Razzismo, Allegri: "Più educazione da giocatori e tecnici"

Calcio
Il tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri
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L'allenatore del Cagliari spiega il motivo dei cori razzisti a Balotelli e Eto'o: "Gli insulti sono iniziati dopo che il camerunense ha simulato un infortunio. Dobbiamo essere noi i primi a dare il buon esempio". GLI HIGHLIGHTS GRATIS SU SKY.it

Massimiliano Allegri non vuole fare il "pompiere" ma neanche sovracaricare di significati l'episodio di domenica al Sant'Elia che ha riacceso le polemiche sui cori razzisti. E dà una sua spiegazione di quanto avvenuto, invitando tutti i protagonisti ("per primi giocatori e allenatori") a una "maggiore educazione". "Domenica - ha detto l'allenatore del Cagliari - non ci sono stati cori razzisti, ma solo una reazione in un momento preciso, visibile a tutti: quando Eto'o è caduto e, dopo aver sollecitato a gesti che il pallone venisse buttato fuori, si è poi subito rialzato.

Lì c'è stata la disapprovazione del pubblico con fischi, ma solo per contestare un comportamento non sportivo. Ci vorrebbe più educazione in campo da parte di tutti, a cominciare dai giocatori e dagli allenatori". Quanto alla richiesta di Massimo Moratti (secondo il quale la partita andava sospesa per "dare un esempio"), al fatto che nel referto arbitrale non si fa alcun accenno a cori razzisti, e la definizione di "fatti marginali" da parte del vicequestore responabile del Gos, Giuseppe Gargiulo, il tecnico rossoblù ha osservato:"ci sono cose ben più gravi di quello che è successo domenica in campo".

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