istituzioni sportive per le frasi pronunciate dall'ad del Catania nei confronti dell'allenatore dell'Inter, José Mourinho. E il deferimento da parte della Figc è puntualmente arrivato. "Io non faccio certo parte di un partito che in questi anni ha parlato di Roma ladrona e di fucili - ha detto a margine della presentazione del progetto del nuovo centro sportivo del Catania - E poi penso che i rappresentanti del nostro governo abbiano cose più importanti in questo momento a cui pensare. Adesso invece sulla cosa manca solo un intervento da parte del presidente del Consiglio e magari quello del presidente della Repubblica... Io voglio mettere un punto a questa storia, per cui non rispondo più. Anche se mi sarebbe piaciuto che la dirigenza dell'Inter, invece di chiedere le scuse, avesse ripreso il proprio allenatore".