Ciro, scuordate 'o passato. E' Del Piero la soluzione
CalcioUna Juve travolta da critiche, fischi, contestazioni, una nave sul punto di colare a picco, salvata, guarda caso, proprio dal suo capitano: Del Piero non ha fatto solo per sé, ma per tre: illumina Diego, torna al gol e riporta il sorriso a Ferrara
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di AUGUSTO DE BARTOLO
Non sono bazzecole, né quisquilie, tantomeno pinzillacchere e Ciro questa volta lo ha capito. Proprio contro il suo Napoli, proprio nel momento più difficile della sua pur breve carriera da allenatore. La soluzione era a portata di mano, troppo semplice da scorgerla o troppo rischioso applicarla, almeno fino a quando la Juve non ha avuto più nulla da perdere. L'equazione è semplicissima, è poi quella che il Milan (rinato) ha seguito: classe, qualità, in parole povere fiducia negli uomini di maggior talento. Nessuna alchimia tattica, né stravolgimenti di moduli, ma soltanto personalità e capacità di prendere per mano una squadra che fino a quando Alex Del Piero è rimasto fermo ai box, specie se per scelta tattica, non ha trovato un leader riconosciuto.
Una Juve travolta da critiche, fischi, contestazioni, una nave sul punto di colare a picco, salvata, guarda caso, proprio dal suo capitano, ultimo baluardo a dare coraggio ai compagni, e a tenere, nelle sue mani, o meglio nei piedi, quel timone che potrebbe riportare la squadra sulla giusta rotta. Questa volta Del Piero non ha fatto solo per sé, ma per tre: ha illuminato la stella di Diego, tornata a brillare (magistrale il colpo di tacco in occasione del palo colto dal brasiliano), ha messo al sicuro un risultato che, prima del raddoppio, avrebbe potuto, in qualsiasi momento, riaprire il baratro sotto il prato dell'Olimpico, ha salvato uno dei piccoli obiettivi rimasti (dopo i proclami di inizio stagione) restituendo un briciolo di entusiasmo a un ambiente che così depresso non lo si vedeva dai mesi bui di Calciopoli.
Questa potrebbe essere la vera svolta della stagione bianconera. Scontato dire che sia arrivata troppo tardi, ma intanto Ferrara resterà alla guida della Juve fino alla fine della stagione e potrà giocarsi tutte le sue carte a partire dal suo asso, Alessandro Del Piero. E questa volta Ciro non sarà certo nu core n'grato.
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Non sono bazzecole, né quisquilie, tantomeno pinzillacchere e Ciro questa volta lo ha capito. Proprio contro il suo Napoli, proprio nel momento più difficile della sua pur breve carriera da allenatore. La soluzione era a portata di mano, troppo semplice da scorgerla o troppo rischioso applicarla, almeno fino a quando la Juve non ha avuto più nulla da perdere. L'equazione è semplicissima, è poi quella che il Milan (rinato) ha seguito: classe, qualità, in parole povere fiducia negli uomini di maggior talento. Nessuna alchimia tattica, né stravolgimenti di moduli, ma soltanto personalità e capacità di prendere per mano una squadra che fino a quando Alex Del Piero è rimasto fermo ai box, specie se per scelta tattica, non ha trovato un leader riconosciuto.
Una Juve travolta da critiche, fischi, contestazioni, una nave sul punto di colare a picco, salvata, guarda caso, proprio dal suo capitano, ultimo baluardo a dare coraggio ai compagni, e a tenere, nelle sue mani, o meglio nei piedi, quel timone che potrebbe riportare la squadra sulla giusta rotta. Questa volta Del Piero non ha fatto solo per sé, ma per tre: ha illuminato la stella di Diego, tornata a brillare (magistrale il colpo di tacco in occasione del palo colto dal brasiliano), ha messo al sicuro un risultato che, prima del raddoppio, avrebbe potuto, in qualsiasi momento, riaprire il baratro sotto il prato dell'Olimpico, ha salvato uno dei piccoli obiettivi rimasti (dopo i proclami di inizio stagione) restituendo un briciolo di entusiasmo a un ambiente che così depresso non lo si vedeva dai mesi bui di Calciopoli.
Questa potrebbe essere la vera svolta della stagione bianconera. Scontato dire che sia arrivata troppo tardi, ma intanto Ferrara resterà alla guida della Juve fino alla fine della stagione e potrà giocarsi tutte le sue carte a partire dal suo asso, Alessandro Del Piero. E questa volta Ciro non sarà certo nu core n'grato.
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