Milan, è Appiah il vice Gattuso. Flamini: "Non sono pentito"
CalcioIl giocatore, svincolatosi dal Fenerbahce, si allena a Brescia e non gioca da sei mesi a causa della querelle con il club turco, ora risolta. Il Chievo lo tessererebbe e poi lo girerebbe in prestito ai rossoneri per eludere la norma sugli extracomunitari
Forse, Stephan Appiah, di seconda fascia non si sentirà. Ma è lui il giocatore sul quale in questo momento sta puntando il Milan. Forse Galliani lo considera di seconda fascia in simpatia. Forse soltanto perché Appiah sono ormai più di sei mesi che non gioca. Si allena però, e tanto. In questo momento si allena a Brescia, contornato dai sui amici. I suoi amici italiani conosciuti negli anni in cui a Brescia ci giocava. Dopo le esperienze di Parma e Udinese, prima del grande salto alla Juventus nel 2003. L'avventura in bianconero non va come Appiah si sarebbe aspettato e così nel 2005 cambia aria e approda in Turchia, al Fenerbahce.
E proprio lì, in Turchia, iniziano i guai, e pesanti: dopo un'operazione al ginocchio ha rischiato persino la morte a causa di una tromboflebite, diagnosticata solo grazie alle insistenze del suo preparatore Stefano Tirelli. Da quel giorno il suo rapporto con il Fenerbache si spezza. Appiah chiede la rescissione contrattuale, la Fifa gli dà ragione solo qualche settimana fa. Non aspettava altro, lui, dal campo d'allenamento del Brescia. Voleva assolutamente tornare in Italia: ora potrebbe riuscirci proprio grazie al Milan. L'unico vincolo è il suo status da extracomunitario: il Milan sta vagliando l'ipotesi di farlo prendere dal Chievo prima del 31 dicembre per poi farselo girare in prestito alla riapertura del mercato di gennaio. Insomma anche in un momento così difficile, in mezzo a polemiche e infortuni, da una risata (quella di Galliani) si intuisce, il Milan sembra aver trovato la soluzione ai suoi problemi.
Da un centrocampista all'altro, Mathieu Flamini ha parlato della sua scelta di andare al Milan. "Non mi pento, il bilancio è positivo - ha spiegato a "L'Equipe" - Devo ancora imparare molto dal punto di vista tattico, qui le cose sono molto diverse. Qui, per ora, sono molto meno istintivo e penso prima di agire. In campo sono ancora un po' troppo timido, ma le cose cambieranno".
E proprio lì, in Turchia, iniziano i guai, e pesanti: dopo un'operazione al ginocchio ha rischiato persino la morte a causa di una tromboflebite, diagnosticata solo grazie alle insistenze del suo preparatore Stefano Tirelli. Da quel giorno il suo rapporto con il Fenerbache si spezza. Appiah chiede la rescissione contrattuale, la Fifa gli dà ragione solo qualche settimana fa. Non aspettava altro, lui, dal campo d'allenamento del Brescia. Voleva assolutamente tornare in Italia: ora potrebbe riuscirci proprio grazie al Milan. L'unico vincolo è il suo status da extracomunitario: il Milan sta vagliando l'ipotesi di farlo prendere dal Chievo prima del 31 dicembre per poi farselo girare in prestito alla riapertura del mercato di gennaio. Insomma anche in un momento così difficile, in mezzo a polemiche e infortuni, da una risata (quella di Galliani) si intuisce, il Milan sembra aver trovato la soluzione ai suoi problemi.
Da un centrocampista all'altro, Mathieu Flamini ha parlato della sua scelta di andare al Milan. "Non mi pento, il bilancio è positivo - ha spiegato a "L'Equipe" - Devo ancora imparare molto dal punto di vista tattico, qui le cose sono molto diverse. Qui, per ora, sono molto meno istintivo e penso prima di agire. In campo sono ancora un po' troppo timido, ma le cose cambieranno".