Napoli irriconoscibile, proteste ultrà fuori dallo stadio
CalcioDopo il secondo ko consecutivo in casa e i soli due punti raccolti nelle ultime sette partite, si scatena la rabbia dei tifosi napoletani che hanno bloccato per ore i giocatori all'interno del San Paolo. Applausi, invece, all'uscita del pullman del Genoa
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FANTASCUDETTO, VINCERE E' NELLE TUE MANI
Il Napoli è ufficialmente ancora in ritiro a Castelvolturno. La società, con il presidente De Laurentiis in testa, lo ha annunciato anche al tecnico e ai giocatori dopo che l'ad Marino aveva dato la notizia ai circa 400 tifosi che hanno assediato per tre ore e mezzo lo stadio San Paolo dopo la sconfitta con il Genoa, impedendo al pullman della squadra di lasciare l'impianto. Mentre il bus del Genoa è stato accolto dagli applausi.
Una contestazione fatta di fischi, cori e insulti, che si è placata solo dopo avere avuto l'assicurazione da parte del club che i calciatori non sarebbero stati lasciati liberi di tornare a casa. Così è stato. Perché Marino, dopo l'incontro con i tifosi e dopo che Reja aveva detto in conferenza stampa che il ritiro non sarebbe continuato, ha convocato un nuovo faccia a faccia con la squadra e comunicato il cambiamento di rotta: ritiro.
Una riunione nello spogliatoio con la società per avere fiducia e carta bianca per il futuro prossimo. Il Napoli è in crisi ed Edy Reja deve trovare subito una contromossa per non sprecare quanto fatto sin qui dalla formazione del presidente de Laurentiis. "E' un Napoli irriconoscibile - dice il tecnico dei partenopei - I ragazzi debbono ritrovare convinzione e sicurezza nei propri mezzi. E' un momento difficile, bisogna ritrovare soprattutto la fiducia".
Per Reja il problema è innanzitutto psicologico: "Bisogna trovare la chiave per sbloccate mentalmente i ragazzi, che non sono quelli che conoscevamo. La condizione fisica? Certo, prima si sciorinavano corsa e determinazione per novanta minuti ma quando mancano i risultati hai le idee meno chiare. E' un concorso di cause, non e' colpa solo di un nostro calo fisico". "Il San Paolo era la nostra roccaforte - prosegue Edy Reja a Sky - ed abbiamo perso anche questa sicurezza. Non siamo più garibaldini e freschi, il momento e' difficile soprattutto per i tifosi, anche se lo vivono in maniera esasperata. Però il secondo tempo di oggi è stata tra le prove meno brillanti e bisogna chiedersi perché. Ho parlato con il presidente e Marino (il dg, ndr), la volontà è trovare souzioni per venirne fuori: è vero che abbiamo ottenuto due punti in sette partite, però siamo vicinissimi alla zona Uefa e nulla è perso ancora. Certo, se continuiamo così il futuro non è bello...".
FANTASCUDETTO, VINCERE E' NELLE TUE MANI
Il Napoli è ufficialmente ancora in ritiro a Castelvolturno. La società, con il presidente De Laurentiis in testa, lo ha annunciato anche al tecnico e ai giocatori dopo che l'ad Marino aveva dato la notizia ai circa 400 tifosi che hanno assediato per tre ore e mezzo lo stadio San Paolo dopo la sconfitta con il Genoa, impedendo al pullman della squadra di lasciare l'impianto. Mentre il bus del Genoa è stato accolto dagli applausi.
Una contestazione fatta di fischi, cori e insulti, che si è placata solo dopo avere avuto l'assicurazione da parte del club che i calciatori non sarebbero stati lasciati liberi di tornare a casa. Così è stato. Perché Marino, dopo l'incontro con i tifosi e dopo che Reja aveva detto in conferenza stampa che il ritiro non sarebbe continuato, ha convocato un nuovo faccia a faccia con la squadra e comunicato il cambiamento di rotta: ritiro.
Una riunione nello spogliatoio con la società per avere fiducia e carta bianca per il futuro prossimo. Il Napoli è in crisi ed Edy Reja deve trovare subito una contromossa per non sprecare quanto fatto sin qui dalla formazione del presidente de Laurentiis. "E' un Napoli irriconoscibile - dice il tecnico dei partenopei - I ragazzi debbono ritrovare convinzione e sicurezza nei propri mezzi. E' un momento difficile, bisogna ritrovare soprattutto la fiducia".
Per Reja il problema è innanzitutto psicologico: "Bisogna trovare la chiave per sbloccate mentalmente i ragazzi, che non sono quelli che conoscevamo. La condizione fisica? Certo, prima si sciorinavano corsa e determinazione per novanta minuti ma quando mancano i risultati hai le idee meno chiare. E' un concorso di cause, non e' colpa solo di un nostro calo fisico". "Il San Paolo era la nostra roccaforte - prosegue Edy Reja a Sky - ed abbiamo perso anche questa sicurezza. Non siamo più garibaldini e freschi, il momento e' difficile soprattutto per i tifosi, anche se lo vivono in maniera esasperata. Però il secondo tempo di oggi è stata tra le prove meno brillanti e bisogna chiedersi perché. Ho parlato con il presidente e Marino (il dg, ndr), la volontà è trovare souzioni per venirne fuori: è vero che abbiamo ottenuto due punti in sette partite, però siamo vicinissimi alla zona Uefa e nulla è perso ancora. Certo, se continuiamo così il futuro non è bello...".