Terremoto Morimoto: abbatte la Roma e conquista il web
CalcioEcco la favola di Takayuki, il giapponesino ventenne che ha fatto innamorare Catania. Dopo la doppietta alla Roma spopola in internet: dai video su youtube al suo profilo Facebook intasato dai tifosi laziali
GUARDA I PIU' BEI VIDEO DI YOUTUBE DEDICATI A MORIMOTO
Takayuki Morimoto non ha uno sguardo ipnotico e porta l'apparecchio per i denti. Non è certo il prototipo del calciatore moderno, eppure è quasi riuscito a rubare la scena allo Spice Boy, David Beckham, sbarcato poche ore prima a Milano con tanto di diretta tv. Come è stato possibile? Semplicemente rifilando una doppietta alla Roma e consegnando al Catania una vittoria che, in prospettiva, vale un'enormità. Per giunta a pochi giorni dal Natale, quando siamo tutti più buoni e abbiamo una gran voglia di farci raccontare una favoletta. Quella di Morimoto, per esempio, nato in Giappone il 7 maggio del 1988.
A Kawasaki, una città che conta più di 1,3 milioni di abitanti e che al giovane Takayuki deve aver fatto sembrare Catania poco più di un condominio: "Morimoto è un ragazzo di 20 anni che viene da tanto lontano. Ma si sta ambientando - ha detto di lui l'ad del Catania, Pietro Lo Monaco - e noi ne siamo felici. I suoi due gol alla Roma ci hanno regalato una grande gioia. La città lo ha adottato e lo coccola".
Lo coccola la città, certo, ma anche il web. Che lo esalta su Youtube con i filmati delle sue prodezze, ma anche con un fan club che ne racconta tutti i passi. Dagli esordi fino all'esperienza a Catania, dove è sbarcato nel 2006 dal Tokyo Verdy 1969, il club che lo ha visto crescere e affermarsi. Perché Morimoto, che in Italia è uno dei tanti, in patria è una piccola star. E' il più giovane calciatore giapponese ad aver debuttato in un campionato professionistico (15 anni, 10 mesi e 6 giorni), ma anche il più giovane a segnare (5 maggio 2004) nella storia della J League, la serie A giapponese.
Una carriera che non è sfuggita agli osservatori del Catania, che nel 2006 portano l'attaccante giapponese, un concentrato di grinta, tecnica e velocità, in Sicilia. Un paradiso per Morimoto, che debutta nel campionato italiano il 28 gennaio del 2007. A Bergamo contro l'Atalanta: sette minuti e un gol, un trionfo. Ma come ogni favola che si rispetti, la strega è sempre dietro l'angolo. La mela avvelenata viene addentata dal folletto giapponese il 6 marzo dello stesso anno. Un piede poggiato male e il ginocchio sinistro fa crack. Stagione finita e Morimoto finisce nel dimenticatoio, per tutta la stagione. Ma Takayuki fa sul serio, lavora come mai e torna qualche mese dopo, realizzando al Parma il primo gol del Catania in campionato. Il resto è storia recente, con i due gol alla Roma e un profilo su Facebook intasato di messaggi. Tanti catanesi, qualche romanista deluso e molti laziali esaltati. Ma anche un "Taka ti amo, ma perché dopo due anni ancora non parli una parola di italiano?". Perché non ne ha bisogno, da domenica parla con i gol. Due alla volta.
Takayuki Morimoto non ha uno sguardo ipnotico e porta l'apparecchio per i denti. Non è certo il prototipo del calciatore moderno, eppure è quasi riuscito a rubare la scena allo Spice Boy, David Beckham, sbarcato poche ore prima a Milano con tanto di diretta tv. Come è stato possibile? Semplicemente rifilando una doppietta alla Roma e consegnando al Catania una vittoria che, in prospettiva, vale un'enormità. Per giunta a pochi giorni dal Natale, quando siamo tutti più buoni e abbiamo una gran voglia di farci raccontare una favoletta. Quella di Morimoto, per esempio, nato in Giappone il 7 maggio del 1988.
A Kawasaki, una città che conta più di 1,3 milioni di abitanti e che al giovane Takayuki deve aver fatto sembrare Catania poco più di un condominio: "Morimoto è un ragazzo di 20 anni che viene da tanto lontano. Ma si sta ambientando - ha detto di lui l'ad del Catania, Pietro Lo Monaco - e noi ne siamo felici. I suoi due gol alla Roma ci hanno regalato una grande gioia. La città lo ha adottato e lo coccola".
Lo coccola la città, certo, ma anche il web. Che lo esalta su Youtube con i filmati delle sue prodezze, ma anche con un fan club che ne racconta tutti i passi. Dagli esordi fino all'esperienza a Catania, dove è sbarcato nel 2006 dal Tokyo Verdy 1969, il club che lo ha visto crescere e affermarsi. Perché Morimoto, che in Italia è uno dei tanti, in patria è una piccola star. E' il più giovane calciatore giapponese ad aver debuttato in un campionato professionistico (15 anni, 10 mesi e 6 giorni), ma anche il più giovane a segnare (5 maggio 2004) nella storia della J League, la serie A giapponese.
Una carriera che non è sfuggita agli osservatori del Catania, che nel 2006 portano l'attaccante giapponese, un concentrato di grinta, tecnica e velocità, in Sicilia. Un paradiso per Morimoto, che debutta nel campionato italiano il 28 gennaio del 2007. A Bergamo contro l'Atalanta: sette minuti e un gol, un trionfo. Ma come ogni favola che si rispetti, la strega è sempre dietro l'angolo. La mela avvelenata viene addentata dal folletto giapponese il 6 marzo dello stesso anno. Un piede poggiato male e il ginocchio sinistro fa crack. Stagione finita e Morimoto finisce nel dimenticatoio, per tutta la stagione. Ma Takayuki fa sul serio, lavora come mai e torna qualche mese dopo, realizzando al Parma il primo gol del Catania in campionato. Il resto è storia recente, con i due gol alla Roma e un profilo su Facebook intasato di messaggi. Tanti catanesi, qualche romanista deluso e molti laziali esaltati. Ma anche un "Taka ti amo, ma perché dopo due anni ancora non parli una parola di italiano?". Perché non ne ha bisogno, da domenica parla con i gol. Due alla volta.