Reja, buona la prima: "La squadra c'è, dobbiamo crederci"
CalcioIl tecnico goriziano inizia bene l'avventura in biancoceleste con una bella vittoria esterna. A Parma vanno a segno Stendardo e Zarate riportando nella capitale una boccata d'ossigeno. GUARDA I GOL DELLA LAZIO SU SKY.it
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"Avevo chiesto ai ragazzi di lottare su ogni pallone, non mi interessava tanto il fraseggio o il gioco, volevo vedere una squadra determinata. I giocatori ci sono, e' importante crederci e avere autostima". Edy Reja commenta così l'esordio vittorioso sulla panchina della Lazio: un 2-0 al Tardini frutto delle reti di Stendardo e Zarate che regala ai biancocelesti una bella boccata d'ossigeno in ottica salvezza.
"Ho parlato con tutti i ragazzi e ho tratto delle conclusioni - afferma l'ex allenatore di Napoli e Hajduk Spalato ai microfoni di Sky Sport - avevano necessità di un certo tipo di discorso, si sentivano più sicuri con la difesa a tre e il centrocampo a cinque, e ho fatto quello che si sentivano. Il Parma ci ha messo in difficoltà, ha fatto una buona partita, anche se noi abbiamo avuto un'occasione in cui la palla era dentro di un metro".
Il riferimento di Reja è al tiro di Floccari deviato con il petto (o forse con un braccio) già dentro la porta da Paci. "Menomale che abbiamo vinto, così non c'è motivo di discutere - taglia corto Reja - qui non dipende tanto dall'arbitro, quanto dal guardalinee che poteva vedere".
Il tecnico goriziano si sofferma anche sulle qualità dei suoi attaccanti, con Zarate inizialmente tenuto in panchina: "Ci sono giocatori che hanno determinate caratteristiche: nel primo tempo si è fatto qualcosa ma ci sono meccanismi che bisognerà provare e riprovare. Io - precisa - non ho mica detto che Rocchi non può giocare con Zarate. Poi ogni tecnico ha la sua opinione, attualmente non ho cognizione se possono giocare insieme, sono forti e quindi penso possano farlo".
Reja è comunque soddisfatto perché sa di poter contare, complice anche il ritorno di Ledesma, su una rosa ampia. "E' fondamentale. Appena arrivato a Roma ho detto semplicemente che non bisogna inventare tanto ma -conclude- far sì che i giocatori riescano a esprimersi al massimo, schierandoli nelle posizioni adatte".
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"Avevo chiesto ai ragazzi di lottare su ogni pallone, non mi interessava tanto il fraseggio o il gioco, volevo vedere una squadra determinata. I giocatori ci sono, e' importante crederci e avere autostima". Edy Reja commenta così l'esordio vittorioso sulla panchina della Lazio: un 2-0 al Tardini frutto delle reti di Stendardo e Zarate che regala ai biancocelesti una bella boccata d'ossigeno in ottica salvezza.
"Ho parlato con tutti i ragazzi e ho tratto delle conclusioni - afferma l'ex allenatore di Napoli e Hajduk Spalato ai microfoni di Sky Sport - avevano necessità di un certo tipo di discorso, si sentivano più sicuri con la difesa a tre e il centrocampo a cinque, e ho fatto quello che si sentivano. Il Parma ci ha messo in difficoltà, ha fatto una buona partita, anche se noi abbiamo avuto un'occasione in cui la palla era dentro di un metro".
Il riferimento di Reja è al tiro di Floccari deviato con il petto (o forse con un braccio) già dentro la porta da Paci. "Menomale che abbiamo vinto, così non c'è motivo di discutere - taglia corto Reja - qui non dipende tanto dall'arbitro, quanto dal guardalinee che poteva vedere".
Il tecnico goriziano si sofferma anche sulle qualità dei suoi attaccanti, con Zarate inizialmente tenuto in panchina: "Ci sono giocatori che hanno determinate caratteristiche: nel primo tempo si è fatto qualcosa ma ci sono meccanismi che bisognerà provare e riprovare. Io - precisa - non ho mica detto che Rocchi non può giocare con Zarate. Poi ogni tecnico ha la sua opinione, attualmente non ho cognizione se possono giocare insieme, sono forti e quindi penso possano farlo".
Reja è comunque soddisfatto perché sa di poter contare, complice anche il ritorno di Ledesma, su una rosa ampia. "E' fondamentale. Appena arrivato a Roma ho detto semplicemente che non bisogna inventare tanto ma -conclude- far sì che i giocatori riescano a esprimersi al massimo, schierandoli nelle posizioni adatte".