Scissione A e B, c'è l'accordo. Presto anche i presidenti

Calcio
Il presidente designato della neocostituita Lega Nazionale Professionisti di serie A, Maurizio Beretta
maurizio_beretta

Lo ha confermato Maurizio Beretta, presidente designato della Lega di serie A, al termine dell'assemblea generale dell'organismo. Abete, n° 1 Figc: dopo la costituzione delle due leghe si potrà procedere all'elezione dei due presidenti

ALTRI TRE ANNI DI GRANDE CALCIO CON SKY

COMMENTA NEL FORUM DEL CALCIO ITALIANO

TUTTI I RITIRI DELLA SERIE A

LE TRATTATIVE CONCLUSE: GUARDA IL TABELLONE

La scissione della Lega di Serie A da quella di Serie B prosegue seguendo il suo inderogabile iter. Lo ha confermato Maurizio Beretta, presidente designato della Lega di serie A, al termine dell'assemblea generale dell'organismo. "Si sta andando nella direzione individuata lunedì a Palazzo Chigi", ha spiegato a Sky, "il lavoro va avanti, ovviamente dobbiamo fare tutti i passaggi nel rispetto delle regole. Stiamo definendo i dettagli del rapporto fra la serie A e la serie B".

Nessuna previsione, quindi, sulla possibile elezione del nuovo presidente della Lega di A, che tornerà a riunirsi probabilmente dopo l'assegnazione della Supercoppa italiana tra Inter e Lazio (l'11 o il 12 di agosto ndr). "Ci sono delle norme da seguire - ha aggiunto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, - bisogna prima aspettare che l'assemblea generale della Lega calcio certifichi e acquisisca l'accordo sulla scissione tra A e B. Dopo la costituzione delle due leghe si potrà procedere all'elezione dei due presidenti. Ma è difficile fare previsioni sui tempi".

Nel pomeriggio ci sarà la formulazione dei calendari, con il numero 1 della Federcalcio, convinto della bontà del campionato che va a cominciare. "I primi pacchetti dei diritti tv del satellitare e del digitale terrestre già acquistati - ha ammesso - hanno dato dei riscontri molto positivi sull'appeal del nostro campionato. Evidentemente ritengono ancora il nostro calcio degno di interesse e attenzione".

Le riforme sugli stadi e sul merchandising sono gli altri due nodi fondamentali per rilanciare, secondo Abete, la competitività del calcio italiano. "Siamo consapevoli dei nostri problemi - ha concluso Abete - ma non dobbiamo certo deprimerci. I risultati sono mancati solo negli ultimi due anni. Campionato inferiore ad altri? In fondo sono partiti solo due grandi giocatori (Ibra e Kakà, ndr)".