Paparesta sul suo blog: ''Un grazie agli amici di Facebook''

Calcio
Paparesta con la moglie agli Oscar del Calcio 2005
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In seguito al divieto del Presidente dell'Aia Marcello Nicchi di fare dichiarazioni che non siano state preventivamente autorizzate, l'ex fischietto pugliese replica con un "no al bavaglio" e ringrazia quei “temerari” che lo rievocano su Facebook

"Sì al fischietto...no al bavaglio": così sul blog del suo sito internet, l'ex fischietto pugliese Gianluca Paparesta replica alla circolare emessa ieri dal presidente dell'Aia Marcello Nicchi con la quale si sottolinea che è vietato fare dichiarazioni che non siano state preventivamente autorizzate, anche attraverso Internet come nei casi di Facebook o dei blog, e che è vietato ai direttori di gara partecipare a gruppi di discussione.

Paparesta, interviene sulla circolare attraverso il suo sito: "In queste ore - scrive - fa discutere la circolare emessa dal presidente AIA, Nicchi, sul divieto agli arbitri di fare dichiarazioni anche a mezzo e-mail o propri siti internet, di partecipare a gruppi di discussione (Facebook) mailing list, forum, blog o simili. Bene fa il presidente a ricordare quella che è una regola già esistente - art. 40 comma 4, lettera d) Regolamento AIA - di cui tutti quanti siamo a conoscenza, ma che riguarda esclusivamente 'gare dirette o incarichi espletati'.

Né è pensabile - prosegue Paparesta - che tale circolare, diffusa - ma sarà solo una coincidenza - a poche settimane dalla pubblicazione on line del mio blog e del mio profilo su Facebook (circa 3mila amici, tra cui tanti giovani arbitri), rappresenti una privazione di una libertà costituzionalmente protetta".

"Non sta a me ricordare infatti le regole dettate dall'art. 21 della Costituzione - aggiunge - che, da 61 anni a questa parte è l'essenza della nostra democrazia, e che comunque per ogni buon conto riporto: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Su Internet, ormai spopolano siti e profili facebook di magistrati, avvocati, giornalisti, professionisti, sportivi, studenti, casalinghe, gente comune: a chi potrebbe nuocere un arbitro o, nel mio caso, pseudo tale?".

"Per tali ragioni - conclude Paparesta - credo che soprattutto gli arbitri più giovani (che ogni giorni mi scrivono) possano stare tranquilli. Attenendosi alle regole, vi dico: non temete di esercitare quel diritto previsto dalla nostra Costituzione, dunque non rinunciate alla vostra libertà e alla vostra dignità".