Moratti sceglie il regalo: "Voglio dominare anche in Europa"

Calcio
Massimo Moratti si prepara a chiudere il 2008, ma sa già cosa vuole dal nuovo anno: la Champions
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Per il presidente dell'Inter è tempo di bilanci di fine anno e di buoni propositi per il futuro: "Il 2008 è stato un anno molto buono. Adesso dobbiamo dimostrare di poterci ripetere e vincere anche in ambito internazionale"

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"Il 2008 è stato un anno molto buono, che entra nella storia del calcio con l'Inter che certamente ha dominato. Adesso dobbiamo dimostrare di poterlo fare ancora. Magari anche con un po' di quella fortuna, che è mancata la passata stagione, per poterlo fare anche in ambito internazionale". Per Massimo Moratti è tempo di bilanci di fine anno e di buoni propositi per il futuro. Dopo aver vinto la passata stagione scudetto e Supercoppa, ora il presidente dell'Inter si augura qualche successo anche fuori dall'Italia. A partire dalla doppia sfida degli ottavi di Champions contro il Manchester United, fresco campione del mondo. "È una gara interessante, bella. Credo necessaria anche per noi, per verificare il nostro potenziale- dice Moratti all'uscita degli uffici della Saras- E poi bellissima per i tifosi perché in campo ci saranno tanti giocatori interessanti".

Sperando che almeno in occasione della gara d'andata del 24 febbraio, i tifosi nerazzurri riempiano le tribune del Meazza. "Credo che lo stadio, quando era il momento, è sempre stato pieno, soprattutto se non ci impediscono di far venire i tifosi delle altre squadre. Alla fine, quindi, lo stadio sarà pieno per forza". Poi qualche battuto sulle polemiche scaturite dopo il 2-1 di Siena. Perplessità sulla gestione arbitrale e sul gol decisivo di Maicon in posizione dubbia. "Quello che è stato detto dopo Siena non è un peccato- precisa Moratti- Non ha cambiato niente. Dipende da che cosa avete detto voi, se avete parlato molto male... Non c'è nessun peccato, abbiamo meritato questo primo posto in classifica così come abbiamo meritato di vincere lo scudetto e come stiamo dimostrando di giocare bene, meritatamente. Quello di Siena è stato un incidente che abbiamo ammesso e non so che cosa potevamo fare di più. Siccome è in buona fede, è ben diverso da quello che succedeva anni fa. È capitato ieri anche alla Juventus ed è successo nella stessa maniera. Cerchiamo di essere più bravi nell'anno prossimo, ma non riesco a capire quale possa essere il peccato o forse dipende dai discorsi che vengono fatti in certi studi televisivi".

L'Inter comunque ora è campione d'inverno con 42 punti, a sei lunghezze dalla Juventus seconda e ben nove dal Milan. Si va in vacanza, quindi, con serie possibilità di chiudere prima del tempo il discorso scudetto, senza preoccuparsi troppo delle insidie delle inseguitrici. "Gli altri anni era la Roma che lo faceva e considero la Roma sempre una squadra che gioca un calcio bellissimo. Credo che sarà un campionato difficile sino alla fine perché il Milan ha caratteristiche di grande qualità e la Juventus di grande carattere. Questa è una cosa che non possiamo sottovalutare. Noi dobbiamo continuare con lo stesso ritmo. Non sarà facilissimo, però è un dovere. Quindi speriamo di fare bene". Ma l'Inter di questo inizio di stagione non è solo Ibrahimovic o Mourinho. "C'è anche Cambiasso sempre da tenere in considerazione. È un giocatore non si mette in vista dal punto di vista mediatico, ma che sicuramente ha retto molto bene anche quest'anno. Poi Cordoba e Samuel, che hanno avuto infortuni importanti, ma che hanno sempre reso al massimo da quando sono tornati. Come Cruz per esempio, però vorrei e dovrei dirli tutti perché mi sembra che tutti abbiano dato moltissimo. Poi ci sono quelli, per ragioni di qualità speciali o di ruolo, che magari hanno più successo e meritano moltissimo. In realtà tutti hanno fatto la loro parte molto bene e sono molto grato a questo gruppo".

Infine un pensiero su Adriano, che qualcuno ha detto di avere bisogno di un tutor. "Sono cose che vengono buttate lì. Uno risponde alla domanda che si fa... Adriano più che aver bisogno di un tutor, ha avuto una crisi di un certo tipo che sta cercando di superare. Ha le qualità che conosciamo, quindi è un calciatore da tenere sempre in considerazione. Uno dei più forti del mondo. Recuperarlo è un dovere nostro costante che abbiamo mantenuto, dobbiamo fare in modo che possa farlo nel miglior modo possibile".