Lucarelli c'è. Vuole salvare il Livorno e se stesso

Calcio
Cristiano Lucarelli, autore della tripletta nel match di domenica contro la Roma
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Il centravanti livornese ha dimostrato di essere presente nella lotta per la salvezza con la tripletta di domenica alla Roma, che mantiene in vita la squadra amaranto. E Cristiano ritrova anche il feeling con i tifosi, anche se non è più il re di Livorno

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“Il futuro? Segnare per aiutare il Livorno a salvarsi. Il resto si vedrà a giugno. Anche perchè se voglio restare con questa maglia, dobbiamo restare in serie A”. Così qualche settimana fa parlava Cristiano Lucarelli del suo futuro in chiave livornese e domenica, nella partita che valeva quasi tutta stagione, ha risposto presente. La sua tripletta alla Roma mantiene in vita il Livorno. Tre gol che lo fanno salire a quota otto in campionato (con due rigori su tre trasformati): ancora pochi rispetto alle previsioni di inizio stagione, ma che lasciano ben sperare per le restanti dieci decisive partite che mancano alla fine del campionato. A cominciare da domenica a Bergamo quando il Livorno contro l'Atalanta si giocherà un’altra importante fetta della corsa verso la salvezza. Tre gol che dimostrano quanto Lucarelli sappia esaltarsi di fronte alle grandi (rigore sbagliato contro il Napoli, a parte) visto che contro Milan, Juve e Roma ha messo insieme le sue prestazioni migliori. Ma soprattutto tre gol che suggellano, forse in modo definitivo, il ritrovato feeling con i tifosi.

E non importa se sui forum dei tifosi i duelli tra pro e contro Lucarelli ancora non sono finiti, il carisma del trascinatore del 99 amaranto è il marchio di fabbrica al quale si è aggrappato anche Cosmi in questo finale di stagione: “L’ho detto alla squadra prima della partita - ha confessato il tecnico domenica dopo il pari con la Roma - e non mi era mai capitato prima in carriera: se oggi volete fare una gran partita seguite il vostro capitano. Lui l’ha fatta, perchè Lucarelli, quando conta, c’è sempre. Credo che adesso lo abbia capito anche la squadra e il presidente”.

Il centravanti livornese non è lo stesso di tre anni fa, quando era il vero re di Livorno (le crepe con pezzi della tifoseria restano), ma chi ama i colori amaranto sa benissimo che solo lui può guidare questa squadra alla salvezza. Lui è l'unica speranza concreta per restare in serie A. Ieri ha segnato tre gol, ha litigato con Toni e Mexes, ha combattuto su ogni pallone. Ha scelto il silenzio-stampa 10 giorni fa, condiviso con tutta la squadra, per non rispondere alle strigliate di Spinelli (rimasto muto anche lui dopo la tripletta che ha salvato il Livorno da un’altra sconfitta). Sara così finché ci sarà da lottare. Poi, forse, la resa dei conti arriverà a giugno, qualunque sia l’esito del campionato. Perché mai come quest’anno lo staff tecnico (squadra, allenatore e, forse, anche il ds Ricci) sono sembrati tanto lontani dal patron. Ma per ora, Lucarelli, ha scelto di combattere un ‘nemico’ per volta. E ora c’è da salvare se stesso e il Livorno.