Napoli, ecco Mazzarri. "Per me l'occasione della vita"
CalcioPresentato il nuovo allenatore, mentre dall'Inghilterra i tabloid sostengono che per il futuro ci sarebbe un'idea Zola. Montali, intanto, è il direttore tecnico. L'ex Donadoni: "De Laurentiis deve imparare molto". IL VIDEO E GLI HIGHLIGHTS SU SKY.it
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La nuova panchina - Walter Mazzarri, 47 anni, è il nuovo allenatore del Napoli. La presentazione ufficiale del tecnico che ha sostituito Roberto Donadoni si è svolta a Castel Volturno (Caserta). Le prime parole del presidente De Laurentiis: "Il nome di Mazzarri circolava a Napoli da due anni. Ma Marino (ex dg, ndr) fece un'altra scelta..". Alla conferenza presente anche Riccardo Bigon, nuovo direttore sportivo del club. "Mazzarri è la scelta più ponderata, voluta e giusta per il Calcio Napoli in questo preciso momento, anzi, siamo in ritardo di un anno e mezzo. Ho sempre avuto nella mia testa Mazzarri e non ho mai negoziato per Mancini e Rossi" ha detto il presidente De Laurentiis, nel corso della conferenza stampa.
Intanto arriva anche l'ufficialità per Gian Paolo Montali. L'ex dirigente della Juventus venerdì verrà presentato come nuovo direttore tecnico del Napoli.
Le parole di Walter - "Chi mi conosce sa che non sono in grado di fare sviolinate, ma per me il Napoli è un punto d'arrivo, è paragonabile alle squadre che vanno per la maggiore. Il bacino d'utenza del Napoli mi sembra sia il quarto in Italia, è una grande piazza, conosco il calore della città e della tifoseria, da questo punto di vista è il top, anche come stimoli e pressione mediatica. Non si può esitare ad accettare un'occasione così". Parole di Walter Mazzarri nella presentazione ufficiale da nuovo allenatore del Napoli. "Gli obiettivi? Un allenatore per dimostrare serietà e professionalità deve saggiare la squadra personalmente - continua il tecnico toscano -. Ho un'idea generale per aver visto il Napoli in tv, ma ho bisogno di interagire con i giocatori tutti i giorni per capire cosa fare e quali indicazioni dare alla società. La differenza la può fare il lavoro, ma questa è probabilmente la rosa più dotata tecnicamente che ho allenato". "Nella mia carriera - continua Mazzarri - ho dimostrato che posso insegnare ogni tipo di modulo, ma il calcio non è numeri. Alla Reggina facevo il 3-4-3, alla Sampdoria volevano ricalcare quel calcio ma mi sono dovuto adattare ai giocatori che avevo durante l'anno. Ma l'importante sono i giocatori, l'anima, il ritmo in cui si fanno le cose, i movimenti".
E Zola dietro le quinte - Aurelio De Laurentiis pensa a Gianfranco Zola per il futuro del Napoli: nonostante per il momento il tecnico sardo abbia preferito restare al West Ham il club partenopeo potrebbe tornare all'assalto già prima del termine della stagione. E' quanto sostiene il Daily Telegraph secondo cui il manager degli Hammers era la prima scelta del patron del Napoli per la sostituzione di Roberto Donadoni. E neppure l'ingaggio di Walter Mazzarri avrebbe fatto cambiare idea a De Laurentiis, convinto che Zola, ancora amatissimo a Napoli, sarebbe l'uomo giusto per le ambizioni del club.
Arrivato da poco più di un anno a Boleyn Ground, Zola sta attraversando uno dei momenti più delicati della sua avventura inglese, con soli cinque punti dopo sette partite. Una partenza rallentata che relega il West Ham al penultimo posto della Premir League, aumentando le tensioni con la proprietà, la CB Holdings, un consorzio creato dalla banca islandese Straumur e da altri creditori che hanno preso il controllo del club dopo il fallimento del precedente proprietario Bjorgolfur Gudmundsson.
Tensioni nate dalla mancanza di sostegno economico che ha costretto il club a ridurre al minimo il mercato. Secondo il Telegraph, non solo Zola, ma anche il direttore tecnico Gianluca Nani e il direttore generale Scott Duxbury, sono stati contattati da emissari di De Laurentis, che sarebbe rimasto impressionato dal lavoro dei tre al West Ham.
