Da Maldini a Santon, S.Siro teatro del derby senza età
CalcioVentiquattro anni anni fa il capitano rossonero giocava il suo primo Milan-Inter. Domenica tocca al giovane nerazzurro, alla sua sesta presenza da titolare in serie A: stessa fascia, squadra opposta, destino (magari) parallelo
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"Il derby di Milano è riuscito una buona festa di sport, non proprio di calcio. Le due squadre erano zoppe e incomplete. Lidas ha mandato in campo Hateley del tutto impreparato all'agonismo e Virdis con la sciatica del vecchietto che soffre il freddo". Quel giorno Gianni Brera non scrisse mai "Paolo Maldini". Perché quel Milan-Inter, quello dell'1 dicembre 1985, non era ancora "il primo derby di Paolo Maldini". C'erano altri vecchietti con la sciatica da sfottere. Gli avessero detto, al "Gioann", che quel ragazzino imberbe avrebbe messo il cognome da "figlio di" nel tabellino del suo ultimo derby il 15 febbraio 2009, avrebbe soffiato via quella balla con una nuvola di fumo.
Ventiquattro anni anni dopo uno strano incrocio, da "Ritorno al futuro", chiude una storia e ne apre un'altra: l'ultimo derby del Paolino quarantenne sarà il primo della sua nemesi interista, Davide Santon, 18 anni, terzino sinistro predestinato. Anche se terzino non si dice più. E il derby è diventato un evento da prima serata tv. E di italiani in campo ce ne saranno al massimo quattro o cinque in tutto, mentre quel pomeriggio c'erano quattro stranieri e basta: due inglesi, un irlandese e un tedesco. Il derby di domenica è il numero 270, una specie di "derby del mondo" per club, più un BrasilMilan-ArgentInter che altro. Con il simbolico passaggio di consegne: esce Maldini, entra Santon.
Santon, che Mourinho butterà nella mischia alla faccia viziata di Balotelli. "Santon per me è il giocatore del futuro qui all'Inter, sarà orgoglio per tutti quelli che hanno lavorato con lui nel settore giovanile", disse di lui appena lo vide, il portoghese. L'ha fatto aspettare e poi, al primo buco di Maxwell l'ha promosso titolare per quattro partite di fila. Lo chiama "il bambino". Domenica sarà alla sesta partita, e affronterà per la prima ed ultima volta uno che di partite ne ha giocate 888. Magari nessuno, stavolta, scriverà "Davide Santon". Perché questo è ancora soltanto "l'ultimo derby di Paolo Maldini".
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"Il derby di Milano è riuscito una buona festa di sport, non proprio di calcio. Le due squadre erano zoppe e incomplete. Lidas ha mandato in campo Hateley del tutto impreparato all'agonismo e Virdis con la sciatica del vecchietto che soffre il freddo". Quel giorno Gianni Brera non scrisse mai "Paolo Maldini". Perché quel Milan-Inter, quello dell'1 dicembre 1985, non era ancora "il primo derby di Paolo Maldini". C'erano altri vecchietti con la sciatica da sfottere. Gli avessero detto, al "Gioann", che quel ragazzino imberbe avrebbe messo il cognome da "figlio di" nel tabellino del suo ultimo derby il 15 febbraio 2009, avrebbe soffiato via quella balla con una nuvola di fumo.
Ventiquattro anni anni dopo uno strano incrocio, da "Ritorno al futuro", chiude una storia e ne apre un'altra: l'ultimo derby del Paolino quarantenne sarà il primo della sua nemesi interista, Davide Santon, 18 anni, terzino sinistro predestinato. Anche se terzino non si dice più. E il derby è diventato un evento da prima serata tv. E di italiani in campo ce ne saranno al massimo quattro o cinque in tutto, mentre quel pomeriggio c'erano quattro stranieri e basta: due inglesi, un irlandese e un tedesco. Il derby di domenica è il numero 270, una specie di "derby del mondo" per club, più un BrasilMilan-ArgentInter che altro. Con il simbolico passaggio di consegne: esce Maldini, entra Santon.
Santon, che Mourinho butterà nella mischia alla faccia viziata di Balotelli. "Santon per me è il giocatore del futuro qui all'Inter, sarà orgoglio per tutti quelli che hanno lavorato con lui nel settore giovanile", disse di lui appena lo vide, il portoghese. L'ha fatto aspettare e poi, al primo buco di Maxwell l'ha promosso titolare per quattro partite di fila. Lo chiama "il bambino". Domenica sarà alla sesta partita, e affronterà per la prima ed ultima volta uno che di partite ne ha giocate 888. Magari nessuno, stavolta, scriverà "Davide Santon". Perché questo è ancora soltanto "l'ultimo derby di Paolo Maldini".