Lo Monaco pessimista: ''Difficile fare punti a Napoli''
CalcioL'ad del Catania parla in vista del match del S. Paolo in programma domenica pomeriggio: "Affrontiamo una delle formazioni più forti del campionato, sarà dura ottenere un risultato positivo"
Tra il pessimismo e il realismo. E' apparso così Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, intervistato da Napoli Magazine in vista dell'incontro di domenica alle 15. "Sarà molto difficile ottenere un risultato al San Paolo. Sarebbe il massimo, ma sappiamo che sarà una sfida difficilissima. Affrontiamo una delle formazioni più forti del campionato, e visto il ruolino di marcia del Napoli in casa e del Catania fuori casa, siamo coscienti che non sarà per nulla semplice".
- L'anno scorso Napoli-Catania fu decisa da una doppietta di Zalayeta, ma quest'anno Denis parte titolare. Meglio il "Panteron" o "El Tanque" come avversario?
"E' come passare dalla padella alla brace. Ricordo che l'anno scorso Zalayeta fu determinante, così come Lavezzi. Hamsik e Lavezzi sono calciatori destabilizzanti, che possono risolvere le partite in qualsiasi momento. Come organizzazione di gioco e
mentalità, il Catania non ha niente da invidiare a nessuno, però la differenza la fanno i grandi giocatori e il Napoli ne ha diversi".
- Il Catania, grazie anche alle nuove tattiche singolari introdotte da Zenga, sta facendo molto bene. Dove può arrivare questa squadra?
"Il Catania sta andando molto bene, grazie ad un gruppo compatto e all'entusiasmo dell'ambiente. L'obiettivo è quello di continuare così. Restare in serie A sarebbe fondamentale e basilare per acquisire maggiore esperienza e per radicarsi nellamassima serie".
- Lei è di Torre Annunziata. Sarà un derby personale questa gara contro il Napoli?
"Assolutamente no. Non è un derby personale, è soltanto la sfida tra Napoli e Catania. La mia fede è per il Catania, tifo per la squadra per la quale lavoro. Non sono il tipo che, essendo nato in provincia di Napoli, ha delle radici particolari. Mi piace il calcio in generale. Ho amministrato tante squadre e conosco questo mondo in tutte le sue sfaccettature. Di conseguenza se vado ad amministrare il Canicattì divento tifoso del Canicattì, non ho colori particolari ai quali sono legato.
Certo è che sono un meridionale convinto, sono un terrone convinto, e quando squadre come il Napoli vanno così bene e danno soddisfazioni a un popolo troppe volte tartassato mi riempie il cuore di gioia".
- Riapre il mercato: Spinesi verso la Salernitana e Colucci verso il Lecce? Può svelarci anche se il Napoli realmente voleva Vargas?
"Il Napoli non ha mai chiesto Vargas al Catania. Vargas è andato alla squadra che ce lo ha chiesto. I nomi in uscita sono legittimi. E' un dato di fatto che il Catania sta trattando Spinesi con la Salernitana. Ed è anche vero che in questo periodo si cerca di piazzare qualche giocatore che ha avuto poco spazio".
- Il matrimonio tra Zenga e il Catania è destinato a durare ancora diverse stagioni con il club in A?
"I matrimoni tra marito e moglie non si possono prevedere, figuriamoci quelli tra una società e un allenatore. Noi abbiamo fiducia e stima nel tecnico, gli abbiamo rinnovato il contratto perché ci sembrava giusto e doveroso per la bontà del lavoro svolto. Certo è che, se tra due anni, Zenga avesse una proposta da un grandissimo club di serie A come si potrebbe trattenerlo? L'obiettivo del Catania è quello di valorizzare giocatori e anche tecnici, come è accaduto con Pasquale Marino che ora sta facendo bene a Udine".
- L'anno scorso Napoli-Catania fu decisa da una doppietta di Zalayeta, ma quest'anno Denis parte titolare. Meglio il "Panteron" o "El Tanque" come avversario?
"E' come passare dalla padella alla brace. Ricordo che l'anno scorso Zalayeta fu determinante, così come Lavezzi. Hamsik e Lavezzi sono calciatori destabilizzanti, che possono risolvere le partite in qualsiasi momento. Come organizzazione di gioco e
mentalità, il Catania non ha niente da invidiare a nessuno, però la differenza la fanno i grandi giocatori e il Napoli ne ha diversi".
- Il Catania, grazie anche alle nuove tattiche singolari introdotte da Zenga, sta facendo molto bene. Dove può arrivare questa squadra?
"Il Catania sta andando molto bene, grazie ad un gruppo compatto e all'entusiasmo dell'ambiente. L'obiettivo è quello di continuare così. Restare in serie A sarebbe fondamentale e basilare per acquisire maggiore esperienza e per radicarsi nellamassima serie".
- Lei è di Torre Annunziata. Sarà un derby personale questa gara contro il Napoli?
"Assolutamente no. Non è un derby personale, è soltanto la sfida tra Napoli e Catania. La mia fede è per il Catania, tifo per la squadra per la quale lavoro. Non sono il tipo che, essendo nato in provincia di Napoli, ha delle radici particolari. Mi piace il calcio in generale. Ho amministrato tante squadre e conosco questo mondo in tutte le sue sfaccettature. Di conseguenza se vado ad amministrare il Canicattì divento tifoso del Canicattì, non ho colori particolari ai quali sono legato.
Certo è che sono un meridionale convinto, sono un terrone convinto, e quando squadre come il Napoli vanno così bene e danno soddisfazioni a un popolo troppe volte tartassato mi riempie il cuore di gioia".
- Riapre il mercato: Spinesi verso la Salernitana e Colucci verso il Lecce? Può svelarci anche se il Napoli realmente voleva Vargas?
"Il Napoli non ha mai chiesto Vargas al Catania. Vargas è andato alla squadra che ce lo ha chiesto. I nomi in uscita sono legittimi. E' un dato di fatto che il Catania sta trattando Spinesi con la Salernitana. Ed è anche vero che in questo periodo si cerca di piazzare qualche giocatore che ha avuto poco spazio".
- Il matrimonio tra Zenga e il Catania è destinato a durare ancora diverse stagioni con il club in A?
"I matrimoni tra marito e moglie non si possono prevedere, figuriamoci quelli tra una società e un allenatore. Noi abbiamo fiducia e stima nel tecnico, gli abbiamo rinnovato il contratto perché ci sembrava giusto e doveroso per la bontà del lavoro svolto. Certo è che, se tra due anni, Zenga avesse una proposta da un grandissimo club di serie A come si potrebbe trattenerlo? L'obiettivo del Catania è quello di valorizzare giocatori e anche tecnici, come è accaduto con Pasquale Marino che ora sta facendo bene a Udine".