Donadoni intanto si sfoga - I suoi sette mesi alla guida del Napoli sono stati "un romanzo un po' giallo", ora che è tutto finito i ringraziamenti sono doverosi, soprattutto ai tifosi ("Napoli ce l'ho nella pelle"). Ma questo esonero Roberto Donadoni proprio non riesce a mandarlo giù: "Posso rispettare la sua scelta anche se non la condivido". In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Donadoni racconta che il suo colloquio con il presidente "è stato molto civile" e aggiunge: "Ho apprezzato anche una persona splendida". A Donadoni il presidente ha rimproverato i risultati della squadra, ma "di quello sono deluso anch'io". L'ex tecnico del Napoli si assume tutte le responsabilità: "Dovevo essere più deciso nel non accettare il concetto che questa squadra è da Uefa", "non direi che questa squadra vale l'Europa oggi". Di De Laurentiis dice che è "un vulcano", ma "deve imparare tanto come è giusto che sia", aggiungendo che "vive troppo poco l'ambiente dello spogliatoio". Anche se nelle ultime settimane il presidente ci è entrato spesso nell'intervallo: "Sì, ma a parte quest'ultimo periodo, prima non si era intromesso". Dottor Jekyll e Mr Hyde? "Posso assicurare che di aver conosciuto entrambe gli aspetti del suo carattere. Gli ho detto che se lui mi facesse tre domande di cinema non saprei rispondere. Così come viceversa se le ponessi io di calcio". Del suo predecessore Edy Reja dice che è "persona di grande spessore umano", e ricorda che quando fu esonerato "ebbi la sensazione di una persona felice, contenta di lasciare quella situazione complessa". E al nuovo tecnico manda a dire: "Anch'io, se Mazzarri vorrà, sono disponibile a incontrarlo. Lo ritengo eticamente corretto".
"Sono stati sette mesi intensi" continua Donadoni, che ammette che qualche volta non è stato d'accordo con le decisioni di De Laurentiis, in particolare quella su Fabio Cannavaro, da lui considerato troppo vecchio: "Non riuscivo a darmi una spiegazione. Uno come Fabio, con la sua esperienza, sarebbe tornato utile". L'ex dg Pierpaolo Marino ha detto di aver lasciato un Napoli fortissimo: "E' opinabile. Non mi pare siano arrivati acquisti dal Real o dal Bar ça. C'è un buon gruppo che ha bisogno di crescere. E per questo non si può aver fretta".
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La nuova panchina - Walter Mazzarri, 47 anni, è il nuovo allenatore del Napoli. La presentazione ufficiale del tecnico che ha sostituito Roberto Donadoni si è svolta a Castel Volturno (Caserta). Le prime parole del presidente De Laurentiis: "Il nome di Mazzarri circolava a Napoli da due anni. Ma Marino (ex dg, ndr) fece un'altra scelta..". Alla conferenza presente anche Riccardo Bigon, nuovo direttore sportivo del club. "Mazzarri è la scelta più ponderata, voluta e giusta per il Calcio Napoli in questo preciso momento, anzi, siamo in ritardo di un anno e mezzo. Ho sempre avuto nella mia testa Mazzarri e non ho mai negoziato per Mancini e Rossi" ha detto il presidente De Laurentiis, nel corso della conferenza stampa.
Intanto arriva anche l'ufficialità per Gian Paolo Montali. L'ex dirigente della Juventus venerdì verrà presentato come nuovo direttore tecnico del Napoli.
Le parole di Walter - "Chi mi conosce sa che non sono in grado di fare sviolinate, ma per me il Napoli è un punto d'arrivo, è paragonabile alle squadre che vanno per la maggiore. Il bacino d'utenza del Napoli mi sembra sia il quarto in Italia, è una grande piazza, conosco il calore della città e della tifoseria, da questo punto di vista è il top, anche come stimoli e pressione mediatica. Non si può esitare ad accettare un'occasione così". Parole di Walter Mazzarri nella presentazione ufficiale da nuovo allenatore del Napoli. "Gli obiettivi? Un allenatore per dimostrare serietà e professionalità deve saggiare la squadra personalmente - continua il tecnico toscano -. Ho un'idea generale per aver visto il Napoli in tv, ma ho bisogno di interagire con i giocatori tutti i giorni per capire cosa fare e quali indicazioni dare alla società. La differenza la può fare il lavoro, ma questa è probabilmente la rosa più dotata tecnicamente che ho allenato". "Nella mia carriera - continua Mazzarri - ho dimostrato che posso insegnare ogni tipo di modulo, ma il calcio non è numeri. Alla Reggina facevo il 3-4-3, alla Sampdoria volevano ricalcare quel calcio ma mi sono dovuto adattare ai giocatori che avevo durante l'anno. Ma l'importante sono i giocatori, l'anima, il ritmo in cui si fanno le cose, i movimenti".
