Milan, Taci: Rezart da Tirana ti ascolta
CalcioLeonardo non fa in tempo a ritrovare la voce e la stampa tuona: Taci. Non è un modo per zittire il brasiliano, ma la notizia della candidatura a proprietario del Milan di uno degli uomini più ricchi di Albania, grande appassionato di Nino D'Angelo
di VALERIO SPINELLA
Dal Milan dei tre olandesi al Milan dell'albanese. Il futuro potrebbe riservarci anche questo, almeno finché Rezart Taçi, uomo d'affari già accostato all'acquisto del Bologna, potrà vantare i capitali che lo collocano in cima alla scala degli uomini più ricchi e potenti di Albania. Trentottenne, sposato e padre di un bimbo di sette mesi, presiede la Taçi Oil e, come se non bastasse, la Federazione albanese di scacchi.
A sentire lui, però, lo scacco matto a Silvio è soltanto un'idea della stampa: "Abbiamo interessi economici e commerciali da sviluppare in comune - si legge sul Guerin Sportivo nell'intervista di Uvil Zajmi - ma noi siamo più interessati a investire nell'industria energetica italiana". Niente calcio, quindi. Per lo meno non a certi livelli, visto che iniziative come "Milan Parc" e "Milan Junior Campus" sono già avviate e ritenute di grande importanza in Albania.
Interrogato sui motivi del forfait nell'ambito dell'operazione che lo avrebbe reso proprietario del Bologna, Rezart preferisce non rivelare nulla, mentre non c'è bisogno di insistere per farlo parlare dei suoi progetti in Albania: "Vorrei portare a Tirana, oltre al Milan, anche il Real Madrid". Nessun trapianto di San Siro o del Santiago Bernabeu, tranquilli: si parla soltanto dell'edizione di febbraio del trofeo "Taçi Oil", un must nella terra di Tare e Bogdani.
Personaggio solare e interessante, Taci racconta la sua passione per il calcio e per gli scacchi e la sua totale indifferenza per le automobili. Curioso, per uno che vende benzina. La musica, invece, quella sì che lo entusiasma: "Mi piace la canzone napoletana, in particolare Nino D'Angelo". Basterà per associare il suo nome anche al Napoli? De Laurentiis, occhio all'albanese.
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Dal Milan dei tre olandesi al Milan dell'albanese. Il futuro potrebbe riservarci anche questo, almeno finché Rezart Taçi, uomo d'affari già accostato all'acquisto del Bologna, potrà vantare i capitali che lo collocano in cima alla scala degli uomini più ricchi e potenti di Albania. Trentottenne, sposato e padre di un bimbo di sette mesi, presiede la Taçi Oil e, come se non bastasse, la Federazione albanese di scacchi.
A sentire lui, però, lo scacco matto a Silvio è soltanto un'idea della stampa: "Abbiamo interessi economici e commerciali da sviluppare in comune - si legge sul Guerin Sportivo nell'intervista di Uvil Zajmi - ma noi siamo più interessati a investire nell'industria energetica italiana". Niente calcio, quindi. Per lo meno non a certi livelli, visto che iniziative come "Milan Parc" e "Milan Junior Campus" sono già avviate e ritenute di grande importanza in Albania.
Interrogato sui motivi del forfait nell'ambito dell'operazione che lo avrebbe reso proprietario del Bologna, Rezart preferisce non rivelare nulla, mentre non c'è bisogno di insistere per farlo parlare dei suoi progetti in Albania: "Vorrei portare a Tirana, oltre al Milan, anche il Real Madrid". Nessun trapianto di San Siro o del Santiago Bernabeu, tranquilli: si parla soltanto dell'edizione di febbraio del trofeo "Taçi Oil", un must nella terra di Tare e Bogdani.
Personaggio solare e interessante, Taci racconta la sua passione per il calcio e per gli scacchi e la sua totale indifferenza per le automobili. Curioso, per uno che vende benzina. La musica, invece, quella sì che lo entusiasma: "Mi piace la canzone napoletana, in particolare Nino D'Angelo". Basterà per associare il suo nome anche al Napoli? De Laurentiis, occhio all'albanese.
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