Il senatore a vita, con un pizzico di malinconia, parla della Roma di ieri e di oggi: "La sconfitta a Siena? Non si può sempre avere tutto. Ma il campionato è lungo e Spalletti sa cosa fare"
"Quanto mi manca la Roma del Testaccio". Tanta nostalgia nelle parole dell'onorevole Giulio Andreotti, intervenuto a GrParlamento. Una leggera vena malinconica, quella del senatore a vita, quanto mai giustificata all'indomani della sconfitta di Siena. "Non si può sempre avere grandi soddisfazioni, bisogna anche accontentarsi- ha detto Andreotti- un po' di varietà poi rende più piacevole il campionato. Se tutto fosse prevedibile sarebbe una noia".
Anche se la classifica è ferma a sette punti, non si deve certo perdere la calma come hanno fatto Mexes e Panucci, espulsi al Franchi per doppia ammonizione. "Il campionato è lungo e non bisogna lasciarsi prendere dai nervi. Le partire perse e giocate male, a volte, danno una spinta per risalire". Poi i ricordi: "Chi è vecchio come me sa che ci sono anche delusioni, e la città e i tifosi devono capirlo. Ho sempre molti rimpianti della Roma del Testaccio. C'era sempre calore e cattiveria, eravamo anche scontrosi. La squadra era tutto. Adesso però Roma e Lazio sono solo una parte della città".
E un pensiero per Spalletti. "L'assenza di Totti si fa sentire- ha commentato Andreotti- quando uno ha un astro e c'e un momento di crisi si oscura tutto. Adesso poi c'e' qualcuno che vuole dare fastidio, ma Spalletti è una persona molto seria e con i nervi apposto. Non si è mai montato la testa". Ora il campionato si ferma per i due impegni della Nazionale di Lippi nelle qualificazioni ai Mondiali del 2010 con la Bulgaria (sabato a Sofia) e con il Montenegro (mercoledì 15 a Lecce). Ben quindici giorni per riprendere fiato e ritrovare nella settima giornata all'Olimpico contro l'Inter la forze di reagire. "Quella forza che la famiglia Sensi ha sempre dato alla squadra e che ha ancora- ha aggiunto Andreotti- Certo dipende anche un po' da loro, bisogna vedere se i Sensi hanno ancora voglia di continuare nel calcio. Io comunque penso che almeno per un po' andranno avanti".