E Zola dietro le quinte - Aurelio De Laurentiis pensa a Gianfranco Zola per il futuro del Napoli: nonostante per il momento il tecnico sardo abbia preferito restare al West Ham il club partenopeo potrebbe tornare all'assalto già prima del termine della stagione. E' quanto sostiene il Daily Telegraph secondo cui il manager degli Hammers era la prima scelta del patron del Napoli per la sostituzione di Roberto Donadoni. E neppure l'ingaggio di Walter Mazzarri avrebbe fatto cambiare idea a De Laurentiis, convinto che Zola, ancora amatissimo a Napoli, sarebbe l'uomo giusto per le ambizioni del club.
Arrivato da poco più di un anno a Boleyn Ground, Zola sta attraversando uno dei momenti più delicati della sua avventura inglese, con soli cinque punti dopo sette partite. Una partenza rallentata che relega il West Ham al penultimo posto della Premir League, aumentando le tensioni con la proprietà, la CB Holdings, un consorzio creato dalla banca islandese Straumur e da altri creditori che hanno preso il controllo del club dopo il fallimento del precedente proprietario Bjorgolfur Gudmundsson.
Tensioni nate dalla mancanza di sostegno economico che ha costretto il club a ridurre al minimo il mercato. Secondo il Telegraph, non solo Zola, ma anche il direttore tecnico Gianluca Nani e il direttore generale Scott Duxbury, sono stati contattati da emissari di De Laurentis, che sarebbe rimasto impressionato dal lavoro dei tre al West Ham.
Donadoni intanto si sfoga - I suoi sette mesi alla guida del Napoli sono stati "un romanzo un po' giallo", ora che è tutto finito i ringraziamenti sono doverosi, soprattutto ai tifosi ("Napoli ce l'ho nella pelle"). Ma questo esonero Roberto Donadoni proprio non riesce a mandarlo giù: "Posso rispettare la sua scelta anche se non la condivido". In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Donadoni racconta che il suo colloquio con il presidente "è stato molto civile" e aggiunge: "Ho apprezzato anche una persona splendida". A Donadoni il presidente ha rimproverato i risultati della squadra, ma "di quello sono deluso anch'io". L'ex tecnico del Napoli si assume tutte le responsabilità: "Dovevo essere più deciso nel non accettare il concetto che questa squadra è da Uefa", "non direi che questa squadra vale l'Europa oggi". Di De Laurentiis dice che è "un vulcano", ma "deve imparare tanto come è giusto che sia", aggiungendo che "vive troppo poco l'ambiente dello spogliatoio". Anche se nelle ultime settimane il presidente ci è entrato spesso nell'intervallo: "Sì, ma a parte quest'ultimo periodo, prima non si era intromesso". Dottor Jekyll e Mr Hyde? "Posso assicurare che di aver conosciuto entrambe gli aspetti del suo carattere. Gli ho detto che se lui mi facesse tre domande di cinema non saprei rispondere. Così come viceversa se le ponessi io di calcio". Del suo predecessore Edy Reja dice che è "persona di grande spessore umano", e ricorda che quando fu esonerato "ebbi la sensazione di una persona felice, contenta di lasciare quella situazione complessa". E al nuovo tecnico manda a dire: "Anch'io, se Mazzarri vorrà, sono disponibile a incontrarlo. Lo ritengo eticamente corretto".
"Sono stati sette mesi intensi" continua Donadoni, che ammette che qualche volta non è stato d'accordo con le decisioni di De Laurentiis, in particolare quella su Fabio Cannavaro, da lui considerato troppo vecchio: "Non riuscivo a darmi una spiegazione. Uno come Fabio, con la sua esperienza, sarebbe tornato utile". L'ex dg Pierpaolo Marino ha detto di aver lasciato un Napoli fortissimo: "E' opinabile. Non mi pare siano arrivati acquisti dal Real o dal Bar ça. C'è un buon gruppo che ha bisogno di crescere. E per questo non si può aver fretta".