Collina difende gli arbitri: "Sudditanza? Motivazione banale

Calcio
Pierluigi Collina ha difeso l'operato degli arbitri rimarcando la quantità di scelte giuste dei direttori di gara
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Il designatore dei direttori di gara traccia un bilancio positivo dei fischietti rimarcando le scelte giuste prese anche dagli assistenti in tema di fuorigioco. "Si continuano a guardare soltanto gli errori"

Gli arbitri sbagliano, è vero, ma quando prendono le decisioni giuste, e questo avviene nella maggior parte dei casi, in pochi danno loro il risalto che meritano. Questo, in sintesi, il pensiero del designatore della Can di A e B, Pierluigi Collina. "Sempre si sottolineano gli errori, due importanti nell'ultimo weekend, ma non le buone decisioni prese. Tre dei gol di Catania-Roma hanno coinvolto il fuorigioco, e sono state tutte decisioni difficili ma giuste, la rete in Torino-Napoli era una decisione coinvolgente il fuorigioco difficile ma giusta e in Chievo-Genoa c'è stata una valutazione del fuorigioco con decisione giusta. Abbiamo avuto cinque reti che sono arrivate da cinque decisioni giuste di cui nessuno ha parlato". E spesso, però, sul banco degli imputati finiscono proprio gli assistenti del direttore di gara.

"Per il fuorigioco, nel 99 per cento dei casi, la decisione spetta solo a loro - avverte Collina -. E' importante invece che non assistano troppo gli arbitri in situazioni dove gli arbitri hanno il controllo di quello che sta succedendo". E a chi parla di sudditanza psicologica, il designatore risponde per le rime. "Limitarsi a definire o a spiegare un errore solo con la sudditanza psicologica non mi soddisfa, perché è banale e superficiale", il commento di Collina che sulle tante proteste per i falli non fischiati aggiunge: "Il contatto non può automaticamente generare il fallo. C'è il contatto e ci sono i falli, se inizieremo a tenere ben chiara la distizione tra questi due concetti, sicuramente i falli si ridurranno".