Marino: "Napoli stellare, se questo non è un miracolo..."
CalcioIl direttore generale degli azzurri è raggiante per il terzo posto dopo la vittoria contro il Lecce: "Due anni fa abbiamo giocato l'ultima partita in C, certamente ci sono giocatori bravi, un tecnico preparato ma questa è una favola calcistica"
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"Il nostro è un piccolo miracolo perché due anni fa abbiamo giocato l'ultima partita in C sul campo del Lanciano. Certamente ci sono giocatori bravi, un tecnico preparato ma questa è una favola calcistica". Il direttore generale del Napoli Pierpaolo Marino, intervenuto a Radio Anch'io Lo Sport, esprime tutta la sua soddisfazione per il campionato che sta conducendo il Napoli. "Noi stiamo cercando di fare gradino per gradino e la classifica premia ancora di più quello che era il progetto della società. Napoli doveva ritornare a quei livelli, anche se ci sta tornando con una filosofia diversa perché con l'Udinese siamo la squadra con l'età molto bassa. Questo è un calcio che corrode i protagonisti, è vero che la capacità di un giocatore di allungare la carriera e' aumentato, ma dopo i 30 anni un giocatore va gestito perche' non ha piu' quella brillantezza dai 20 ai 30 anni".
Tornando sugli obiettivi societari si comincia a sognare la Champions, anche se Marino frena. "Non è nei nostri progetti - spiega - noi vorremmo tornare a giocarci la Uefa con un anno di esperienza in più, stanno arrivando da sotto squadre come la Fiorentina e la Roma che sono più attrezzate, non dobbiamo caricare la squadra di grandissime responsabilità perché non reggerebbe. Se nelle ultime giornate ci troveremo a lottare per un risultato inaspettato, per nostri meriti e per demeriti altrui, non ci tireremo indietro, ma non centrare questi obiettivi non sarebbe certo un fallimento per noi". Il Napoli saraà probabilmente costretto ad allargare il Budget a fine stagione per trattenere alcuni suoi campioncini. "Stiamo attuando un progetto basato sui giovani - spiega Marino - ma con tutto il rispetto per squadre come il Chievo o il Como di qualche anno fa siamo il Napoli e abbiamo il quarto bacino d'utenza. I nostri fatturati e il nostro progetto cresceranno. Abbiamo giocatori con contratti blindatissimi e all'interno non vedo tutti quei nervosismi che si leggono attraverso la stampa. La crescita del progetto Napoli prevede anche quella dei fatturati e non sono preoccupato dalla possibilità di poter perdere giocatori cone Hamsik e Lavezzi. Cosa ci manca? Ci vorrebbe più personalità fuori casa e questo verrà col tempo, ma mi auguro che sia breve". Molti presidenti vorrebbero uno nuovo stadio di proprietà, ma Napoli è molto legata al suo San Paolo. "E' un po' una cattedrale della storia del Napoli - dice Marino - Più che costruire un nuovo stadio penso che De Laurentiis, con il sostegno dell'amministrazione comunale, stia pensando a rendere più vivibile questa cattedrale che negli ultimi anni e' stata un po' abbandonata".
"Il nostro è un piccolo miracolo perché due anni fa abbiamo giocato l'ultima partita in C sul campo del Lanciano. Certamente ci sono giocatori bravi, un tecnico preparato ma questa è una favola calcistica". Il direttore generale del Napoli Pierpaolo Marino, intervenuto a Radio Anch'io Lo Sport, esprime tutta la sua soddisfazione per il campionato che sta conducendo il Napoli. "Noi stiamo cercando di fare gradino per gradino e la classifica premia ancora di più quello che era il progetto della società. Napoli doveva ritornare a quei livelli, anche se ci sta tornando con una filosofia diversa perché con l'Udinese siamo la squadra con l'età molto bassa. Questo è un calcio che corrode i protagonisti, è vero che la capacità di un giocatore di allungare la carriera e' aumentato, ma dopo i 30 anni un giocatore va gestito perche' non ha piu' quella brillantezza dai 20 ai 30 anni".
Tornando sugli obiettivi societari si comincia a sognare la Champions, anche se Marino frena. "Non è nei nostri progetti - spiega - noi vorremmo tornare a giocarci la Uefa con un anno di esperienza in più, stanno arrivando da sotto squadre come la Fiorentina e la Roma che sono più attrezzate, non dobbiamo caricare la squadra di grandissime responsabilità perché non reggerebbe. Se nelle ultime giornate ci troveremo a lottare per un risultato inaspettato, per nostri meriti e per demeriti altrui, non ci tireremo indietro, ma non centrare questi obiettivi non sarebbe certo un fallimento per noi". Il Napoli saraà probabilmente costretto ad allargare il Budget a fine stagione per trattenere alcuni suoi campioncini. "Stiamo attuando un progetto basato sui giovani - spiega Marino - ma con tutto il rispetto per squadre come il Chievo o il Como di qualche anno fa siamo il Napoli e abbiamo il quarto bacino d'utenza. I nostri fatturati e il nostro progetto cresceranno. Abbiamo giocatori con contratti blindatissimi e all'interno non vedo tutti quei nervosismi che si leggono attraverso la stampa. La crescita del progetto Napoli prevede anche quella dei fatturati e non sono preoccupato dalla possibilità di poter perdere giocatori cone Hamsik e Lavezzi. Cosa ci manca? Ci vorrebbe più personalità fuori casa e questo verrà col tempo, ma mi auguro che sia breve". Molti presidenti vorrebbero uno nuovo stadio di proprietà, ma Napoli è molto legata al suo San Paolo. "E' un po' una cattedrale della storia del Napoli - dice Marino - Più che costruire un nuovo stadio penso che De Laurentiis, con il sostegno dell'amministrazione comunale, stia pensando a rendere più vivibile questa cattedrale che negli ultimi anni e' stata un po' abbandonata".